‘Mercintreno’. Forum a Roma sul trasporto ferroviario, che negli ultimi anni ha perso competitività nei confronti di quello stradale. Annunciati interventi sulle linee e sulle infrastrutture
“Il 75% dei trasporti delle merci è ancora effettuato su strada invece che su rotaia per un benessere anche ambientale. Le difficoltà del settore riguardano soprattutto le infrastrutture, la connessione con i porti, lo sviluppo dell’integrazione e della multimodalità attraverso investimenti adeguati. La logistica è fondamentale per il nostro Paese come un rafforzamento del dialogo fra le istituzioni e le imprese”, ha rilevato Nicola Zaccheo, presidente dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, in apertura del quindicesimo appuntamento con ‘Mercintreno’ promosso e organizzato a Roma. Il Forum, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni, delle imprese e delle società ferroviarie non solo italiane, aveva inizialmente quattro importanti riferimenti, che hanno riguardato ‘L’impatto dei lavori previsti dal PNRR’, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; ‘Il trasporto intermodale dei territori’ e quello ‘delle merci nelle politiche europee’ e ‘La digitalizzazione del settore’.
I fondi del PNRR dovrebbero sostenere “il miglioramento delle linee e l’ammodernamento delle infrastrutture”, ha rivelato Sabrina De Filippis, amministratore delegato e direttore generale di Mercitalia Logistics. “Almeno 3 miliardi di euro” saranno destinati “alla tecnologia, alla formazione e all’acquisto di nuovi convogli” anche per recuperare una parte del mercato perduto a favore del movimento sulle strade. E in quel settore il nostro Paese aveva rivolto maggiori attenzioni con una provvidenziale inversione di tendenza registrata negli ultimi anni. “Il trasporto delle merci dal 2026”, per lo più operativo nelle ore notturne, “avrà il percorso riservato, in modo di migliorare anche la competitività”. Sabrina De Filippis, come altri intervenuti, ha richiamato l’attenzione sull’importanza di una collaborazione fra tutte le componenti del settore, “istituzioni, imprese, operatori e associazioni”. I movimenti su gomma, naturalmente, hanno una maggiore flessibilità sia negli orari che negli itinerari e questa è chiaramente una soluzione vantaggiosa anche per la mancanza di infrastrutture idealmente connesse e idonee all’interscambiabilità della concorrenza ferroviaria.
Il Forum è stato articolato in un tris di segmenti, che hanno affrontato ‘Le mercintreno e l’impatto degli interventi previsti dal PNRR’, ‘Le mercintreno nelle politiche europee’ e ‘Le mercintreno nell’innovazione per un futuro digitale’. Un altro passo fondamentale per un mercato comunque in evoluzione riguarda i servizi e il rafforzamento del cosiddetto ‘ultimo miglio’ con l’inevitabile miglioramento delle interconnessioni anche negli scali marittimi, la riattivazione di alcune delle numerose stazioni ferroviarie dismesse, possibilmente quelle “vicino agli insediamenti industriali e produttivi”.
L’Europa chiede “una decarbonizzazione nel sistema dei trasporti”, ha ricordato in un messaggio il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e “per sostenere lo sviluppo sono necessari investimenti per la realizzazione dei progetti”. Maggiore rispetto della puntualità, abbassamento della quota di cancellazioni, una rete ferroviaria più attrezzata infrastrutturalmente e come chilometraggio con le linee alternative visto che sono molte ed evidenti quelle costiere e condizionate dagli eventi atmosferici, imprevisti e imprevedibili causati dai cambiamenti climatici, le opportune osservazioni mostrate dai rappresentanti del settore. “Pianificazione per una sostenibilità ambientale, economica e sociale per muovere l’economia dei territori che alimenta quella nazionale”.
Non potevano mancare anche le analisi sui costi dell’energia sia da parte degli intervenuti italiani che di quelli internazionali, che hanno rivelato come “il prezzo del diesel è pressoché stabile, al contrario dell’elettrico lievitato in modo quasi insostenibile e complicato da ammortizzare e assorbire nei bilanci” delle aziende del settore. “Difficile ritornare ai livelli prima del Covid-19 e soprattutto del conflitto russo-ucraino”.
“La concorrenza avvantaggia la crescita”, ha sostenuto Olga Simeon, funzionario politico e responsabile dei casi della Commissione Europea, “+1,9% in una decina di anni, dal 2011 al 2021, nel traffico merci, con l’Italia diciannovesima nella graduatoria stilata da Eurostat, che dal 2018 ha ripreso a investire nel comparto. Più sul ferro che per la strada”. E, inoltre, “la Commissione Europea è pronta a sostenere i progetti” anche precedendo la normativa. Fari rivolti anche sulla digitalizzazione.
Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato e direttore generale di RFI, Rete Ferroviaria Italiana, ha annunciato investimenti di almeno 10 miliardi di euro per il prossimo decennio. Infrastrutture per il settore merci.
Sulla sicurezza è intervenuto Pierluigi Navone. Il direttore generale di ANSFISA, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali, ha sostenuto come “il trasporto delle merci sui binari del nostro Paese è inferiore alla media europea”. Il numero dei fatali e tragici ‘incidenti’ è molto inferiore a quello registrato sulle strade ed autostrade. E anche “il trasporto delle merci cosiddette ‘speciali’ è sufficientemente sicuro con le nuove e aggiornate tecnologie” e i convogli adattabili per la trasmissione e la ricezione dei dati.