Memoriale Brion

Donazione al FAI da parte della famiglia del complesso funerario di San Vito di Altivole, nel trevigiano, progettato da Carlo Scarpa

 

Nel suggestivo scenario del MAXXI, il Museo nazionale delle Arti del XXI secolo, è stato ufficializzato il passaggio del Memoriale Brion al FAI, il Fondo per l’Ambiente Italiano. A testimoniare la donazione della famiglia Brion del complesso funerario ideato dall’architetto Carlo Scarpa, fra gli altri, il presidente del FAI Marco Magnifico, il vertice della Fondazione MAXXI Giovanna Melandri e, in collegamento audiovideo, anche Ennio Brion, figlio di Giuseppe e Onorina Brion e Tobia Scarpa, discendente diretto del progettista e accademico veneto. La decisione era stata formalizzata lo scorso 21 giugno, con la quale “il FAI assume l’onere e l’onore della perfetta manutenzione, della gestione e della valorizzazione del monumento” realizzato accanto al cimitero di San Vito di Altivole, in provincia di Treviso. È la settantesima struttura tutelata dal FAI, che, così, amplia la lista del patrimonio storico-artistico-archiettonico della nostra penisola.
Il complesso è stato completato fra il 1970 e il 1978 nella campagna dell’area veneta. Era stato commissionato da Onorina Tomasin Brion nel 1969 poco dopo la scomparsa del marito a soli 59 anni. Giuseppe Brion era originario proprio di San Vito, dov’era nato il 26 maggio del 1909. La progettazione è stata griffata da Carlo Scarpa, l’ultima, ma anche una delle più complesse, originali e significative dell’attività professionale.
Iscritto all’anagrafe di Venezia dal 2 giugno del 1906 e scomparso in Giappone, a Sendai, alla fine di novembre del 1978, Carlo Scarpa ha lasciato una imponente testimonianza: 1.583 fra elaborati grafici, disegni e appunti acquisiti nel 2001 dall’allora Direzione Generale per l’Arte e l’Architettura Contemporanea del Ministero della Cultura e destinati al MAXXI dove sono ancora conservati nel Centro Archivi di Architettura. “È il collegamento del Museo disegnato da Zaha Hadid con il FAI, chiamato alla gestione e alla salvaguardia del Memoriale Brion”, ha rilevato Margherita Guccione, direttore scientifico del MAXXI, che, fra l’altro, aveva coordinato quell’acquisizione. “La collezione” della struttura romana di via Guido Reni “è arricchita soprattutto dalla documentazione di Carlo Scarpa e di Aldo Rossi”.
Due cerchi intrecciati, simboli dell’amore coniugale, caratterizzano l’opera realizzata nel piccolo centro del trevigiano, nel comune di Altivole. 2.200 metri/quadrati l’estensione interna suddivisa in quattro aree riservate, rispettivamente, alla meditazione, alla sepoltura dei familiari, alla preghiera e al raccoglimento in una cappella e ad ospitare le spoglie dello stesso architetto e della moglie Nini Lazzari. Lo scorso anno è stato completato un approfondito intervento di restauro. La struttura potrà essere visitata dal prossimo 8 luglio negli orari combacianti con quelli di apertura del cimitero, di cui è comune anche l’ingresso.
Giuseppe Brion, imprenditore e uno dei pionieri dello sviluppo industriale nel nostro Paese, aveva fondato nel 1963 a Milano la Brionvega, marchio per la fabbricazione, fra cui di prodotti metalmeccanici, elettronici ed elettrodomestici e di apparecchi radiotelevisivi. All’inizio degli anni Novanta l’azienda è stata assorbita dal Gruppo Seleco. Nel 1962 Brionvega ha ottenuto il ‘Compasso d’Oro’, il premio assegnato dall’Associazione per il disegno industriale con l’obiettivo di sostenere e valorizzare la qualità del design italiano. È considerato il più datato e prestigioso riconoscimento del settore nel mondo.
Il FAI, fondato nel 1975, vanta il sostegno di oltre cinquecento aziende, di quasi 215 mila attivi collaboratori, di almeno diecimila volontari e di una invidiabile rete di riferimenti in tutto il nostro Paese. Il FAI organizza le Giornate di Primavera nelle quali sono aperti e ammirabili quasi 15 mila luoghi. Nella trentina di edizioni i visitatori sono stati oltre 12 milioni.
In un messaggio il presidente della Regione Luca Zaia ha sottolineato la figura “dell’imprenditore lungimirante, inventore della Brionvega e fra i ‘padri’ del design applicato ai prodotti hi-tech. Una storia industriale che ha contribuito alla crescita del tessuto sociale ed economico del nostro territorio, un’azienda in cui già veniva attuata una parità di livello salariale fra donne e uomini. L’iniziativa è utile per valorizzare ulteriormente la costruzione, offrire visibilità al territorio di Altivole e anche al nostro Veneto”.

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