Un mare di droni

Congresso al Polo Acquatico di Ostia il 25 e il 26 ottobre sulle funzioni e il futuro utilizzo dei tecnologici robot

 

Nell’aria aperta, svolazzanti per le molteplici funzioni, ma anche intorno e dentro le acque di dighe, fiumi, laghi e, soprattutto, mari. L’impiego dei droni, sempre più evoluti e tecnologici, è ormai diffuso in ogni area del pianeta sia per operazioni militari che di ricerca e soccorso, senza trascurare la parte ludica e le applicazioni industriali e professionali.
“Non tutti sono a conoscenza che l’utilizzo nei mari è precedente a quello nei cieli”, ha rivelato Luciano Castro, presidente del ‘Sea Drone Tech Summit’, l’unico congresso promosso nel nostro Paese con al centro l’interesse su droni e robot subacquei presentato ad Ostia negli spazi della Lega Navale Italiana. L’appuntamento, arrivato alla terza edizione, è in programma il 25 e il 26 ottobre sempre al Lido romano, al Polo Acquatico.
L’incontro, organizzato dall’associazione Ifimedia e da Mediarkè in collaborazione con il Decimo Municipio di Roma e con il Dipartimento di Ingegneria e anche Industriale, Elettronica e Meccanica, sarà articolato in tre sessioni. Ventiquattro le relazioni dedicate rispettivamente ai ‘Droni e robot subacquei’, ai ‘Natanti-droni di superficie’ e ai ‘Droni-aerei per uso acquatico’. Sono previsti gli interventi di esperti e rappresentanti del CNR, il Consiglio Nazionale delle Ricerche; di Saipem-Sonsub; del Cluster BIG; dell’ISME, l’Interuniversity Center of Integrated Systems for the Marine Environment e dei docenti degli atenei di Verona, Firenze e della capitale, in particolare del’La Sapienza’ e di RomaTre.
Incontri, confronti e, soprattutto, approfondimenti anche con le aziende e le industrie del settore. Non mancherà un’ampia area espositiva con l’allestimento da parte di almeno sedici case costruttrici delle rispettive realizzazioni compresi alcuni prototipi risultato della continua e costante espansione della ricerca. Partecipazione assicurata, al momento, di Aeromnia; del CNR attraverso l’Istituto di Ingegneria del Mare; della Codevintec; dell’Eurolink Systems; dell’ISME; della Laser Navigation; della MDM Team; della Neabotics; della Novacavi; della Sorveglianza Aerea Territoriale; della SeTeL, Servizi Tecnici Logistici; della Sistematica; delle università Cusano e di Firenze e Verona e della Versilia Marine Service. Saranno predisposte anche alcune dimostrazioni di nuove piattaforme operativamente autonome e radiocomandate che saranno svolte nell’acqua del Polo o direttamente nel mare della sezione di Ostia della Lega Navale.
“Questi sofisticati mezzi possono essere utilizzati, fra l’altro, per la scoperta di parchi archeologici sottomarini, per la mappatura dei fondali, per il controllo dell’ambiente marino e per il monitoraggio di grandi infrastrutture come le piattaforme offshore o le tubazioni e i cavi”, ha sottolineato Castro. “La robotica marina è destinata ad aprire un nuovo capitolo nello sviluppo della cosiddetta ‘blu economy’ anche nel nostro Paese”.
Droni che possono essere fondamentali anche negli interventi a sostegno dei bagnanti in difficoltà con la consegna guidata dalla riva del salvagente o per la fornitura di qualsiasi genere sugli yatch aumentando e arricchendo, così, il servizio. Strumenti di una elevata efficacia e con straordinarie opzioni. Il mezzo quadrielica dedicato al soccorso è in grado di trascinare e portare in salvo fino a 240 chili, ammortizzare anche le folate di vento intenso, tornare all’orizzontale nell’acqua in caso di ribaltamento ed effettuare il decollo, galleggiare e raggiungere in volo anche i 65 chilometri/orari con un’autonomia di una trentina di minuti e una sopportazione aerea di 2 chili e 500 grammi.
La Marina Militare utilizza i robot Marini per ispezionare i fondali e per la sicurezza delle coste e dei litorali della nostra penisola. Interesse anche per i pescatori di frodo, per gli interventi di manutenzione delle piattaforme petrolifere e per gli studi idrografici. “Finora solo il 10% dei fondali marini e oceanici del nostro pianeta sono stati mappati”.
L’importanza dell’utilizzo dei droni è stata rilevata anche da Antonio Caliendo, assessore alle Attività Produttive e al Turismo del Decimo Municipio romano, “in particolare sembrano di grande interesse quei progetti che prevedono l’impiego di droni per il controllo dell’ecosistema marino, della qualità delle acque, del livello di inquinamento e per il soccorso di bagnanti in difficoltà. Contiamo di vedere funzionanti anche nei diciotto chilometri di litorale romano”.
In ambito petrolifero questi sofisticati apparecchi possono raggiungere anche tremila metri di profondità. Questa un’altra delle curiosità, che saranno di sicuro interesse all’ormai imminente appuntamento di Ostia. Il primo è stato organizzato nel 2018 a Gallipoli, in Puglia e l’anno successivo nell’area del Lido romano. Nel 2020 e nel 2021 l’incontro è stato vanificato dalle disposizioni varate per cercare di contenere l’allargamento del numero di contagi da Covid-19.

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