Monitoraggio satellitare

Gestione dei controlli e delle verifiche con le moderne tecnologie di Foreste, boschi urbani e aree verdi. Alcuni progetti sono stati illustrati al Consiglio Nazionale delle Ricerche di piazzale Aldo Moro, a Roma

Un monitoraggio intelligente delle foreste e dell’ambiente attraverso le nuove tecnologie sia terrestri che satellitari. Nello spazio ‘Guglielmo Marconi’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche sono stati illustrati i molteplici progetti promossi e gestiti da numerosi istituti del nostro Paese. L’incontro è stato organizzato nella sala romana d piazzale Aldo Moro soprattutto dai Carabinieri del Comando Unità Ambientale, Forestale e Agroalimentare in collaborazione con lo stesso CNR. Gli intervenuti alla giornata sono stati coordinati, in particolare, dal colonnello Giancarlo Papitto e da Rosa Lasaponara dell’Istituto Metodologia Analisi Ambientali del CNR, che ha la base operativa e funzionale in Basilicata.
L’approfondimento, ‘Smart Forest Monitoring’, è iniziato con gli interventi di Maria Chiara Carrozza, vertice del CNR, dal comandante Andrea Rispoli, generale dei Carabinieri e da Stefano Vaccari del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria. E proprio il Direttore Generale del CREA ha ricordato cosa è inteso per “bosco o foresta”, con una indicazione sul ‘Verde Urbano’, su “una estensione non inferiore ai 2.000 metri/quadrati” e “occupata almeno per il 20% da alberi”. L’importanza, “per migliorare la salute e il benessere dei cittadini” è stata confermata e testimoniata “con il finanziamento, nel 1987, da parte dell’allora Ministero dell’Agricoltura per il verde urbano e i parchi”. A Milano “nel 2007 è stato realizzato da Stefano Boeri un bosco verticale” cittadino e, “in passato le specie esotiche rappresentavano un valore, adesso, invece, l’attenzione è rivolta maggiormente su quelle nazionali. Negli ultimi vent’anni”, comunque, “l’Italia ha prodotto più documentazione che foreste urbane”.
Nel corso del convegno sono state affrontate alcune importanti tematiche, fra cui ‘i metodi e le tecnologie di telerilevamento per il monitoraggio delle foreste’, ‘l’utilizzo dei dati da missioni nazionali per il controllo della vegetazione’, ‘l’attività e il funzionamento dei sensori satellitari iperspettrali e termici’. Hanno offerto il rispettivo contributo i ricercatori; i docenti dell’Università di Firenze e di Tor Vergata e i rappresentanti del CREA, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dell’ESA, l’European Space Agency e dell’ASI, l’Agenzia Spaziale italiana, oltre, naturalmente, gli esperti del CNR e i Carabinieri del CUFAA.
Il monitoraggio satellitare è in grado di verificare ogni particolare del gruppo di alberi, del sottobosco e, in alcuni casi, anche singolarmente, delle aree verdi e delle zone agricole. L’avanzamento della tecnologia consente anche una verifica sull’opportunità del taglio dei tronchi, che, se impropriamente e irregolarmente, viene opportunamente segnalato e, quindi, richiesto il sostegno e l’intervento dei militari del CUFAA. Alcuni progetti sono sostenuti dai fondi del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. I controlli sono necessari come anche l’identificazione dei parassiti e degli insetti nocivi sulla vegetazione, che in alcuni casi dimostrano la rispettiva e micidiale efficacia causando la fine della pianta. Il CNR, ma anche le altre strutture, vantano collaborazioni con alcune realtà anche straniere e di caratura internazionale, fra cui l’USDA, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti e, in particolare, con il Massachusetts Institute of Technology e la NASA.
Foreste fondamentali per l’assorbimento delle sostanze inquinanti, ma anche per l’abbassamento della calura estiva e per fronteggiare i cosiddetti ‘cambiamenti climatici’. Ambiente e agricoltura, argomenti e aspetti della stessa parte e interessi combacianti e non in contrapposizione come è avvenuto più volte negli ultimi periodi.

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