Centoventitrè città di ridotte e vaste dimensioni e di concentrazioni di abitanti della nostra penisola sono coinvolte nella seconda edizione della ‘Camminata tra gli Olivi’ il prossimo 28 ottobre. Lo scorso anno, nell’appuntamento inaugurale, sono stati oltre ventimila i partecipanti con frequentazioni straordinarie e imprevedibili in alcuni centri. “La manifestazione potrebbe essere trasformata in internazionale con la presenza di appassionati, interessati e anche curiosi stranieri, in arrivo appositamente nel nostro Paese”, ha rilevato il presidente delle Città dell’Olio Enrico Lupi. Gli itinerari, fra i 5 e i 10 chilometri, sono disegnati in modo da poter ammirare le tradizionali coltivazioni; vedere frantoi, aziende agricole e anche le altre testimonianze storico-architettoniche dei vari centri. Una opportunità per scoprire anche palazzi, castelli, musei, abbazie e chiese. La ‘Camminata’, hanno sottolineato gli organizzatori, non è una gara, ma una vera e propria passeggiata fra l’ambiente e l’agricoltura nazionale e inserti culturali. L’olio extravergine d’oliva, che gli esperti non mancano mai di ricordare essere un alimento e non un semplice condimento o un complemento, è uno dei componenti essenziali della dieta mediterranea, patrimonio dell’UNESCO. Nell”Anno del Cibo Italiano’ è stato stimato che il turismo collegato alla coltivazione e alla produzione dell’olio potrebbe valere, se opportunamente utilizzato e organizzato, fra un miliardo e 500 milioni e un miliardo e 800 milioni di euro. L”agricultura’ è un aspetto importante sia per l’economia italiana che per la prevenzione sanitaria, per il cosiddetto ‘stile di vita corretto’ concentrato sicuramente sull’utilizzo costante, se non quotidiano, dell’olio extravergine d’oliva, in particolare nazionale. La raccolta della stagione 2018 non sarà brillante. È prevista una considerevole flessione, anche se i dati non sono ufficialmente definitivi. La regione maggiormente rappresentata sarà la Toscana con diciotto comuni, seguita dalla Puglia con diciassette e dalla Sardegna con sedici. Per le province la leadership è conquistata da Siena con nove centri, poi Bari e Imperia con otto. L’Associazione Nazionale Città dell’Olio è stata fondata nel dicembre del 1994 nella molisana Larino, in provincia di Campobasso. Il massimo ufficio di riferimento, però, è nella senese Villa Parigini di Monteriggioni. Molteplici le iniziative dell’Associazione, che vanta 320 soci, tutti enti pubblici, fra cui il ‘Girolio d’Italia’; ‘Andar per Frantoi’ e ‘Pane e Olio in Frantoio’. L’Associazione è coinvolta nella ReCoMed, la Rete delle Città dell’Olio del Mediterraneo, per valorizzare il patrimonio, la produzione e il consumo nei paesi del Bacino con Albania; Croazia; Grecia; Israele; Libano; Marocco; Montenegro; Portogallo; Slovenia; Spagna; Tunisia e Turchia. La Rete è stata istituita nel novembre del 2011.
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