Dedicato a Zavattini

Resi noti nella capitale i vincitori del Premio promosso dall’AAMOD autori di docucorti

‘Anche gli ultimi hanno fame’; ‘Domani chissà forse’ e ‘Supereroi senza superpoteri’ sono i tre cortometraggi dallo spirito e dalla sostanza documentaristica vincitori del Premio ‘Cesare Zavattini’. I progetti sono stati indicati da un’apposita Giuria coordinata a Roma da Susanna Nicchiarelli. Il riconoscimento, arrivato alla terza edizione, è promosso dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico presieduto da Vincenzo Vita con il sostegno, fra gli altri, della SIAE, la Società Italiana degli Autori ed Editori, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Lazio; la collaborazione dell’Istituto Luce Cinecittà e la partecipazione della Cineteca Sarda, della Deriva Film e dell’Officina Visioni.
I tre filmati, arricchiti dal materiale della Fondazione AAMOD e degli archivi delle strutture coinvolte nell’iniziativa, avranno complessivamente 6 mila euro da suddividere equamente. Al concorso potevano partecipare i giovani di qualsiasi nazionalità di età compresa fra i 18 e i 35 anni. Ogni proposta non poteva superare i 15 minuti. Il terzetto vincente è emerso dalla decina di finalisti preferiti fra tutti i partecipanti, che hanno potuto usufruire della collaborazione di professionisti del settore per un ulteriore percorso evolutivo, di sviluppo e di completamento prima della conclusiva valutazione da parte della competente Giuria.
‘Anche gli uomini hanno fame’, ambientato in un bar di Lecce, ‘Bielle 2000’ dalle iniziali del proprietario, Bisanti Leonardo, è stato firmato da un giovane terzetto interessato delle esperienze del Salento, Gabriele Licchelli, Francesco Lorusso e Andrea Settembrini; ‘Domani chissà forse’, con scenario in quota, del piccolo centro del Lazio, Vallepietra, è stato realizzato da Chiara Rigione e ‘Supereroi senza superpoteri’ è un racconto autobiografico di Beatrice Baldacci. Il direttore del Premio Antonio Medici ha ribadito “la validità di tutte le proposte selezionate” per il rush finale e non è escluso di un futuro coinvolgimento produttivo anche delle altre sette nel caso fossero trovati possibilità e spazi organizzativi ed economici.
L’AAMOD, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, è stato costruito nel 1979 e riconosciuto come Fondazione nel 1985 ed è tutelata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio. La Fondazione è impegnata nell’attività scientifica e politico-culturale nel settore degli audiovisivi e della multimedialità per favorire la costruzione di una memoria collettiva della vita sociale e dei protagonisti. È coinvolta, inoltre, nella ricerca e nella raccolta, nella produzione e nella conservazione, nella catalogazione e nel restauro di documenti cinematografici, digitali, fotografici, grafici, sonori e videomagnetici su ogni tipo di supporto.
Il Premio e l’accogliente sala dell’AAMOD è dedicata a Cesare Zavattini, poliedrico personaggio e testimone del cinematografico neorealismo nazionale, ma anche commediografo, giornalista, fumettista, pittore, poeta, sceneggiatore e scrittore. E anche regista. In una sola occasione. Nel 1982 per ‘La veritaaaà’. Numerose le collaborazioni nel settore cinematografico, soprattutto con Vittorio De Sica, fra l’altro per pellicole come ‘Sciuscià’ del 1946; ‘Ladri di biciclette’ del 1948; ‘Miracolo a Milano’ del 1951 e ‘Umberto D.’ del 1952, ma anche con Damiano Damiani; Giuseppe De Santis; Alberto Lattuada; Francesco Maselli; Mario Mattioli; Luchino Visconti e Luigi Zampa. Zavattini, originario della reggiana Luzzara e scomparso a Roma nel 1989 all’età di 87 anni, è stato l’ideatore anche di alcune pubblicazioni satiriche come il Bertoldo e il Settebello e di riviste, fra cui il Marc’Aurelio. E nel 2019 ricorrono i trent’anni dell’addio a Cesare Zavattini.

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