Nell’edizione 2019 di ‘Flos Olei’ ad arricchire la mappa della produzione mondiale di extravergine di oliva è la Bulgaria. Altro Paese dell’Est Europa con limitata tradizione nel settore, una fase sperimentale finita, che era stata avviata in un paio di centri negli anni Ottanta e ripresa alle soglie del Duemila con maggiore convinzione. A Petric, ma un po’ anche a Kresna. Cinquecento famiglie coltivano olivi importati soprattutto dalla Grecia. Aumenta il consumo, 2.300 tonnellate sfruttando anche gli arrivi delle piante da Grecia, Italia, Spagna e Turchia. I paesi sotto i riflettori di Marco Oreggia e Laura Marinelli, che curano l’annuale pubblicazione, quindi, sono saliti a 52, la maggior parte europei, 19 e asiatici, 15, ma anche di tutti gli altri continenti. Una Guida internazionale e in occasione del decimo appuntamento è stata stampata, oltre che in italiano e in inglese, anche in cinese. “È stata l’esigenza di portare la cultura dell’olio in un vastissimo quadrante del pianeta composto da Cina, Hong Kong, Malesia, Singapore e Taiwan”. Nelle quasi 900 pagine, la Guida raccoglie ogni informazione di ben cinquecento aziende e l’approfondimento della rispettiva migliore produzione. Altri 279 oli extravergine di oliva proposti dalle stesse attività agricole sono segnalati per completare la voluminosa pubblicazione acquistabile ad un prezzo di copertina di 40 euro. Italia e Spagna, i maggiori produttori al mondo, hanno pagine di approfondimento a livello regionale per un esame ancor più capillare. La presentazione della Guida è stata anche l’occasione per una degustazione dei prodotti delle varie aziende, anche straniere e lo show gastronomico di sedici, fra cuochi, pizzaioli, pasticceri e gelatieri, utilizzando gli apprezzabili e apprezzati oli. L’iniziativa è stata promossa e organizzata negli ampi ed eleganti spazi dell”Excelsior’, nella centralissima via Veneto, ritrovo e riferimento della Dolce Vita romana degli anni Sessanta. Non sono mancate le premiazioni per i vari settori. Il riconoscimento ‘Azienda dell’Anno’ è andato al Frantoio Franci della provincia di Grosseto e alla livornese Oliveto Fonte di Foiano; quella ‘Emergente’ è la croata Oleum Maris; di ‘Frontiera’ la trentina di Riva del Garda OlioCru e del ‘Cuore’ , Torre a Oriente, del beneventano. Lunga e intensa la passerella per le diverse caratteristiche degli extravergine, fruttato leggero, medio e intenso. Per l”Oliva Monovarietale’ spazio e gloria alla greca Lià Cultivators e alle spagnole Aceites Nobleza del Sur e Castillo de Canena Olive Juice; per l”Oliva Blended’ premi alla francese La Magnanerie, alla cilena Olivos Ruta del Sol e all’Agricola viterbese di Vetralla Francesca Boni e per l”Oliva DOP-IGP’ riflettori sul Frantoio Bonamini del veronese, sull’Azienda Cosmo Di Russo di Gaeta, Latina e sull’Agricola siciliana di Trapani Biologica Titone. ‘Migliore Extravergine dell’Anno’ è dell’Azienda Viola di Foligno, Perugia; da ‘Agricoltura Biologica’ premiata la barese De Carlo; per il ‘Metodo di Estrazione’ preferita la sassarese di Alghero Accademia Olearia; per il rapporto ‘Qualità-Quantità’ scelta l’Agricola cilena Pobena; per quello fra ‘Qualità-Prezzo’ indicata l’Azienda lucana Vincenzo Marvulli e per ‘Qualità-Packaging’ riconoscimento alla barese di Alberobello Olio Intini. Premi speciali per l”Importatore dell’Anno’ all’Olive Green Life Co. Limited’; ‘Ristorante dell’Anno’ è il toscano della provincia di Firenze ‘Al 588’ e quello dedicato alla scomparsa Cristina Tiliacos, giornalista e collaboratrice della Guida, assegnato alla spagnola Diputacion Provincial de Jaén. Sguardo al futuro e i “problemi irrisolti, fra cui una legislazione ancora inadeguata sia in Europa che oltre. Il rilancio del settore dovrebbe passare attraverso un maggiore controllo dei volumi nelle zone di produzione, un potenziamento delle norme antifrode e una migliore classificazione dell’olio da olive.
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