Ruolo e funzioni dopo il referendum

Iniziata l’undicesima consiliatura al CNEL. È arrivato il nuovo presidente, Renato Brunetta che sostituisce, alla fine del mandato, Tiziano Treu

 

Renato Brunetta, 72 anni, veneziano, economista e docente universitario, ex europarlamentare e già deputato, con un passato anche in alcuni ministeri con i governi guidati da Silvio Berlusconi e Mario Draghi, è il nuovo presidente del CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. L’ufficializzazione è avvenuta con l’inizio dell’undicesima consiliatura e il relativo passaggio di consegne da Tiziano Treu alla presenza del segretario generale Francesco Tufarelli. “Il bilancio è positivo ed è testimoniato dagli oltre duecento documenti prodotti sulle principali materie di interesse del Paese e recentemente anche sul PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, attraverso un’attimo di ascolto e di confronto continuo e costante con le parti sociali”, ha ricordato Tiziano Treu, altro ex ministro con presidenti del Consiglio Massimo D’Alema, Lamberto Dini e Romano Prodi. È stato anche commissario straordinario dell’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e parlamentare, alla Camera e al Senato, dal 1996 al 2013. Treu, 83 anni, veneto di Vicenza, era a Villa Lubin dal maggio del 2017.
Nel cosiddetto ‘parlamentino’ di viale David Lubin Brunetta ha indicato alcune linee del futuro impegno, ribadendo che “il CNEL è un organo di fondamentale importanza per la democrazia. L’obiettivo è di valorizzare il ruolo di consulenza per il Parlamento e il Governo con il coinvolgimento delle forze sociali”, le quali rappresentano le colonne portanti del nostro Paese. Brunetta ha riconosciuto anche “l’eccellente lavoro sviluppato nella passata consiliatura”, la decima.
Il CNEL, sfuggito alla tagliola del referendum nel dicembre del 2016, è previsto dalla Costituzione con l’articolo 99, ma è stato istituito solo nei primi giorni di gennaio del 1957, fra l’altro, cura e gestisce l’Archivio nazionale dei contratti di lavoro pubblici e privati. Ha la funzione di consulenza per la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica e per il Governo in alcune materie e settori, in particolare sull’economia, sul lavoro e sulla formazione sociale. Un centinaio i componenti del Consiglio fra i rappresentanti delle categorie produttive e sindacali e gli esperti della cultura economica, sociale e giuridica, che, come il presidente, restano in carica per un quinquennio. Il CNEL potrebbe collaborare anche nell’elaborazione di alcune normative, sempre nell’ambito della politica economico-finanziaria, sociale e del lavoro.
Le novità della nuova consiliatura presieduta da Renato Brunetta riguardano soprattutto l’ingresso, nel ‘parlamentino’ di Villa Borghese, dei rappresentanti della CONFAPI, la Confederazione italiana della piccola e media industria privata, operativa dal 1947, che rappresenta 116 mila realtà produttive; della ConfIntesa; dell’UNSIC, l’Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori, costituita a Roma nel 1996 e dell’USB, l’Unione Sindacale di Base. Variazioni anche fra le categorie professionali con l’entrata di architetti e periti agrari e l’uscita di assistenti sociali e geometri.
Renato Brunetta è stato al Parlamento Europeo dal 1999 al 2008 e in quello nazionale dal 2008 al 2022. Ha lasciato Forza Italia in seguito alle ‘incomprensioni’ sulla crisi generata al Governo coordinato da Mario Draghi. Alle ultime elezioni politiche dello scorso settembre non ha presentato la propria candidatura. È stato ministro per la Pubblica Amministrazione nel 2021 e nel 2022 con presidente del Consiglio Mario Draghi e anche per l’Innovazione, dal 2008 al 2011, quando Palazzo Chigi era quotidianamente frequentato da Silvio Berlusconi.

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