
Iniziati, con i fondi del PNRR, i lavori per la realizzazione del collegamento fra la stazione della metro ‘B’ di ‘Ponte Mammolo’ e della ‘A’ di ‘Subaugusta’ passando per la ‘C’ a ‘Parco di Centocelle’ e da quella delle Ferrovie. L’apertura è prevista per il 2026
Una tangenziale, ma stavolta ferrata, lunga oltre 8 chilometri per congiungere due stazioni della metropolitana romana, servire come scambio per la terza ed essere un riferimento anche per il collegamento regionale e interregionale dei treni. I lavori, finalmente, sono iniziati, ufficialmente per la realizzazione del tragitto dei tram dalla stazione di ‘Ponte Mammolo’ della linea ‘B’ a quella di ‘Subaugusta’ della ‘A’. In pratica dalla Tiburtina i convogli urbani dell’ATAC attraverseranno la Collatina, la Prenestina, la Casilina per l’incrocio con la ‘C’ a ‘Parco di Centocelle’ e traguarderanno sulla Tuscolana. Addio bus ‘541’ dalla metà del 2026.
Il tradizionale e ideale taglio del nastro per l’avvio dei lavori è stato dato ufficialmente dal sindaco Roberto Gualtieri in compagnia, fra gli altri, dell’assessore Eugenio Patanè, dei presidenti dei municipi territorialmente interessati, Massimiliano Umberti del Quarto, Mauro Caliste del Quinto e Francesco Laddaga del Settimo, del vertice di Roma Servizi per la Mobilità Anna Donati e del commissario straordinario di Governo Maria Lucia Conti. 184 i milioni di euro stanziati con i fondi del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Riproposto, praticamente dopo quasi un trentennio, un progetto strategico per il trasporto pubblico cittadino, che, per l’occasione, coinvolge le aree popolose e popolate, non solo residenzialmente, della periferia capitale. Infatti a Ponte Mammolo arrivano i pullman della Cotral dall’hinterland e da qualche altra località delle province del Lazio; la Casilina e la metropolitana ‘C’ telecomandata offre l’opportunità ai pendolari dei centri del sud-est e la Tuscolana è il ‘porto’ ideale da chi pernotta ai Castelli Romani e anche oltre.
“Un’opera strategica a cui Roma non può rinunciare e continuare a rimandare mentre le altre città e le capitali, non solo europee, sono impegnate a potenziare il trasporto pubblico locale sulle rotaie. Roma è rimasta paralizzata troppo a lungo ed è incredibile solo pensare che questo è il primo cantiere di tram dal 1996”. Ed è importante dimostrare che “l’amministrazione non interviene solo nelle zone del centro cittadino”, ha affermato il sindaco Gualtieri.
L’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè, invece, ha reso noto alcuni dettagli sulla nuova proposta pubblica, che, nella fase progettuale, ha risolto anche i passaggi sotto gli storici archi fra la Prenestina e la Casilina e il dislivello nei pressi della stazione di ‘Parco di Centocelle’. Due le vie ferrate su cui dovrebbero viaggiare “24 tram a trazione biomodale dei 240 prenotati. In alcuni tratti usufruiranno del pantografo e in altri le batterie, che saranno ricaricate ai capolinea e quando sarà sfruttata la rete aerea”. Le stime indicano un trasporto quotidiano di 42 mila passeggeri e di 3 mila e 500 nei momenti considerati di massima affluenza. Il passaggio dovrebbe essere cadenzato ogni 4 minuti”.
Il disegno del Campidoglio sul via-vai dei tram è stato disegnato: il nuovo collegamento da Subaugusta dovrebbe proseguire prima all’Ardeatina e, poi, a Trastevere per trovare la congiunzione con l”8′. All’orizzonte sono pronte al varo altre linee tramviarie, che andranno dalla Stazione Tiburtina al Verano, da Termini a Tor Vergata con deviazione a Giardinetti e da piazza dei Cinquecento verso il Vaticano e l’Aurelio.
Alla novità hanno partecipato anche i rappresentanti di Legambiente, che sostengono la cosiddetta ‘cura del ferro’ per contenere la circolazione delle auto private e abbattere le emissioni inquinanti anche attraverso la campagna ‘Attaccàti al tram’ e quella, ‘Cantieri della transizione ecologica in Italia’, che indica un centinaio di progetti, fra cui questi nella capitale.
“Sulla Palmiro Togliatti sarà conservato l’intero percorso della pista ciclabile”, ha sottolineato l’assessore Patanè. Inoltre non sono saranno rimossi gli alberi sani. Il responsabile alla Mobilità del Campidoglio ha anche rilevato che è stato definito il piano di riorganizzazione e di riqualificazione delle fermate dell’ATAC con 435 pensiline e 405 paline. Attualmente sono poste, rispettivamente, 1.400 e 8.200 fra quelle tradizionali ed elettroniche.