
Accordo interistituzionale sottoscritto a Villa Lubin fra il CNEL e l’ANBI per la promozione di interventi a sostegno dell’ambiente e della salvaguardia, in particolare dei territori e delle risorse idriche
Una collaborazione per sollecitare e gestire iniziative e interventi nelle singole competenze a sostegno, fra l’altro, della ricerca, delle attività culturali e, soprattutto, ambientali, è stata sottoscritta dai presidenti dell’ANBI Francesco Vincenzi e del CNEL Renato Brunetta. Il protocollo d’intesa è stato ufficializzato a Villa Lubin, riferimento romano del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, alla presenza anche del vicepresidente della Commissione Ambiente alla Camera Francesco Battistoni, del direttore generale dell’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue Massimo Gargano, dell’amministratore delegato dell’IMQ, l’Istituto Marchio di Qualità e Ambiente Group Gabriella Chiellino e del rappresentante dell’ENPAIA, L’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura, Roberto Diacetti.
Nel corso degli interventi, coordinati dalla giornalista Roberta Ammendola, l’ex ministro e attualmente alla guida del CNEL, ha ribadito l’importanza “della funzione e dell’opera dei consorzi per la salvaguardia del territorio e la gestione dell’acqua “utile ai settori agricoli e zootecnici e anche per la produzione energetica” e come “modello istituzionale”. Brunetta, oltre a ricordare che “il CNEL è la ‘Casa dei corpi intermedi’” ha evidenziato l’attuale periodo caratterizzato da alcune “transizioni”, fra cui “ambientale, demografica ed energetica” indicando l’importanza per il Paese di una “economia della manutenzione” del territorio collegata ai cosiddetti ‘cambiamenti climatici’.
A questo proposito Massimo Gargano ha rilevato le dannose conseguenze, pesanti anche per le compagnie assicurative. In Italia le estremità climatiche, siccità e allagamenti, sarebbero costate 13 miliardi di euro per le coltivazioni e per il sistema agroalimentare, secondo le stime del Censis. Ha anche proposto una normativa per la manutenzione dei corsi d’acqua da parte dell’ANBI, che è stata accolta dal presidente Brunetta. L’intenzione è di “raccogliere le indicazioni dell’Associazione per poi coinvolgere il Parlamento e i ministeri”, insomma le istituzioni. “Gli interventi dovrebbero riguardare la prevenzione e non solo le emergenze” che favorirebbero un risparmio non solo economico.
Francesco Vincenzi, presidente dell’ANBI, ha aggiunto che “l’accordo interistituzionale rappresenta un importante riconoscimento anche per il ruolo e per l’esperienza di autogoverno e sussidiarietà, in grado di rappresentare la società civile del nostro Paese. È l’Italia dei ‘corpi intermedi’, i quali silenziosamente agiscono ogni giorno per garantire la democratica operatività le cui funzioni, di assoluta attualità e concreta utilità, sono emerse all’ANBI nei momenti di necessità”. All’Associazione, operativa su tutta la nostra penisola, aderiscono 142 consorzi di bonifica, di irrigazione, irrigui e di miglioramento fondiario. L’ANBI gestisce 231 mila chilometri di canali, oltre 960 impianti idrovori garanzia di sicurezza e bellezza dei territori, 342 idroelettrici e 110 fotovoltaici. Più di 3 milioni e 500 mila gli ettari irrigati, l’85% dell’agroalimentare Made in Italy.
Il CNEL, nel corso dell’undicesima consiliatura, ha sottoscritto oltre cinquanta intese interistituzionali con ministeri, amministrazioni ed enti pubblici e del Terzo Settore. Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro è composto da 64 elementi fra esperti e rappresentanti delle categorie produttive, delle associazioni di promozione sociale e delle organizzazioni di volontariato. Renato Brunetta è l’ottavo presidente, in quanto segue, dal 1957, Meuccio Ruini, Pietro Campili, Bruno Storti, Giuseppe De Rita, Pietro Larizza, Antonio Marzano e Tiziano Treu.