Quattroruote in affitto

Aumentano le offerte del car sharing nelle città italiane, in particolare dopo lo stop primaverile per il Coronavirus

La continua e costante espansione geografica in altre città della nostra penisola, l’estensione delle offerte e delle proposte da parte delle molteplici società del settore e l’allargamento, anche culturale, dell’interesse e delle necessità dei richiedenti, è stata rallentata, ma certamente non annullata, dalle restrizioni ai domiciliari per l’emergenza dovuta al Coronavirus. Erano confortanti i numeri relativi ai movimenti del 2019 e le prospettive per l’attuale annata erano ancora più rosee. Le ambiziose previsioni sono state rilevamente intaccate dal temibile morbo, che ha invaso e flagellato in modo drammatico praticamente l’intero pianeta.
Il car sharing è ormai un sistema “forte e dinamico”, in grado di diversificare l’aspetto e la situazione da città-a-città , seguendo le varie realtà, le quotidianità e le esigenze dei più, ma anche di gestire l’eventuale integrazione con l’organizzazione del trasporto pubblico locale. Lo scorso anno le auto disponibili per l’utilizzo sfioravano quota 8 mila e 300 con un aumento rispettivamente del 3% sul flusso libero e del 7% se il servizio era collegato agli scali ferroviari e aeroportuali. In riguardevole aumento anche le iscrizioni, +28,7%, che hanno sfiorato il livello di 2 milioni e 500 mila. Annualmente sono stati registrati quasi 10 milioni di noleggi per una durata media di una trentina di minuti.
I dati sono stati resi noti nel corso del quarto appuntamento sulle ‘Diverse sfumature di car sharing’ promosso dall’Osservatorio Mondiale della Sharing Mobility. La clausura casalinga disposta per cercare di fronteggiare i contagi da Covid-19 hanno portato al prevedibile crollo delle richieste, in particolare nel bimestre marzo-aprile, anche del 90%. A maggio, però, è stata registrata già una risalita del 30% e a giugno l’attesa è del 50%.
Positive nel 2019 tutte le ‘voci’ del resoconto del settore, fra cui quelle del chilometraggio, salito del 9,9% e del tempo di utilizzazione, oltre il 10%. Apprezzamenti sono arrivati da ogni centro del nostro Paese dove è disponibile il servizio, a Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Palermo, Roma e Torino. Nella capitale, fra l’altro, è stato segnalato il maggiore incremento rispetto al 2018 sia della percorrenza che della durata temporale alla guida. Milano, invece, primeggia per numero di noleggi, quasi 6 milioni e 200 mila, il doppio a guardare i responsi romani e ben oltre la media nazionale. Un milione e 720 mila utilizzi sono stati contati a Torino e lontani dalla soglia a sei zeri negli altri capoluoghi.
La rotazione media è di quasi 5 vetture. Il venerdì è il giorno con maggiori utilizzi, in particolare nella fascia oraria che va dalle 18 alle 20. Nelle ore notturne, comprese fra le 22 e le 6, il prelievo dell’auto è di una su quattro, il 25% della disponibilità.
Le società del settore offrono servizi sempre più adeguati per intercettare e soddisfare le esigenze nelle varie aree della nostra penisola con integrazioni e facilitazioni, fra cui con i collegamenti aerei e ferroviari e del trasporto pubblico cittadino. Posti-auto riservati alla stazione ferroviaria di Bologna da ampliare anche in prossimità degli ospedali e delle università e noleggi solo per un percorso senza l’obbligatorietà del ritorno, ad esempio a Cagliari, Palermo, Roma e Torino. Al settore, inoltre, continuano a confluire altri operatori interessati anche della collaborazione fra pubblico e privato, in pratica società di capitale e aziende di trasporto locale, di riferimento comunale, provinciale, regionale e addirittura nazionale.
I mezzi a disposizione sono praticamente di ultima progettazione e realizzazione, a basso impatto ambientale, con emissioni inquinanti relativamente contenute. Nel 2019 la media delle immatricolazioni è stata di 14 mesi, molto inferiore a quella delle auto private ancora circolanti, che oscilla ormai fra le 11 e le 12 stagioni con tendenza all’ulteriore invecchiamento se non saranno varati provvedimenti specifici e convenienti per svecchiare il parco delle quattroruote diventato altamente inquinante ed evidentemente pericoloso per la sicurezza. Il car sharing offre il 75% di euro 6 e di numerose vetture con alimentazione elettrica rispetto all’universo dei privati preoccupatamente fermo al 23,90% e allo 0,06%.
Il sistema ha anche altri obiettivi, come, fra l’altro, l’abbassamento delle auto private di proprietà, al momento 645 ogni 1.000 abitanti. L’Osservatorio ha posto l’asticella del 2030 per una discesa ad almeno 500 vetture sempre ogni 1.000 persone. Ed è anche per questo motivo che sono ampliate e sostenute alcune iniziative come il car sharing condominiale, le multiproprietà e il cosiddetto peer-to-peer.

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