Un romano a Roma

I cento anni della nascita di Alberto Sordi celebrati con una doppia iniziativa alla villa e al Teatro dei Dioscuri

Roma non solo margine dell’esistenza e dell’esperienza professionale, ma anche caratteristica e protagonista del cammino ottantatrennale. Alberto Sordi era originario della Città Eterna, iscritto sui registri della locale anagrafe dal 15 giugno del 1920. In quella Città Eterna, continuamente rappresentata ed esaltata, è anche scomparso il 24 febbraio del 2003 con tanto di omaggio per l’ultimo saluto in Campidoglio, il Colle simbolo dell’amministrazione pubblica. Intensa la partecipazione, testimoniata da un chilometrico pellegrinaggio, di persone non solo del mondo dello spettacolo. ‘Il Centenario-Alberto Sordi 1920-2020’, è l’inevitabile e corretto tributo offerto a un grande personaggio della cinematografia. La mostra per ricordare l’attore è in programma dal 7 marzo al 29 giugno e sarà articolata, in quanto organizzata in un paio di suggestive strutture: alla ben nota villa con vista su Caracalla, che per la prima volta sarà aperta e disponibile alle visite di appassionati e anche semplici curiosi e al Teatro dei Dioscuri, a due passi dal Palazzo presidenziale del Quirinale.
L’elegante e storica dimora di Alberto Sordi, in piazzale Numa Pompilio, è stata progettata negli Anni Trenta dello scorso secolo dall’architetto Clemente Busiri Vici. I visitatori, finora le prenotazioni hanno sorprendemente superato la fatidica soglia delle diecimila, avranno la possibilità di ammirare, frequentando ogni spazio, anche tutti gli oggetti, gli abiti, i video, le foto e i documenti originali e inediti. Alberto Sordi è rimasto immediatamente colpito dalla visione della villa nel 1954, che in pochissimo tempo è stata trasformata nella sua dimora. Abitazione e rifugio.
L’immersione nell’ampio e profondo mondo di Alberto Sordi coinvolge anche il Teatro dei Dioscuri con la sezione dedicata alla ‘Storia di un italiano’. L’indicazione di riferimento riguarda un progetto, al quale l’attore romano era particolarmente legato e che ha portato al programma trasmesso sui canali della Rai nel 1979, nel 1981 e nel 1986. Una esposizione “monumentale”, promossa dalla Fondazione Museo Alberto Sordi e curata da Alessandro Nicosia in collaborazione con Vincenzo Mollica e Gloria Satta. L’Istituto Luce Cinecittà, la sezione Teche della Rai e la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio hanno arricchito e abbellito l’iniziativa con numerose immagini, che certamente non difettano per quantità e qualità, testimoniate dai quasi duecento film e dalle indimenticabili apparizioni nelle trasmissioni televisive. Un artista, figlio di Roma, che è stato in grado di rappresentare i vari sentimenti delle persone e del Paese negli anni del Novecento. E, in alcuni casi, persino precursore delle mode, degli eventi, delle speranze e delle tendenze, poi puntualmente registrate nella realtà. Alto rappresentante della colonia dei cosiddetti ‘Mattatori’ delle pellicole dello scorso secolo in compagnia di Vittorio Gassman, Nino Manfredi e anche Marcello Mastroianni e di quella romana con Aldo Fabrizi e Anna Magnani. Indimenticabili. Al pari dei numerosi riconoscimenti collezionati nel corso della lunga carriera.
Apice della rassegna sarà il 15 giugno, il giorno del compleanno. Festa nella villa con la prevista partecipazione dei conoscenti e dei rappresentanti del mondo dello spettacolo.
L’appuntamento è completato dalla pubblicazione di un paio di cataloghi curati da Alessandro Nicosia, Vincenzo Mollica, Maria Cristina Bettini, Gina Ingrassia e Gloria Satta.
La mostra, ‘Il Centenario-Alberto Sordi 1920-2020’, può essere ammirata dal 7 marzo al 29 giugno alla villa tutti i giorni nella fascia oraria oscillante fra le 10 e le 20, venerdì e sabato chiusura posticipata alle 22 e al Teatro dei Dioscuri dal martedì alla domenica con le porte aperte dalle 10 alle 19.

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