Il Museo dei cetacei. Sul soffitto

‘Casa Pelagos’ nel Casale della Giannella dell’Oasi del WWF di Orbetello. L’iniziativa è sostenuta dalla Deutsche Bank e dalla Regione Toscana

 

Una data da segnare sulla personale agenda degli ambientalisti, degli animalisti, degli interessati e anche dei semplici curiosi di ogni età: venerdì 4 agosto sarà aperta ai visitatori ‘Casa Pelagos’ allestita nello storico Casale Spagnolo della Giannella, nell’Oasi del WWF e Riserva Naturale della toscana Orbetello. L’area è una delle maggiori per le ricchezze di biodiversità della costa tirrenica e la più orientale dell’intero ‘Santuario dei Cetacei’.
L’iniziativa è stata sostenuta dalla Regione Toscana e, soprattutto, dalla Fondazione Deutsche Bank Italia ed è inserita nella serie di progetti a sostegno della cosiddetta ‘Blue Economy’. Un modo per favorire la protezione degli oceani e delle comunità che dipendono dall’ecosistema marino, “stimati in almeno tre miliardi di persone”. ‘Casa Pelagos’ è inserita proprio in quel programma della Campagna ‘GenerAzione Mare’, che, nell’occasione, vede il WWF impegnato anche in attività di ricerca e tutela dei cetacei con interventi, monitoraggi e attività informative.
Al tradizionale taglio del nastro dell’allestimento museale interattivo posto sul soffitto, hanno partecipato, fra gli altri, il sindaco di Orbetello Andrea Casamenti, la direttrice generale del WWF nel nostro Paese Alessandra Prampolini, l’amministratore delegato di Deutsche Bank Italia Roberto Parazzini e i rappresentanti dell’Oasi in provincia provincia di Grosseto.
Il WWF, World Wide Fund for Nature, attualmente segue le vicende del ‘Santuario Pelagos’ dal 1999 quando a Roma è stato sottoscritto l’impegno da parte di Francia, Italia e Principato di Monaco. Al momento come ‘Osservatore’ attraverso il Mediterranean Marine Initiative e il coordinamento delle strutture ambientaliste francesi e italiane. E lo scorso 4 luglio è stata raggiunta un’intesa anche con la Spagna per il varo di un”Area Marina Particolarmente Sensibile’, PSSA, da parte dell’Organizzazione Marittima Internazionale, IMO, che comprende tutto il ‘Santuario’, una parte del Mediterraneo francese fino al cosiddetto ‘Corridoio delle Baleari’, per la migrazione dei cetacei. Le imbarcazioni che transitano in quell’area sono invitate a una riduzione della velocità per evitare al minimo i rischi di collisioni e spiacevoli incidenti con i cetacei e per mantenere le distanze di sicurezza e di salvaguardia.
Il nuovo percorso è una multiproiezione interattiva e immersiva con protagoniste le specie marine del ‘Santuario’, che è possibile anche ammirare tridimensionalmente. A naso in sù. L’allestimento sull’orizzonte sopra le teste dei visitatori è abbellita e arricchita dai pannelli informativi anche sulle minacce alla biodiversità e alle strategie da applicare per l’importante tutela. L’esposizione sarà aggiornata ogni anno per mostrare le novità ed essere continuamente adeguata all’interesse dei frequentatori.
Il WWF, istituito nell’aprile del 1961 a Morges su iniziativa del biologo e genetista con specializzazioni in botanica e zoologia, l’inglese di Londra Julian Huxley, è coinvolto anche nel progetto ‘Sardegna, i giganti dimenticati’ nelle acque dell’isola. Durante la spedizione dello scorso giugno, la prima dopo quasi quarant’anni, i ricercatori del WWF, che ha conservato la base di riferimento in Svizzera, a Gland, hanno documentato in quattro giorni di monitoraggio la presenza di numerose specie di pesci, cetacei e uccelli marini, testimonianza della
ricchezza di biodiversità di questo ecosistema. Il WWF, fra l’altro, ha promosso migliaia di progetti, che coinvolgono, fra gli altri, animali, foreste, mari, oceani, il cambiamento climatico e gli ecosistemi e la sostenibilità. Nello scenario proposto all’interno del Casale della Giannella, nella grande area marittima protetta del Mediterraneo, saranno ospitate balenottere, delfini, squali, foche e tartarughe marine.
La Deutsche Bank è stata fondata da Ludwig Bamberger e, al momento, ha la base operativa a Francoforte sul Meno. I primi segnali della presenza in Italia risalgono al 1883 per un rapporto con il Comune di Roma. Uffici aperti a Milano nel 1977 e anche nella capitale. La Fondazione, prima attiva in Germania e poi dal 2013 istituita nel capoluogo lombardo, sostiene iniziative culturali, artistiche, musicali, ambientali e sociali.

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