Braccare i bracconieri

Convegno al Bioparco di Roma su come evitare il rischio di estinzione di alcune specie animali, fra cui i rinoceronti

Il giro d’affari è difficilmente quantificabile, ma dalle stime degli esperti emerge una cifra a molti zeri, certamente plurimiliardaria. Il mercato illegale di specie protette è diffuso in ogni angolo del pianeta, fra ricerca e offerte di souvenir da collezionare o parti da utilizzare nella cosiddetta ‘medicina orientale’ più o meno ufficiale. La caccia illecita causa l’emorragia delle specie animali nonostante la Convenzione sottoscritta a Washington anni fa e applicata in 183 paesi. Bracconieri in azione anche nelle aree protette dell’Africa e dell’Asia e capaci di aggirare i controlli dei ranger e delle guardie anche armate per trucidare gli animali e prelevare il prezioso bottino. Le organizzazioni criminali, comunque, devono assicurare un rapido e sicuro trasporto per la consegna del carico da commercializzare sfuggendo ai setacci posti dalle forze dell’ordine.
L’attuale situazione su questo allarmante e redditizio mercato clandestino è stata approfondita nella Sala degli Elefanti del Bioparco di Roma, in particolare su ‘Gli ultimi rinoceronti-L’impegno contro il bracconaggio per le specie in via di estinzione’. All’appuntamento hanno preso parte, fra gli altri, il presidente della Fondazione Bioparco di Roma Francesco Petretti, il comandante del Raggruppamento dei Carabinieri CITES Massimiliano Conti e i rappresentanti della LIPU, del WWF e dell’Università ‘La Sapienza’.
Petretti, oltre a ricordare l’ospitalità del Bioparco romano a due esemplari maschili di rinoceronte bianco, Kibo e Thomas, ha sottolineato come il corno, formato da peluria compressa, è utilizzato soprattutto nella realizzazione dei manici di pugnali arabi e nelle composizioni farmaceutiche orientali. Il Bioparco, che ha lanciato la campagna ‘Estinti un corno’, è componente dell’Associazione Europea Zoo e Acquari, EAZA, nella quale aderiscono oltre 300 strutture di 34 paesi, impegnate nella promozione di progetti per la salvaguardia della natura attraverso programmi internazionali di sensibilizzazione, di raccolta fondi e di ripopolazione in cattività delle specie a rischio di estinzione. Al momento il Bioparco è coinvolto in una trentina di iniziative, fra cui quella per il cercocebo dal collare. Due i nati, nel 2010 e nel 2011, Arturo e Quorum. Il Bioparco è all’interno di Villa Borghese, ‘polmone verde’ della capitale e nel 2011 ha festeggiato il secolo di storia e di attività.
Il generale Conti ha ribadito gli obiettivi e il continuo impegno, ereditato dalla Forestale, contro il bracconaggio e chi attenta al patrimonio faunistico del pianeta, che spesso cambia tecnica e modalità, oltre al periodico aggiornamento del catalogo probabilmente condizionato dalla richiesta. In Italia è aperta anche la ricerca agli attentatori degli uccelli migratori, agli avvelenatori, ai cacciatori di frodo e ai collocatori delle micidiali trappole e tagliole. Nei primi sei mesi dell’anno sono state arrestate 14 persone e altre 311 sono state denunciate, ben oltre il livello registrato in tutto il 2018. 237 le perquisizioni e 315 i sequestri per quasi 8 mila ‘pezzi’, fra armi, trappole, archetti, reti, richiami acustici e animali sia vivi che morti.
“Conservazione delle specie degli animali e delle risorse naturali, ricerca scientifica ed educazione ambientale” sono i punti essenziali da seguire e sensibilizzare soprattutto fra i più giovani. Intanto sono moltiplicate le iniziative a sostegno della salvaguardia e della sopravvivenza dei rinoceronti. Cinque le specie rimaste sul pianeta, fra il continente africano e asiatico: Bianco, di Giava, Indiano, Nero e di Sumatra. Luigi Boitani, docente al Dipartimento di Biologia e Biotecnologia ‘Charles Darwin’ del’La Sapienza’, ha pensato di offrire alcune stime relative al Bianco e al Nero, il primo sceso a 18 mila esemplari e l’altro da 5 mila del 2012 aumentato nel 2019 a 5 mila e 800.
La Garmont, azienda di Treviso produttrice di calzature da montagna e da percorsi accidentati, sostiene l’attività dei ranger africani, soprattutto del Kenya e del Sud Africa, impegnati a tutelare i parchi rafforzati con la recinzione elettrificata. Un filmato, fra l’altro, ha testimoniato la fase di selezione di giovani aspiranti ranger. L’azienda del presidente Pierangelo Bressan, fondata nel 1964, è presente con la propria produzione in una trentina di paesi.

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