I soliti e i nuovi problemi

Confcommercio. Il presidente Sangalli sollecita il Governo su lavoro, tasse, infrastrutture e innovazione

Niente di positivo dal primo quadrimestre del 2018 in merito all’economia produttiva, quella reale e materiale. Infatti, a leggere i dati sfornati dall’attento Ufficio Studi della Confcommercio, è stato registrato un rallentamento, che potrebbe trasformare al ribasso le stime del Prodotto Interno Lordo contenute nel Documento Economico e Finanziario sia per quest’anno che per il 2019. In calo anche gli investimenti, la produzione del settore manifatturiero e le esportazioni. A completare il già non esaltante quadro c’è il clima di fiducia di famiglie e imprese, che ha imboccato la strada della pericolosa e deludente discesa.
Scenari e difficoltà vecchie e nuove e il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli all’annuale assemblea non attende neanche il rimbalzo, in quanto l’occasione è di rilevare e colpire gli aspetti spiacevoli in alto, velocemente. La ‘fotografia’ stampata dagli esperti della Confederazione è ben visibile. Il primo bersaglio è il temuto e dannoso aumento dell’IVA, chiamato “clausole di salvaguardia”. Sull’argomento le rassicurazioni sono arrivate direttamente da uno dei vicepremier, Luigi Di Maio, appena insediato al Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico. “Nessun aumento” e ha approfittato dell’appuntamento per promettere misure a vantaggio delle varie categorie produttrici. Sangalli ha ricordato che “il popolo degli imprenditori del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti e delle professioni ha resistito a questa crisi infinita e adesso cerca di rilanciare”.
Problemi di sempre, quasi incancreniti. “L’accesso al credito sempre complicato per gli imprenditori, assediati anche dall’asfissiante burocrazia e, in alcune zone della nostra penisola, dall’illegalità e dalla criminalità organizzata”. Un Paese “coraggioso”, ha rivelato la guida nazionale della Confcommercio. “Il terziario negli ultimi tre anni è stato in grado di creare 740 mila occupati e solo nel commercio al dettaglio 50 mila senza delocalizzare, spostare ricchezza e valorizzando i territori”. Sangalli ha lanciato una proposta al nuovo Governo, all’Assemblea romana ben rappresentato, che riguarda un ‘contratto’ semplice, concentrato sul lavoro, sulle tasse, sulle infrastrutture e sull’innovazione. ‘Contratto’, la definizione del momento, come il ‘salario minino’. “Lavoro dignitoso e retribuzione giusta”. La completa abolizione dei voucher rischia di alimentare il ‘lavoro nero’, sommerso, che potrebbe portare anche all’insicurezza e all’incolumità sul posto dell’occupazione. Tanti, troppi incidenti, anche in questa prima parte dell’anno.
Chiesta a più voci una riforma fiscale omogenea fra lo Stato centrale e gli enti locali, in quanto “non è possibile che le imposte portino via dalle casse delle imprese oltre il 60% delle entrate. La tassazione locale è alimentata dall’IMU, dalla TASI e dalla TARI. Lamentata la perdita di risorse economiche e di tempo per seguire ogni aspetto normativo.
Opportuna una connessione generale del Paese, una “rete di accessibilità, di competitività e di innovazione”. Il piano di ‘impresa 4.0’ ha sostenuto e sviluppato il 37,5% di chi utilizza le tecnologie, che ha facilitato l’occupazione, oltre il doppio rispetto alle altre. È la pubblica amministrazione che dovrebbe essere capofila, l’esempio. L’innovazione potrebbe favorire le piccole e medie imprese, che sono la gran parte delle attività produttive nazionali, nella partecipazione a gare pubbliche. “In Italia fra il dire e il fare ci sono mediamente almeno quindici anni”. Lentezza esasperante e dannosa per tutti. Le risorse per gli interventi sarebbero già a disposizione, “oltre 100 miliardi di euro”. Ad esempio, “investimenti sulle ‘autostrade del mare'”, ha ribadito Sangalli, per far diventare l’Italia “un unico grande molo affacciato sul Mediterraneo”.
Il mancato rispetto delle regole è evidenziato maggiormente nel commercio ambulante e nel settore turistico, dell’accoglienza, dove molte realtà “sfuggono a qualsiasi controllo”, in particolare per quanto riguarda gli “affitti di breve periodo”.
Sangalli ha sottolineato la collaborazione con le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL e con l’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, per una rigenerazione delle aree urbane e dei territori. Fondamentale per il futuro la questione ambientale, compresa la raccolta differenziata dei rifiuti urbani e il successivo riciclo dei materiali per una economia circolare ormai impossibile da fermare.

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