È un settore che nel 2021 ha registrato un giro d’affari di 17 miliardi e 500 milioni di euro, ma che dovrebbe essere maggiormente regolamentato e tutelato, soprattutto per le compravendite, possibili causa di truffe ai danni di commercianti e consumatori, concorrenza sleale ed evasione dell’IVA. Il comparto dell’elettronica, che praticamente vale l’1% del Prodotto Interno Lordo nazionale, ha più volte richiamato l’attenzione su questa situazione sempre maggiormente estesa e, quindi, ancora preoccupante. Nella prossima manovra economica sarebbe stata inserita una norma di prevenzione e di contrasto contro gli esercizi cosiddetti ‘apri e chiudi’, quelli che attivano un commercio, non versano alcunché nelle casse dello Stato, chiudono l’esperienza prima degli eventuali controlli e delle opportune verifiche, diventando praticamente invisibili e introvabili e, probabilmente, mettono nuovamente in moto la giostra con altre indicazioni societarie in posti diversi, ma non è scontato. La ‘fotografia’ sull’intera vicenda e sull’andamento del settore è stata scattata da OPTIME e illustrata nella capitale alla presenza, fra gli altri, del vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri e dei responsabili di GfK e dell’Osservatorio Permanente della Tutela in Italia del Mercato dell’Elettronica, rispettivamente Enzo Frasio e Davide Rossi, che hanno sottolineato l’importanza di una garanzia di legalità nel commercio con la parità delle condizioni fra gli operatori e, conseguentemente, la massima salvaguardia dei consumatori. La stima dell’annuale evasione ammonta ad oltre 100 milioni di euro, solo delle apparecchiature sottoposte a inversione contabile dell’IVA, in pratica smartphone, tablet, computer e consolle per i videogiochi. Intanto l’andamento del mercato, che nei primi nove mesi dell’anno ha mostrato una flessione dello 0,6% rispetto al 2021 con una previsione alla notte di San Silvestro ancora più cupa. 13 miliardi e 400 milioni di euro il movimento, ma, comunque, meno a guardare i responsi internazionali, soprattutto europei. Questa discesa arriva dopo un paio di stagioni strabilianti che hanno riassestato i traballanti bilanci delle rispettive aziende in seguito alle chiusure decise per contenere l’allargamento del numero dei contagi da Covid-19, ma coinvolge anche l’inflazione ormai registrata a due cifre, quota “mai vista negli ultimi trent’anni”, hanno rilevato gli osservatori. Le quotidianità passate nelle mura domestiche hanno aumentato la confidenza con le tecnologie e anche gli eventuali acquisti on-line. Questo nuovo scenario, hanno rivelato gli analisti di GfK, Growth from Knowledge, ha aumentato un mercato distorto con la proliferazione di riferimenti ingannevoli e indicazioni di prezzi più bassi, che, poi, non corrispondevano alle attese e alla realtà e applicati. Insomma, false comunicazioni. E, inoltre, gli spedizionieri, in particolare quelli extraeuropei, sfuggono anche al pagamento dei dazi doganali, soprattutto dei piccoli elettronici, fra cui braccialetti per il fitness, auricolari wireless, orologi e anche le consolle per i videogiochi, mascherati da posta ordinaria e praticamente ignorati dai controlli. Il mercato dell’elettronica rappresenta un valore fondamentale per il nostro Paese e non solo per l’economia e l’occupazione, ma soprattutto per una specie di accompagnamento alla digitalizzazione, all’ammodernamento delle dotazioni, alla transazione ecologica reale e sostenibile. È positiva anche la raccolta e il riciclo dei RAEE, i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, che consente il recupero di materiali poi riutilizzati. Nei negozi tradizionali esiste una specifica regolamentazione per le vendite sottocosto che obbliga i commercianti a informare gli acquirenti sulle condizioni e sulla quantità disponibile di prodotti, per le piattaforme on-line, invece, la normativa è ancora insufficiente. Almeno per adesso. Il fenomeno delle cosiddette ‘affiliazioni on-line’ riguarda in particolare l’apposita creazione di siti per ottenere anche contenuti introiti sulla vendita effettuata da altre piattaforme per essere stati utili a pubblicizzare e ad attirare il cliente con affari altrimenti complicati da concretizzare. Nel quarto Rapporto curato da OPTIME emergono anche le continue segnalazioni presentate all’AGCOM, l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato e alla SIAE, la Società Italiana degli Autori ed Editori, per l’accesso ai documenti relativi agli operatori che versano il contributo per la copia privata. Richiesta respinta dalla SIAE con conseguente ricorso al TAR, il Tribunale Amministrativo Regionale, da parte dell’Osservatorio. L’ipotesi è di oltre 147 milioni di euro all’anno che sarebbero stati inseriti nel bilancio del 2021 della SIAE. “L’Osservatorio ritiene essenziale conoscere i dati per poter procedere correttamente nell’attività di controllo”.
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