Sant’Ambrogio, comune riciclone

‘EcoForum’ di Legambiente del Lazio. Aumentata la raccolta differenziata. Roma ancora insufficiente. Viterbo la migliore provincia. E c’è chi inizia a raccogliere anche i tessuti

Alla prima, originale e innovativa, i premiati erano undici. Un ristretto, condensato e quasi esclusivo club particolarmente sensibile alle tematiche ambientali, con la prolungata visione di raccogliere separatamente i rifiuti che, poi, potevano diventare una risorsa sociale, occupazionale e, naturalmente, economica. Amministrazioni comunali del Lazio che hanno compreso l’importanza del riuso dei materiali, dopo opportuna lavorazione, in un Paese dove la disponibilità è limitata e, per alcune tipologie, completamente annullata. Nell’Ottavo annuale appuntamento con ‘EcoForum’, promosso, gestito e organizzato da Legambiente, i comuni ‘rifiuti free’ sono 21 e i ‘Ricicloni’ addirittura 209, considerando solo quelli in grado di registrare una raccolta differenziata superiore al 65%.
Sul podio dei centri con oltre 50 mila abitanti sono finiti Aprilia, Tivoli e Fiumicino. In generale, invece, le ipotetiche medaglie da top sono state assegnate a Sant’Ambrogio sul Garigliano, a Vallecorsa e a Sacrofano. Roma è ultima fra i cinque capoluoghi. La percentuale è impercettibilmente cresciuta, +0,8%, per toccare il 45,88%. La frazione più raccolta è stata quella dell’organico, 43%, poi carta e cartone, 28%, quindi il vetro con un misero 15%. Nella regione la leadership e di Viterbo con ben altri risultati, iniziando proprio dal totale, 64%. Frosinone è al 61%, Latina al 60,9% e Rieti al 57,6%. Roma, con l’hinterland, è al 52,1%. Lo scorso anno solo il perimetro cittadino aveva raggranellato il 44,9%.
La capitale trascina agli inferi della graduatoria sia il recinto metropolitano che l’intera regione. Il Lazio, terzultimo nella lista nazionale, nel 2021 aveva registrato un 53,43 diventato la stagione successiva, 54,23%. L’ascensione maggiormente evidente è stata registrata da Frosinone.
Il Lazio è al secondo posto nella produzione nazionale di rifiuti urbani. 500 i chili in totale destinati mediante a ogni persona. Complessivamente è stato rilevato un contenimento della produzione rispetto all’ultima segnalazione ed è scesa a 2 miliardi 821 milioni e 763 mila tonnellate. A Roma nessun innovativo squillo dopo l’importante crescita annotata dal 2013 al 2016, dal 24% al 42%. E, poi, nei seguenti sette anni l’aumento è stato imbarazzante per una capitale e grande città presente quotidianamente sulla scena internazionale, al di sotto del 4%.
Il riciclo dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, che ormai coinvolge quasi tutti i materiali, potrebbe ampliare notevolmente l’interesse e gli orizzonti con l’inserimento del settore tessile. Non sono molti i comuni che hanno allestito un periodico servizio di recupero di questa tipologia di materiale, fra cui Sant’Ambrogio sul Garigliano, il centro in provincia di Frosinone di un migliaio di residenti, che ha avviato una raccolta mensile porta-a-porta. L’approfondimento sull’argomento è stato offerto nel corso dell”EcoForum’ da Francesca Spagnuolo, frequentatrice a Civitavecchia di Biologia Marina all’Università della Tuscia. ‘La moda sostenibile’ è stato il filo conduttore, che ha riguarda innanzitutto la dispersione annuale fra le 200 e le 500 mila tonnellate nelle acque di mari e oceani di microplastiche provenienti dagli interventi di prodotti petroliferi. Su ogni risultato, poi, va considerata la successiva lavorazione fra sostanze chimiche, coloranti dannosi per la comune situazione dell’ambiente e per la salute umana. A questo deve essere sommata anche la condizione dei lavoratori. “Lo scarto dell’attività dell’abbigliamento raggiunge livelli per lo più impensabili, che, comunque, è complicato da calcolare e da calcolare per la mancanza di un piano industriale. Il 35% finisce nell’indifferenziato e l’attività incide per il 10% sull’inquinamento dell’aria”. Microplastiche rilasciate anche nei lavaggi in lavatrice.
I riconoscimenti, in questa occasione sono andati anche ad alcuni parchi, fra cui dei Monti Aurunci, degli Ausoni e il lago di Fondi, di Bracciano, di Martignano, dei Castelli Romani, dei Monti Lucretili e della Riviera di Ulisse.
Intenso il programma di Legambiente, come ha sottolineato il presidente regionale del Lazio Roberto Scacchi, “Necessari nuovi impianti industriali per altre tipologie di materiali”. Intanto Legambiente sarà in azione a Coccia di Morto e a Macchiagrande in collaborazione con il Comune di Fiumicino e gli EcoFocus provinciali. Il 16 gennaio del 2024 sotto la luce dei riflettori sarà Frosinone, il 24 gennaio sarà l’occasione Viterbo e il 30 gennaio toccherà a Latina.
Menzione al Comune di Itri e a quelli di Monte San Biagio e di Genzano, dove è estremamente d’attualità l’attivazione della TaRiP, la Tariffa Puntuale sui Rifiuti.

 

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