Manager intermedi

Approfondimento nella capitale sui cambiamenti causati dalle nuove tecnologie nelle imprese promosso da Quadrifor

Dal 2009 al 2016 il numero dei dirigenti impegnati nelle varie aziende del nostro Paese sono calati del 16,2%. Nello stesso periodo, segnato da profonde difficoltà economiche e occupazionali, la presenza dei manager intermedi, i cosiddetti ‘quadri’, invece, sono aumentati dello 0,9%. Oltre il 57% delle imprese definisce quella presenza “determinante” in merito al raggiungimento degli obiettivi e quasi il 59% “necessaria” al buon funzionamento dell’organizzazione.
Sono solo alcuni dei dati resi noti nel corso della giornata di approfondimento promossa nella suggestiva sala del Tempio di Adriano di piazza di Pietra, a Roma, da Quadrifor. È stata anche l’occasione per illustrare i risultati di una ricerca della Doxa, la seconda dopo quella del 2014.
Lo scenario, comunque, è variato ed è anche in continua trasformazione, soprattutto per l’ormai invadente e insostituibile utilizzazione delle nuove tecnologie. Cambiato il mondo del lavoro con la nascita di nuove figure professionali, forme di occupazione e rapporti fra vertice aziendale e dipendenti, manager intermedi compresi. “La velocità dell’innovazione e il conseguente incremento di produttività ha condizionato continuamente tutti i settori sia del lavoro dipendente che autonomo e le categoria dell’economia, dai servizi all’industria, dai mestieri manuali a quelli qualificati fino al coinvolgimento dell’organizzazione. È una fase transitoria, i cui sviluppi sono ancora difficili da prevedere”, ha rilevato Rosetta Raso, presidente di Quadrifor. Costituito nel 1995 in seguito all’intesa sottoscritta da Confcommercio con le sigle delle organizzazioni sindacali di categoria della CGIL, della CISL e della UIL è l’istituto per lo sviluppo e la formazione dei ‘quadri’ del terziario, distribuzione e servizi. Da quell’anno Quadrifor ha promosso costantemente degli aggiornamenti, perfezionamenti e riqualificazione delle competenze, garantendo una formazione ammodernata alle esigenze di competenza e conoscenza professionale, per lo più richiesta dalle aziende. Il direttore di Quadrifor Roberto Savini Zangrandi ha ricordato l’attività, i corsi in aula, proposti e raggruppati in 226 iniziative formative; 311 edizioni, possibili di aumento se fosse richiesto; 47 new entry, a cui devono essere sommate le 57 novità del 2017; 25 specificità finalizzate all’acquisizione e al miglioramento delle competenze digitali e 59 giornate nei mesi del primo bimestre del 2019.
Vilma Scarpino, amministratore delegato della Doxa, ha sottolineato i modi e i risultati della ricerca su aziende, la cui stragrande maggioranza ha meno di dieci dipendenti e molte hanno in organico un solo manager intermedio, fra dirigente e impiegato.
Nei paesi in via di sviluppo l’arrivo della tecnologia è stata rivoluzionaria, in quanto il passaggio è partito praticamente dal nulla fino alla smartphone. Nei mondi industrializzati, a vari livelli e intensità, la mutazione è stata chiaramente più graduale, dalla macchina da scrivere, poi elettrica, alle tastiere dei computer da tavolo e quindi portatile, a dimensione e peso variabile. La tecnologia cambia le competenze e le differenze sono evidenti in quelle attività dove sono presenti varie generazioni, in alcune persino cinque, con potenziali difficoltà collaborative fra il personale, in quanto le espressioni sono formulate con linguaggi differenti, come sono diverse le comprensioni.
Il 60% dei ‘quadri’ hanno a disposizione un budget da gestire, per lo più di vincoli determinati. Sale la percentuale per la gestione dei collaboratori. Una macchia riguarda il livello della formazione promossa e organizzata dalle imprese, -2,6% nell’ultimo triennio e -10% rispetto al 2014.
I ‘quadri’ chiedono alle imprese di essere “pronti a ricoprire un ruolo di ulteriore responsabilità”, 40,8% e rilevano che “le differenze con le funzioni dei dirigenti sono sfumate”, 40,7%.
Al convegno, fra l’altro, hanno preso parte i rappresentanti
di alcune aziende; delle organizzazioni sindacali di categoria di CGIL, CISL e UIL e della Confcommercio. “La crescita professionale dei ‘quadri’ del settore del terziario rappresenta un fattore di sviluppo, non solo individuale. Infatti, attraverso maggiori capacità organizzative, di analisi, di coordinamento e decisionali, è possibile migliorare il lavoro all’interno delle imprese e il livello dei servizi forniti”, ha ribadito Rosetta Raso, presidente di Quadrifor. Le nuove tecnologie potrebbero anche facilitare una maggiore flessibilità con eventuale gestione dell’impegno anche non direttamente all’interno della struttura aziendale.

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