Era stata data ormai per dispersa l’opera di Giorgio Vasari, ‘Il Cristo portacroce’, ma è stata ritrovata quasi casualmente da Carlo Falciani, esperto della pittura dell’artista toscano, nel catalogo di un’asta americana, ad Hartford, città del Connecticut. Ed è stata proprio l’attenzione dello studioso sfogliando l’apposita pubblicazione a riscoprire uno dei capolavori realizzati per il banchiere e collezionista Bindo Atoviti. Il dipinto, probabilmente unico nelle dimensioni, sarebbe stato realizzato nel 1553. Lo straordinario recupero, con la generosa disponibilità degli attuali proprietari, è ammirabile alla Galleria Corsini di via della Lungara nell’ambito dell’iniziativa, ‘Vasari per Bindo Altoviti. Il Cristo portacroce’. L’immagine della tavola è descritta dallo stesso Vasari nelle ‘Ricordanze’, “come a dì XX di maggio 1553 messer Bindo Altoviti ebbe un quadro di braccia uno e mezzo drentovi una figura dal mezzo in su grande, un Cristo che portava la Croce che valeva scudi quindici d’oro”. Il dipinto è uno dei tanti ‘lavori’ commissionati dal banchiere e collezionista al pittore, architetto e storico dell’arte, nato alla fine di luglio del 1511 ad Arezzo e scomparso a Firenze il 27 giugno del 1574. Nel 1533, fra l’altro, Vasari era a Roma ospite proprio di Bindo Altoviti. In quella residenza ha affrescato anche la loggia con il ‘Trionfo di Cerere’, unica decorazione scampata alla distruzione dell’immobile del 1888 e dal 1929 allestita nel Museo di Palazzo Venezia. A Roma, inoltre, era stato al servizio anche dell’allora Papa, Giulio III. È stato uno degli ultimi impegni di Vasari prima di ripartire per Firenze e collaborare per Cosimo de’ Medici. ‘Vasari per Bindo Altoviti. Il Cristo portacroce’ può essere ammirato fino al prossimo 30 giugno nello spazio riservato e dedicato della Galleria Corsini, dove è stato ammodernato l’impianto di illuminazione, dal mercoledì al lunedì nella fascia oraria 8 e 30-19. L’esposizione è accompagnata da alcuni approfondimenti sia sull’opera riemersa che sulla figura e la tecnica di Vasari. Il dipinto, che comunque era in condizioni accettabili, ha avuto l’attenzione specializzata dello studio ‘Daniele Rossi’ di Firenze. La mostra e il catalogo, pubblicato dall’editore Officina Libraria, ha avuto la collaborazione della Benappi Fine Art.
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