‘Michael Sweerts. Realtà e misteri nella Roma del Seicento’ è l’indicazione di una esposizione allestita nelle sale dell’Accademia Nazionale di San Luca con protagonista un belga la cui attività artistica è in fase di ricomposizione
Era stato quasi ignorato dai contemporanei, dimenticato nel tempo, poi riscoperto dai critici e dagli osservatori nordeuropei intorno al Novecento e riaffiorato anche in Italia a metà dello scorso secolo. Le ricerche, nel corso degli anni, anche se parzialmente, hanno offerto maggiori notizie sul protagonista dell’esposizione promossa nella capitale, all’Accademia Nazionale di San Luca. ‘Michael Sweerts. Realtà e misteri nella Roma del Seicento’ è il riferimento dell’allestimento curato da Andrea Giovanni De Marchi e da Claudio Seccaroni su uno dei più misteriosi e complessi rappresentati dall’arte pittorica, che ha soggiornato nella Città Eterna per una decina d’anni, dal 1643 al 1653, in particolare per un periodo anche in via Margutta. In quell’area avrebbe incontrato altri pittori, soprattutto di origine fiamminga e olandese, ma senza particolari frequentazioni e testimonianze. La ricostruzione della personale attività, almeno finora, ha consentito di accertare l’apertura di un laboratorio dove ha raccolto calchi di gesso di frammenti di sculture, che, successivamente, sono stati inseriti in alcune tele.
La biografia, il percorso professionale e sociale sono ancora in fase di ricostituzione. Gli approfondimenti negli archivi e i ritrovamenti dei ‘lavori’ griffati hanno consentito di tracciare e interpretare solo un parziale identikit di Michael Sweerts, che sarebbe originario di Bruxelles, nato intorno al 1624 e scomparso, nel completo significato del termine, nell’Oriente indiano, a Goa, probabilmente nel 1664, dopo essere diventato profondamente religioso e partito da Marsiglia tre anni prima per una missione lazzarista francese. Rimangono avvolte nella nebbia soprattutto “le vicende dell’ultimissima parte della sua vita”, ha sottolineato Claudio Strinati, segretario generale dell’Accademia Nazionale di San Luca.
“Appartenente all’élite patrizia della capitale belga sembra aver sviluppato interessi per l’insegnamento e per l’avvio professionale dei giovani nel settore artistico, una formazione comprensiva anche dei risvolti economici”, hanno rilevato Andrea Giovanni De Marchi e Claudio Seccaroni nel catalogo pubblicato dalla stessa Accademia in una doppia versione linguistica, in italiano e in inglese. Il volume contiene, fra l’altro, un intervento del presidente Marco Tirelli e gli scritti di Fabrizio Carinci, Rachel George e Stefania Girometti.
La felice condizione economica e sociale avrebbe permesso a Sweerts di non seguire le tendenze artistiche ed evitare gli influssi di quel tempo e anche di non essere condizionato nelle realizzazioni seguendo e rispettando le varie richieste. Nel periodo che era a Roma ha raffigurato ogni livello sociale, in particolare quello popolare, con bevitori e giovani prostitute in uno scenario misto fra miseria e nobiltà. In alcune rappresentazioni appare anche l’autore, sullo sfondo, come fosse un osservatore, un testimone, un curioso, in veri e propri autoritratti.
Diciotto le opere esposte negli spazi al piano stradale di Palazzo Carpegna, in piazza dell’Accademia di San Luca, a due passi da Fontana di Trevi. Tredici sono stati collocati nella sfera di Michael Sweerts. Un poker sono di proprietà della stessa Accademia, che, per l’occasione, l’ha restaurati. Ad arricchire e ad abbellire la mostra anche alcuni dipinti realizzati dai collaboratori di Sweerts e antichi gessi per confermare l’interesse per le sculture. Alla carrellata espositiva hanno collaborato, fra l’altro, l’Académie de France Villa Medici; la Galleria Spada, quelle Nazionali di Arte Moderna e degli Uffizi; la Pinacoteca e i Musei Capitolini; il Museo d’Arte Medievale di Arezzo e di Casa Martelli di Firenze e l’Art Museum di Worcester, Massachussetts, Stati Uniti. L’iniziativa “è un’occasione straordinaria per scoprire e approfondire la sua assoluta singolarità e per chiarire qualcuno dei misteri che ruotano intorno a Michael Sweerts”.
L’esposizione può essere ammirata gratuitamente fino al 18 gennaio del 2025 dal martedì al venerdì nella fascia oraria compresa fra le 15 e le 19. Il sabato apertura anticipata alle ore 10.