Gomme sgonfie

Mercato di auto e moto quasi azzerato ad aprile. Chiesti sostegni per la ripresa nel secondo semestre dell’anno

Pochi, pochissimi i settori produttivi e commerciali, che sono riusciti ad assorbire economicamente la terribile ondata del Coronavirus. La maggior parte delle categorie ha i bilanci devastati e allarmanti, i raffronti con le precedenti stagioni imbarazzanti e improponibili e un orizzonte incerto e nebbioso nei tempi e nei modi per l’attesa inversione di tendenza.
Uno dei settori maggiormente colpiti è quello dei motori, sia delle due che delle quattro ruote. E pensare che l’avvio del 2020 era stato incoraggiante, ma, poi, completamente assorbito dall’uragano rappresentato dal Covid-19.
Ad aprile l’andamento è addirittura peggiorato rispetto al terzo mese dell’anno, che già aveva mostrato una flessione inquietante anche per le attività e le professionalità collegate. Le rivendite di riferimento di auto e moto serrate per le decisioni delle autorità e i cittadini costretti all’isolamento quotidiano nelle rispettive abitazioni per evitare gli spiacevoli e temibili contagi hanno evidentemente condizionato il mercato.
A leggere i dati raccolti e resi noti dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ad aprile sono state vendute 4.279 auto, -97,6% rispetto allo stesso periodo del 2019. Nei primi quattro mesi dell’anno il generale calo è stato del 50,7% con una immatricolazioni ferma a 351.611.
In caduta libera anche le compravendite delle quattroruote usate. Analizzando le cifre comunicate dall’ACI, l’Automobile Club d’Italia, i passaggi di proprietà sono crollati del 92,8%, come dire 18.308. Nel quarto mese del 2019 erano stati 253.454. L’emorragia coinvolge inevitabilmente anche la radiazione delle auto, fase riguardante la demolizione, l’esportazione e la distruzione o l’incendio del veicolo. -86,1% con la sostituzione arrivata allo 0,93 ogni 100 auto iscritte nel totale di 194.
La debacle è stata segnalata nell’intera Europa con diverse percentuali, come quelle dei vari marchi delle case costruttrici. La FCA, la FIAT Chrysler Automobiles, ha visto immatricolare solo 1.620 modelli con un calo del 96,3%. Da gennaio ad aprile sono state acquistate 87.504 auto, che hanno portato la discesa al 50,4%. La quota-mercato è arrivata al 24,9%.
Il negativo andazzo ha immancabilmente riguardato anche le moto. A marzo la flessione è stata del 66%, ad aprile ha raggiunto il 97% in relazione agli stessi mesi dello scorso anno. Per l’ANCMA, l’Associazione Nazionale del Ciclo, Motociclo e Accessori, la frenata del quadrimestre è stata del 47%. I trasferimenti dell’usato sono stati 2.875. Nel 2019 erano stati 54.904 per un -94,8%. Complessivamente nei quattro mesi sono stati 27.180, -92,1%. Precipitato anche il numero delle radiazioni, -86,8% ad aprile.
I rappresentanti dei vari componenti del comparto hanno ribadito la necessità di sostegni e agevolazioni, oltre agli incentivi per gli eventuali acquirenti. Inevitabili per una opportuna risalita, in modo da contenere nel secondo semestre del 2020 le perdite dell’intero anno.

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