Due giorni di incontri, confronti, per illustrare proposte e progetti realizzati e da concretizzare all’insegna di ‘Un’altra Energia!’ e del’La risposta delle rinnovabili’. Legambiente, Kyoto Club e La Nuova Ecologia hanno promosso a Roma il quindicesimo Forum ‘QualEnergia’ proprio in un particolare periodo di criticità soprattutto economica per l’innalzamento dei costi a carico di famiglie e imprese con l’immancabile elevazione della percentuale dell’inflazione arrivata ormai nel nostro Paese a doppia cifra. “Speculazioni e la crisi nell’Est Europa sono le cause principali di questa situazione”, hanno rilevato ripetutamente gli osservatori, che, in particolare quelli del mondo ambientalista, non hanno mancato l’occasione di rilanciare con maggiore convinzione la produzione energetica derivante dalle rinnovabili sfruttando acqua, sole e vento. La serie degli interventi è stata aperta dal commissario Europeo per l’Economia Paolo Gentiloni, che ha sottolineato come “le nuove tecnologie e le risorse del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, potrebbero cambiare gli scenari per un’altra rivoluzione industriale” e ha ricordato l”autonomia’ della natura, in quanto “nessun paese controlla il sole o il vento”. Le considerazioni dell’ex Presidente del Consiglio italiano hanno anticipato gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni, delle amministrazioni pubbliche, della ricerca, del mondo accademico e ambientalista, della comunicazione e dell’informazione, delle imprese e del settore economico-finanziario. Dieci le sessioni organizzate con tanto di riferimento intorno a cui sono ruotate le rispettive riflessioni. E, così, sono stati affrontati i temi su ‘Gas e rinnovabili, dove va l’Europa?’; ‘Quanto gira l’eolico’; ‘Foto&Agrivoltaico’; ‘Comunità energetiche ed efficientamento, sistemi di accumulo e digitalizzazione’; ‘La leva che fa bene ai cambiamenti climatici’; ‘Gli italiani e l’energia’; ‘Rigenerazione urbana ed edilizia sostenibile’; ‘Biometano, tra economia circolare e spinta all’agroecologia’; ‘La mobilità sostenibile: elettrica, pubblica e a 2 ruote’ e ‘La decarbonizzazione nella refrigerazione e nel settore del riscaldamento ambizioni e sostenibilità nel nuovo regolamento Fgas’. “Intanto in questo periodo che sfiora l’emergenza il nostro Paese ha risparmiato 11 miliardi di euro di gas solo sfruttando maggiormente le rinnovabili. Il settore del fotovoltaico è cresciuto del 50% rispetto al 2021 e la produzione ‘pulita’, in generale, dal 2014 allo scorso anno è aumentata del 38%”, ha rivelato Gianni Silvestrini, direttore scientifico di ‘QualEnergia’ e Kyoto Club e autore del volume, ‘Che cosa è l’energia rinnovabile oggi’, presentato in compagnia di Elly Schlein, componente della Commissione Affari Costituzionali della Camera con un passato come vicepresidente alla Regione Emilia-Romagna. Le aziende del settore, ormai, puntano decisamente alle rinnovabili con investimenti significativi e obiettivi ben delineati vista anche l’avanzata della tecnologia e delle decisioni europee e l’abbassamento dei costi rispetto agli scorsi anni, che arrivano addirittura, in alcuni casi, all’80. “L’ENEL”, fra l’altro, “ha installato per l’85% piccoli e medi impianti e destinato complessivamente fra i 15 e i 16 miliardi di euro”, ha ammesso Nicola Lanzetta, direttore per l’Italia del Gruppo. Gli “tsunami” che hanno sconvolto il pianeta in tutti gli aspetti sono stati svelati dal presidente di Legambiente Stefano Ciafani e riguardano “il temibile Covid-19 nel marzo del 2020, gli speculatori del gas l’anno successivo e la crisi fra Russia e Ucraina la scorsa primavera”. Il vero nodo da sciogliere per un decollo deciso e prolungato delle rinnovabili coinvolge “gli iter burocratici e le relative autorizzazioni che riguardano le sovrintendenze e le regioni anche per la sostituzione e l’ammodernamento delle strutture eoliche. Una semplificazione, almeno per quelle operazioni utili anche a una migliore produzione, in quanto tecnologicamente aggiornate, sarebbe l’ideale. E qualcuno ha formalizzato anche il colore delle pale degli impianti eolici”. Per Giacomo Donnini, responsabile della sezione Grandi Progetti e Sviluppo di Terna, fondamentale sarebbe “la realizzazione dei progetti e gli investimenti per il trasporto dell’energia e il rafforzamento della capacità degli accumulatori” per evitare la spiacevole dispersione. Un eventuale spreco. Le produzioni alternative di energia, fra l’altro, agevolano l’occupazione e la nascita di altre specializzazioni e professioni. “Adeguare le infrastrutture soprattutto nel meridione” è stato il richiamo di Paolo Raia del RWE Renewables, operatore nell’eloico. “Recuperare i ritardi accumulati nel corso degli anni e rafforzare numericamente la Commissione impegnata nelle autorizzazioni” sono state le proposte di Massimiliano Atelli, presidente al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica della Commissione VIA e VAS, rispettivamente Valutazione Impatto Ambientale e, l’altra, Strategico. È stato inoltre detto e ripetuto come “l’industria precede la politica e le norme, in alcuni casi praticamente aggiornano l’esistente”. L’Italia, comunque, incrementa la produzione di pannelli fotovoltaici e di batterie per la futura trasformazione del settore automobilistico ed è già in grado di riciclare ogni tipo di materiale per essere poi reimmesso sul mercato e riutilizzato. E anche l’agricoltura è coinvolta nella produzione di energia ‘verde’. Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha ricordato l’utilizzo del fotovoltaico, anche con i pannelli mobili dei coltivatori e alcune iniziative per le api, “sentinelle dei territori”. Non è da sottovalutare la crescente produzione del biometano per avere un sempre maggiore ventaglio di strategiche possibilità e cercare di superare, pian piano, la dipendenza dai cosiddetti ‘fossili’.
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