Un big del cinema

Mostra al Museo dell”Ara Pacis’ su ‘Marcello Mastroianni’ con centinaia di foto e film

È stato uno dei più grandi interpreti dei racconti e delle storie trasferite sull’ampio schermo attraverso set e palcoscenici infarciti di altrettanti protagonisti con volti e nomi ben noti. All”Ara Pacis’ è ricostruito lo straordinario cammino artistico di ‘Marcello Mastroianni’, all’anagrafe di Fontana Liri dal 28 settembre del 1924 Marcello Vincenzo Domenico Mastrojanni. Oltre seicento foto, quasi un’ora fra filmati e interviste e alcune composizioni realizzate dalla figlia Barbara, intagliatrice.
Al Museo, a due passi dalle sponde del Tevere, è stata allestita l’esposizione promossa da Roma Capitale attraverso l’Assessorato alla Crescita Culturale con il sostegno della Cineteca di Bologna e la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e, fino al 31 dicembre del 2018, del Turismo e delle Ferrovie dello Stato e curata da Gian Luca Farinelli insieme a Antonio Bigini e Rosaria Gioia. Un percorso completo e testimoniato dell’incredibile carriera artistica di Marcello Mastroianni, fino alla scomparsa, a Parigi, del 19 dicembre del 1996, che ha fermato il contatore esistenziale a poco più di 72 anni.
Dall’origine della famiglia, come tante, all’infanzia passata nell’area della provincia di Frosinone, comune ad altri due grandi dello spettacolo, Vittorio De Sica e Nino Manfredi, fino all’ingresso a Cinecittà, le prime volte sfruttando il pass assegnato ai gestori di una trattoria interna agli studi. Le prime comparsate fino al ruolo più di spessore in ‘Domenica d’agosto’ di Luciano Emmer del 1950. È la molla per il volo nell’universo cinematografico, comunque accompagnato anche da esperienze teatrali.
Alto il livello degli incontri e delle partecipazioni in compagnia di altri importanti protagonisti delle scene italiane
e anche internazionali, fra cui Sophia Loren, Anna Magnani, Amedeo Nazzari, Aldo Fabrizi, Totò, Vittorio Gassman, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Eleonora Rossi Drago. Attori, attrici, vere e proprie star, senza dimenticare chi l’ha diretto, come Luchino Visconti, Mauro Bolognini, Mario Monicelli, Dino Risi, Luigi Comencini, Carlo Lizzani, Giuseppe De Santis, Federico Fellini e Alessandro Blasetti. Indimenticabili alcune pellicole, quali ‘La dolce vita’, ‘La città delle donne’, ‘8 1/2’, il ‘Bell’Antonio’ e ‘Casanova’.
La mostra, che può essere visitata tutti i giorni fino al 17 febbraio del 2019 dalle 9 e 30 alle 19 e 30, ricostruisce e ricompone in sequenza le tappe artistiche, ma anche quelle private. L’allora compagna Anna Maria Tatò ha girato, ‘Mi ricordo, si, io mi ricordo’, un film-testamento.
Il materiale esposto arriva dalla Cineteca di Bologna, dall’Istituto
Luce-Cinecittà, dalla RAI, da altri archivi e collezioni, fra cui quella della stessa famiglia Mastroianni.
Oltre cento i film girati fra la fine degli anni Quaranta e le soglie del Duemila, che hanno arricchito la bacheca e gli scaffali domestici con otto David di Donatello, un paio di Golden Globe, altrettanti riconoscimenti per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes e a quello di Venezia. Da aggiungere alla prestigiosa lista anche tre candidature all’Oscar come ‘Migliore Attore’. Prodotto anche un dvd dalla doppia versione, una più condensata e l’altra di un paio d’ore.

Condividi

Lascia un commento

Mostre

Una regione in Chiesa

Arte, cultura, storia e spiritualità nella mostra, ‘Papi e Santi marchigiani a Castel Sant’Angelo’. Quasi novanta testimonianze che confermano il legame con Roma e il Vaticano, che potrebbero spingere alla visita anche in quelle aree proprio nel periodo del Giubileo. Condividi

Condividi
Read More
Mostre

Immaginazione e realtà

Al Museo Storico della Fanteria allestita la mostra ‘Antonio Ligabue. I misteri di una mente’. Una settantina le testimonianze esposte fra sculture e dipinti con protagonisti soprattutto gli animali Condividi

Condividi
Read More
Mostre

La Giornata del Contemporaneo

Il 12 ottobre la ventesima organizzazione con ingresso gratuito negli spazi espositivi e nei laboratori della nostra penisola. All’estero, invece, una settimana, nelle ambasciate, nei consolati e negli istituti di cultura Condividi

Condividi
Read More