‘Cammino. Il cibo dell’anima’. È lo slogan, il denominatore comune della nuova stagione del Festival Europeo delle Vie Francigene, Cammini, Ways e Chemins’. Ottavo appuntamento che sarà articolato fra maggio e novembre attraversando paesaggi naturali; borghi e paesi caratteristici, ma, forse dimenticati; orizzonti dalla straordinaria bellezza e ammirando creazioni tipiche dell’artigianato italiano e i prodotti enogastronomici. La tradizione della coltivazione nei campi; dell’allevamento nelle stalle, negli ovili e nei pollai. La memoria delle feste e dei numerosi paesi e contrade, in un Paese dei cento, mille e più campanili. I riti, le processioni, le sagre, i mercatini, ma anche l’accoglienza, l’unione, la convivialità. “Un immenso patrimonio culturale da tutelare in tutta la bellezza grazie ai cammini storici, di fede e di natura”, ha rilevato Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene. 2018, ‘Anno Europeo del Patrimonio Culturale’ e ‘Anno del Cibo Italiano’, la rassegna ideata e diretta da Sandro Polci continua ad essere il “giusto passo” per “riflettere, vedere e parlare”. Oltre cinquecento le iniziative promosse lungo i percorsi, calpestati dai pellegrini e non solo, dalle numerose associazioni, fondazioni, enti e dalle varie amministrazioni pubbliche locali che hanno sostenuto il Festival. Numerosi i frequentatori di questi percorsi, alcuni riscoperti per volontà e impegno delle associazioni e di qualche amministrazione pubblica. È, comunque, un’altra forma di turi, viandante, ecologista, riscopritore di panorami e realtà sopite e per lo più superate dai tour-cliché. Un settore in continua e costante espansione, in quanto gli itinerari italiani sono molteplici vista anche la conformazione geografica della nostra penisola. Altimetria superabile con la curiosità e l’interesse di sfiorare e toccare altre comunità, che negli anni hanno arricchito non solo il catalogo delle tradizioni del nostro Paese. Un modo anche per consentire una riemersione di antichi mestieri e rivitalizzare economie largamente stagnanti. Le varie Vie Francigene sono l’occasione, l’opportunità di una possibile esaltazione per le varie bellezze italiane. Facce della medesima medaglia, che può essere valutata e valorizzata passo-dopo-passo, al ritmo cadenzato del cammino. Un’avventura, una esperienza nel libro delle leggende, ma con lo sguardo in avanti, nel futuro, in grado di coinvolgere completamente innumerevoli persone di ogni età, nazione ed estrazione sociale, pronte, zaino sulle spalle e vigore anche interiore, a intraprendere il viaggio su quelle Vie della storia. E, quindi, immortali.
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