Birre artigianali

Giornata di premiazioni al Tempio di Vibia Sabina e Adriano di piazza di Pietra del concorso sulle migliori produzioni di Roma e del Lazio. All’iniziativa, promossa dalla Camera di Commercio, hanno partecipato 83 etichette di 23 imprese

La nicchia ha allargato le dimensioni. Quel settore, ancora identificato e indicato come perimetro territoriale e per la quantità prodotta e gli ingredienti utilizzati, ha moltiplicato le etichette, le varietà e, naturalmente, le imprese. Le birre artigianali, valide alternative a quelle ‘industriali’, nel nostro Paese continuano, stagione-dopo-stagione, a mostrare apprezzamenti da parte dei consumatori, soprattutto giovani. Dal 1996, anno di riferimento per gli osservatori con l’avvio deciso delle attività, il numero dei microbirrifici è lievitato alzando anche la percentuale della produzione nazionale.
Un paio, in particolare, le categorie: ‘Brewpub’, con i locali specializzati nella produzione affiancata dalla ristorazione più o meno impegnativa e ‘Beer Firm’, in cui gli impianti sono ceduti per l’offerta, ma in quantità ridotta. Strutture che solitamente non potrebbero superare annualmente i 10 mila ettolitri.
Nel Lazio la Camera di Commercio ha promosso per la quarta stagione un concorso dedicato alle migliori birre di Roma e della regione. La giornata di premiazioni è stata organizzata nella capitale nel suggestivo scenario del Tempio di Vibia Sabina e Adriano di piazza di Pietra. All’iniziativa hanno contribuito anche la CIA, la Confagricoltura, la Confimprese, la Federlazio, Assobirra, Federbirra e Unionbirra. Una dozzina le sezioni previste per il ‘Premio Roma Birre Preziose’, a cui hanno partecipato 83 etichette di 23 attività: 14 con base operativa nella capitale, 3 a Latina e a Rieti, 2 a Viterbo e una a Frosinone.
“Le birre italiane non sono somiglianti, in quanto sono ispirate e condizionate dal luogo dove sono prodotte con ingredienti di qualità, alcuni persino coltivati e lavorati direttamente”, ha ricordato il presidente della Camera di Commercio Lorenzo Tagliavanti. È l’ennesima conferma dell’unicità artigianale italiana, anche in questo comparto.
All’appuntamento hanno partecipato, fra gli altri, i vertici della CNA, della Confesercenti del Lazio e della Coldiretti romana, rispettivamente Erino Colombi, Valter Giammaria e Niccolò Sacchetti; il vice della FIPE Confcommercio cittadina Alessandro Bassetti e il rappresentante di Unindustria Elio Formia. Per la Regione Lazio era presente Micol Grasselli, consigliere nell’aula della Pisana. Gli interventi sono stati gestiti e coordinati da Flavia d’Auria, vicedirettore dell’Azienda Speciale Sviluppo e Territorio della Camera di Commercio.
L’esperto di enogastronomia, il giornalista Antonio Paolini, ha ribadito come le preferenze “dei giovani siano collegate soprattutto alla gradazione alcolica contenuta e alla fantasia, alla varietà, agli stili, all’originalità e all’artigianalità dell’offerta”, un po’ distante da quelle sugli scaffali della grande distribuzione. “Partecipare a un concorso è anche un modo di confronto fra le attività”, ha ammesso Lorenzo Tagliavanti.
Nelle sezioni ‘Birre a bassa fermentazione’ e ‘natalizie, ricorrenze e a edizione limitata’ i massimi riconoscimenti sono andati a Podere 676 di Fiumicino con ’14 Bock’ e ‘Braggot’; ‘ad alta fermentazione’ a Mou di Roma con ‘166 ettari’; ‘con ingredienti da filiera corta’ a Oxiana di Pomezia con ‘Velvet’; ‘aromatizzate’ ad Aimara di Subiaco con ‘Murika’ e ‘speciali e innovative’ alla romana Barleyway con ‘Oersted Imperial Porter’.
Per la ‘Migliore birra prodotta da giovane imprenditore’ il premio è finito a Barleyway con ‘Oersted Imperial Porter’. Bis anche per Mou con ‘166 ettari’ per la ‘Migliore birra prodotta da nuova impresa’ e per Aimara con ‘Murika’ per la ‘Migliore birra di interesse per i mercati nazionali ed esteri’. L’azienda Birre Maccardi di Rieti con ‘Bering’ è stata scelta per la ‘Migliore confezione’. Riflettori su Ape d’oro di Aprilia con ‘King’ per la ‘Migliore birra prodotta da impresa femminile’. Flash sull’Azienda Agricola Albaneta Tenuta di Montecassino di Daniele Vittorio Miri di Cassino con ‘Montecassino’ per la ‘Migliore birra storica’.
Il crescente interesse e la qualità produttiva ha iniziato a superare i confini nazionali e in alcuni casi anche gli ingressi degli esercizi commerciali della nostra penisola. Continuano ad essere innovative e colorate le etichette e originali e ricercati i riferimenti delle confezioni come anche le forme delle ‘casseforti’ di vetro delle birre artigianali, che hanno decisamente allargato i perimetri delle nicchie.

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