La crescita delle rinnovabili

Dal Rapporto di Althesys emerge la conferma della rivoluzione dell’energia ‘pulita’. Più investimenti, anche all’estero

Gli imprenditori italiani rivolgono sempre più l’attenzione verso l’energia rinnovabile con investimenti e interventi, ma chiedono anche strategie e obiettivi da parte dell’amministrazione pubblica. Nel 2017 sono state registrate 201 operazioni nei vari settori delle rinnovabili per una potenza di 13,4 GigaWatt e un valore di quasi 13 miliardi e 500 milioni di euro.
Il dato è emerso dall’annuale Rapporto di Althesys Strategic Consultants illustrato nell’auditorium del GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, nel corso del convegno, ‘Energia, transazione o rivoluzione? Rinnovabili, innovazione, mercati’, al quale hanno preso parte soprattutto operatori dd esperti del settore. Alessandro Marangoni, direttore scientifico di Althesys, ha rilevato come la crescita interna è tornata ad essere la componente principale con oltre il 55%. Aumentano la potenza, il valore e le operazioni rispetto all’anno precedente e iniziano i lavori per il rinnovamento degli impianti. Un cambiamento, seppur lievissimo, rispetto al passato.
Le acquisizioni sono state 64 per un controvalore di 3 miliardi e 500 milioni di euro a maggioranza fotovoltaico. Il mercato secondario degli impianti in Italia si è dimostrato, infatti, ancora particolarmente attivo con oltre 1.140 MegaWatt passati di mano, nei quali il 48% sono eloici e il 42% fotovoltaici.
Gli accordi di fornitura salgono al 10% del totale, +2% rispetto al 2016, sostenuti soprattutto dallo sviluppo dei nuovi impianti.
Nel decennio 2008-2017 l’industria elettrica italiana è stata testimone di uno straordinario cambiamento. Controllate 1.909 operazioni per investimenti di quasi 95 miliardi di euro e una potenza di 64,5 GW. L’anno migliore è stato il 2011.
Continua l’internazionalizzazione degli investitori italiani. 79 le operazioni promosse all’estero per un valore stimato in quasi 10 miliardi di euro, praticamente il doppio rispetto all’anno prima, il 2016. Poco meno della metà riguardano nuove realizzazioni per il 72% degli investimenti, all’incirca 7 miliardi di euro e il 60% della potenza. Le aree che hanno attirato le maggiori attenzioni sono state il Centro e il Sud America con realizzazioni di grandi impianti, soprattutto eolici. Stilata anche la lista dei paesi maggiormente coinvolti nello sviluppo del settore. In Europa l’interesse è in Gran Bretagna, in Germania, nei paesi della Scandinavia, in Francia, nella penisola iberica e in Italia. Stati Uniti, Messico e Sud America, in particolare Argentina, Brasile, Cile e Perù, le zone extraeuropee. Interesse rivolto anche all’India per il fotovoltaico, a Taiwan per l’eolico, Australia e Sud Africa.
La modernizzazione delle reti è al centro dell’interesse delle aziende per completare l’iter: generazione distribuita, vendita e nuovi servizi al cliente. Un altro fattore rilevante è il processo di digitalizzazione delle attività anche per migliorare i servizi. Intanto continuano a scendere i costi delle rinnovabili ed emerge un’altra visione, quella riguardante gli incentivi, senza i quali probabilmente non sarebbero state costituite le imprese diventate altamente competitive anche a livello internazionale.
Imprenditori, operatori e osservatori sono comuni nella richiesta di una Strategia Energetica Nazionale definita e definitiva e a lungo termine prima che, qualora fosse varata, sarebbe già parzialmente o completamente superata e inadeguata. Almeno fino al 2030 e fondata al raggiungimento di tre obiettivi: la riduzione del prezzo dell’energia per aumentare la competitività italiana; la sostenibilità ambientale e il miglioramento della sicurezza di approvvigionamento e della flessibilità. Per gli esperti sarebbe opportuno rivolgere l’interesse sul rinnovamento degli impianti esistenti; sulle bioenergie, in particolare il biogas dovrebbe essere riconvertito in biometano, per essere destinato al settore dei trasporti e di quello agricolo. Da sviluppare anche lo stoccaggio con una molteplicità di soluzioni sia centralizzate che distribuite. Richiesti investimenti nella smart energy, nelle reti intelligenti e, più in generale, nell’innovazione tecnologica, che deve puntare anche a soluzioni per l’efficienza energetica. Necessario potenziare le interconnessioni con l’estero e l’allineamento del mercato elettrico italiano ai meccanismi europei.

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