La tomba dei rifiuti

Ufficializzati in Campidoglio gli appalti per gli interventi a Malagrotta nella discarica più grande d’Europa. Stanziati 250 milioni di euro

 

Una cintura nuova ed allargata per contenere quella che era la più grande discarica a cielo aperto d’Europa, 244 ettari, che per decine di anni ha ospitato i rifiuti di Roma, indiscriminatamente in quanto non c’era la differenziata, ma anche di altre aree del Lazio. Almeno 6 mila e 300 metri la lunghezza dell’irregolare perimetro. La verticale sarà di una ventina di metri per essere poi coperta ed evitare la dispersione del percolato, il liquido generato nelle discariche esposte all’azione delle acque meteoriche. Il vecchio recinto, risalente al 1987, era di 5 mila e 438 metri con la massa di scarti che, in caso di maltempo, supera il limite dell’altezza.
La tomba sui rifiuti è stata ufficializzata nella Sala delle Bandiere del Campidoglio direttamente dal sindaco Roberto Gualtieri; dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, che ha sottolineato “la collaborazione istituzionale per il benessere delle comunità e dei territori”; dal commissario unico e dal subcommissario alle Bonifiche, rispettivamente il generale e il maggiore dei Carabinieri Giuseppe Vadalà e Aldo Papotto e dall’amministratore giudiziario Luigi Palumbo alla presenza del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. L’investimento, deciso lo scorso febbraio, è di 250 milioni di euro.
“È la migliore soluzione per risolvere la situazione, mettere in sicurezza l’area, garantire la tranquillità ai cittadini nel modo più veloce possibile”, ha rilevato il generale Vadalà. La rapidità, infatti, ha portato alla definizione del bando per l’esecuzione degli interventi utilizzando le migliori tecnologie. Due gli appalti da assegnare, le cui offerte saranno svelate il 6 e il 10 ottobre. I lavori dovrebbero iniziare nelle prime settimane del 2024 e potrebbero essere completati in 36 mesi. Intanto saranno realizzati oltre sessanta pozzi per sfruttare il biogas, “almeno 20 milioni di metri/cubi”, ha affermato il maggiore Papotto, che ha operato in un team di tredici militari. “Biogas utile per l’energia da sfruttare ancora per molti anni, senza calcolare il percolato, stimato in 10 milioni di metri/cubi”.
Un’area dai grandi numeri chiusa il 1° ottobre del 2013 dall’allora sindaco di Roma Ignazio Marino e da quello che era il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti anche se in seguito alle continue sollecitazioni e ai costanti richiami dell’Unione Europea. Di “urgenza e vastità dell’ex discarica” ha parlato il commissario Vadalà, che ha anche puntualizzato l’impegno rivolto, in particolare, al “lavoro di squadra, alla velocità per risolvere l’intera questione e al controllo della legalità nelle presenti e nelle future operazioni relative agli interventi”. L’energia prodotta sarà sicuramente superiore al necessario e, quindi, probabilmente, “finirà in rete”. Scandite le tappe trascorse, che richiamano la chiusura del 2013, l’infrazione europea nel 2016, l’arrivo dell’amministratore giudiziario per volere del Tribunale di Roma nel 2018 e del commissario nel 2022 e quelle future completate fra la fine del 2026 e l’inizio del 2027, senza calcolare il periodo di rendicondazione per balzare, così, all’anno successivo.
“L’impegno del Governo e di tutte le amministrazioni ha prodotto un positivo risultato”, ha ammesso il ministro Pichetto Fratin. “In futuro, nell’area ‘bonificata’, potrebbe essere installato un megaimpianto fotovoltaico per la produzione di energia ‘pulita’, rinnovabile”, ha rivelato il sindaco Gualtieri, in una città che quotidianamente affronta il problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. L’annunciato termovalorizzatore potrebbe rappresentare una soluzione determinante, ma in futuro. Intanto continua il via-vai dei camion per il trasporto della ‘monnezza’ romana con l’emergenza continua e costante in attesa del piano dei nuovi vertici dell’AMA, la municipalizzata del settore della capitale. E per Malagrotta, comunque, prima di ogni iniziativa, deve essere risolta la vicenda giudiziaria, in un Paese ormai “diventato leader nell’economia circolare”, ha ribadito il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e anche particolarmente produttivo nel rifornimento di energia alternativa ai fossili.

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