Immagini dell’immaginario

A Cinecittà il MIAC, il Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema con filmati anche televisivi. Apertura a dicembre

“Un Museo dell’immaginario attraverso le immagini dei film e dei programmi televisivi. E non è assolutamente un ossimoro, un contrasto di e in termini”, hanno ripetuto più volte sia il presidente e amministratore delegato dell’Istituto Luce Roberto Cicutto che dal quartetto di curatori formato da Gianni Canova, Gabriele D’Autilia, Enrica Menduni e Roland Sejko. Tour in anteprima, visto che l’apertura ufficiale è attesa per il prossimo dicembre, al MIAC, il Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema, allestito all’interno di una bonificata e riadattata struttura industriale, ex laboratorio di sviluppo e stampa, degli studios di Cinecittà, sulla via Tuscolana.
L’impulso alla novità era stato dato nel 2014, in occasione dell’esposizione nelle sale del Vittoriano per i novant’anni del Luce, dall’allora e dal ritrovato ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini e concretizzata dallo stesso Istituto in strettissima collaborazione con RaiTeche e il Centro Sperimentale di Cinematografia con il sostegno della Cineteca di Bologna e del Friuli, dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, della Fondazione Cineteca Italiana, del Museo Nazionale del Cinema di Torino e di Mediaset e il patrocinio della SIAE, la Società Italiana Autori ed Editori. Il progetto edilizio è stato firmato dall’architetto Francesco Karrer e la parte luminosa, sonora e tecnologica da None Collective.
Il primo spazio di raccolta multimediale, interattiva e immersiva con protagoniste le immagini del cinema e della televisione, ma senza oggetti, abiti e materiali di scena per evitare di essere concorrenziale e sovrapponibile con quello di Torino, è sviluppato su quasi 1.650 metri/quadrati attraverso una dozzina di specifici capitoli riguardanti gli ‘Attori’ e le ‘Attrici’; la ‘Storia’; la ‘Lingua’; il ‘Potere’; il ‘Paesaggio’, l”Eros’, la ‘Commedia’ e il ‘Cibo’; la ‘Musica’; i ‘Maestri’ e il ‘Futuro’. Da completare l’area del ‘Dietro le quinte’ e lo ‘Spazio lettura’ con i settemila volumi della collezione del critico Tullio Kezich da consultare su prenotazione e attenta assistenza. Illuminate le zone espositive con i filmati digitalizzati, che sono collegate da un corridoio dorsale con il sovrastante nastro trasportatore, strumento utile nel trasferimento delle pellicole per le specifiche lavorazioni. Sulla parete la ricostruzione dell’audiovisivo e le più importanti tappe della storia. Dall’inizio, dal 1924, quando l’ingegnere Luigi Ranieri ha fondato Radio Araldo, la prima stazione radiofonica italiana. In quell’anno è stato trasmesso il notiziario radiofonico e la Metro Goldwyn Mayer ha girato a Roma ‘Ben Hur’.
Suggestivo e d’annata lo scenario nei primi passi con la riproposizione del botteghino per l’ingresso nelle sale e le caratteristiche insegne al neon con le denominazioni d’un tempo dei cinema come ‘Ariston’, ‘Astra’, ‘Cristallo’, ‘Eden’, ‘Fulgor’, ‘Iride’, ‘Lux’ e ‘Splendor’. Effetti psichedelici e ancor più spettacolari gli specchi e le luci stroboscopiche in un cubo di stanza con un parallelepipedo centrale riflettente e ritmicamente illuminato. All’ingresso della camera, alta poco più di due metri, l’avviso di rischio per gli epilettici e i fotosensibili e per chi ha problemi cardiaci e di vertigini.
Sui monitor e sui maxischermi passano continuamente i filmati anche in bianco e nero, le foto, le interviste, le testimonianze, i documenti, che, è stato assicurato, saranno provvidenzialmente e periodicamente aggiornati in un settore in chiara ed evidente evoluzione produttiva. Annunciate anche mostre tematiche, che nel 2020 potrebbe approfondire la trasformazione del percorso televisivo “dallo sceneggiato
ai serial e alle attuali fiction”. È prevista l’illustrazione dell’esposizione in italiano e in inglese e anche con una moderna e aggiornata audioguida multilingue. In alcuni pannelli sono a disposizione delle cuffie. 2 milioni e 500 mila gli euro investiti dal Ministero di via del Collegio Romano per l’importante riqualificazione dell’ex laboratorio e l’allestimento del Museo, che farà parte del circuito visitabile degli Studi dal mercoledì al lunedì nella fascia oraria 9.30-16.30. Ticket d’ingresso a 15 euro. E il prossimo anno sarà dedicato a Federico Fellini, che affermava come “l’unico vero realista è il visionario”.

Condividi

Lascia un commento

Mostre

Il perimetro ricamato

Innovativa installazione alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, in via Francesco Crispi, di Laura Van der Bol Facchini, ispirata dalla tecnica francese ‘à jour’ Condividi

Condividi
Read More
Mostre

I dipinti del Ventennio

Alla Galleria d’Arte Moderna di Francesco Crispi, allestimento su ‘L’estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano’, in particolare a Milano, Roma e Torino Condividi

Condividi
Read More
Mostre

L’inconscio della memoria

Le opere di Louise Bourgeois in esposizione alla Galleria Borghese fino al prossimo 15 settembre. Previsti anche incontri e iniziative in altre aree della capitale Condividi

Condividi
Read More