La media quasi inevitabilmente lievita nel periodo delle festività natalizie e di fine e inizio anno allorquando le provviste alimentari completano ogni rispettivo spazio domestico. Maggiori acquisti e aumento indiscriminato degli sprechi di prodotti non consumati, anche di quelli preparati. Dalle stime elaborate dagli esperti emerge che annualmente il ‘prezioso’ diventato inutile in Italia ammonta in soldoni a 17 miliardi di euro, come dire l’1% del PIL, il Prodotto Interno Lordo. 14 miliardi di euro riguardano le pietanze belle-e-condite che non hanno avuto il gradimento o la completa soddisfazione dei commensali. Nell’anno ben l’82% degli alimenti finiscono nella pattumiera per responsabilità degli stessi acquirenti-non consumatori, l’altra fetta è a carico della produzione, del trasporto e della distribuzione, più o meno grande. Il cosiddetto periodo dell”acquisto compulsivo’ trova il grasso e voluminoso apice alla vigilia delle festività natalizie e di fine e inizio anno. I dati sono stati studiati da Ener2Crowd, il riferimento italiano per le aziende innovative impegnate a sviluppare interventi di sostenibilità ambientale, emergenza energetica e rinnovabile. Aziende anche pronte alla collaborazione con investitori sia pubblici che privati. L’obiettivo, fra l’altro, è di ottenere anche benefici e opportunità economiche e ambientali derivanti proprio dai progetti sostenuti. Dall’analisi di Ener2Crowd emerge che in quella decina di giorni infarciti e caratterizzati da cenoni, pranzi e brindisi tematici e festaioli, sono andate perdute oltre 500 mila tonnellate di alimenti, quantificate in almeno 80 euro per ogni nucleo familiare. Attentato alla moralità, alla socializzazione e alla sensibilità della pubblica opinione, ma anche all’ambiente. A sentire gli osservatori e gli esperti “ogni tonnellata di rifiuti alimentari produce 4,2 tonnellate di CO2”. Una maggiore oculatezza negli acquisti agroalimentari estesa sulla nostra penisola per tutti i dodici mesi, hanno sostenuto i rappresentanti dell’organizzazione, applicando anche “i progetti” griffati “Ener2Crowd , potrebbe creare un ‘tesoretto’ di quasi 13 miliardi di euro, in grado di aumentare stagionalmente del 6%. Ed è nell’interesse delle stesse aziende realizzare prodotti sostenibili”. Nella non invidiabile classifica nazionale l’Abruzzo sarebbe la regione dove ammonta il maggior peso commestibile diventato rifiuto. Poi il Lazio e la Lombardia, tanto per completare il podio. Ogni casa avrebbe buttato nel cassonetto alimenti per un valore di 120 euro in Abruzzo, 115 euro nel Lazio e 112 in Lombardia. Le aree più attente sono quelle del Trentino-Alto Adige, della Valle d’Aosta e del Friuli-Venezia Giulia, a salire, rispettivamente, con 59, 60 e 62 euro. Il rispetto dell’ambiente nel periodo magico, fatato e atteso oscillante fra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio coinvolge anche le installazioni luminose, le decorazioni, gli alberi da abbellire e gli spostamenti. “Le nuove tecnologie a led potrebbero portare a una riduzione annuale di 365 tonnellate di emissioni di CO2, pari all’effetto che avrebbe una piantagione di 36 mila e 500 alberi, una consistenza per 185 campi di calcio. Le ammodernate soluzioni potrebbero consentire anche a un abbattimento dei consumi energetici di 845 mila e 500 KWh”. Al capitolo ‘addobbi’ è stato rilevato che per un albero artificiale in pvc il consumo di petrolio sarebbe di una ventina di chili per una emissione di 23 chili di biossido di carbonio. Per le decorazioni di plastica, invece, il rilascio inquinante di ogni tonnellata prodotta sarebbe di 2,5 tonnellate di CO2″.
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