Il palco per Alda Merini

Da 6 all’8 dicembre al Teatro ‘Porta Portese’ di Roma la proposta, ‘La chiamavano Terra Santa’, adattata, musicata e interpreta da Alessandro Fea e Stella Novari. Un omaggio alla poetessa e scrittrice milanese

‘La chiamavano Terra Santa’ l’esperienza teatrale proposta al ‘Porta Portese’ di Roma dal 6 all’8 dicembre. L’originale iniziativa, che con parole e musiche ha reinterpretato i pensieri e l’intimità di Alda Merini, è stata allestita da Alessandro Fea e Stella Novari. La prima nazionale è in programma sul palcoscenico del Teatro di via Portuense, poi il tour in tutta la nostra penisola.
‘La chiamavano Terra Santa’ è una novità artistica, in grado di coniugare teatro, musica e poesia, quella di Alda Merini, una delle più originali del Novecento. Una esplorazione, che è riuscita a trasformare il disagio, la sofferenza e anche l’emarginazione in forza, arte e vita.
Alda Merini era originaria di Milano. Era nata il 21 marzo del 1921. A soli sedici anni è stata ricoverata per la prima volta nella clinica ‘Villa Turro’ del capoluogo lombardo. Nel 1961 è finita nell’ospedale psichiatrico lombardo ‘Paolo Pini’. La permanenza, in alcune occasioni sono state sospese, fino al 1972. È stata l’approvazione e l’applicazione della cosiddetta ‘legge Basaglia’ del 1978 a trasformare la psichiatria nel nostro Paese con la chiusura dei manicomi, etichetta di solitudine, abusi e insperate guarigioni”. La completata riforma, è anche se parzialmente attivata negli anni Novanta dello scorso anno, prevedeva, fra l’altro l’assistenza sanitaria territoriale con l’obiettivo di una una possibile e ritrovata con l’obiettivo di una possibile e ritrovata inclusione sociale.
Alda Merini, è scomparsa il primo giorno di novembre del 2009 nel capoluogo lombardo. All’età di 78 anni. In una riflessione Alda Merini ha descritto il manicomio come una “Terra Santa proprio perché non vi si commetteva peccato alcuno, in quanto era il paradiso promesso dove la mente malata non accusava alcun colpo e dove non si soffriva più e il martirio diventava tanto alto da rasentare l’estasi, La Terra Santa, ma eravamo immersi in quelle latrine puzzolenti, alle albe, comunque, mai viste, al tramonto più cieco”.
Il progetto teatrale è immerso nella considerazione di Alda Merini sui manicomi attraverso i diari e gli scritti, intimi e profondi, in un equilibrio delicato e in un rapporto anche reciproco fra la sofferenza e la resistenza.
Sipario alzato al Teatro ‘Porta Portese’ su ‘La chiamavano Terra Santa’ il 6 e il 7 dicembre alle ore 21. La domenica l’inizio è anticipato alle ore 18.
Con ‘La Terra Santa’ Alda Merini, all’anagrafe di Milano Alda Angela Giuseppina, ha vinto nel 1993 il Premio ‘Librex Montale’.

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