Pedalate di benessere

Convegno al Salone d’Onore del CONI sull’attività sportiva soprattutto dei giovani sempre più a rischio sovrappeso e obesità. Riflettori sul ciclismo

Aumentano nel nostro Paese i casi di sovrappeso e di obesità, in particolare tra i giovani, che, a sentire gli osservatori, non sarebbero interessati a praticare un’attività sportiva o anche solo un movimento fisico. E la scuola non sostiene l’eventuale passione, in quanto molti istituti non hanno una palestra idonea e disponibile e le strutture private, fra cui le piscine, potrebbero essere inagibili per motivi anche economici da parte delle rispettive famiglie.
‘Lo sport come vettore di comunicazione ed educazione. Focus sulle nuove generazioni’, è stato il filo conduttore del primo di una serie di incontri promossi da Cycling Meeting Hub con la collaborazione di ACSI, l’Associazione dei Centri Sportivi Italiani, che coinvolge anche la cultura e il tempo libero; Bosch; Kearney e Santander. Il palcoscenico inaugurale è stato il Salone d’Onore del CONI, al Foro Italico, in cui Giovanni Malagò, presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, ha sottolineato l’importanza dell’attività sportiva a tutte le età per un benessere psicofisico.
L’appuntamento ha riguardato soprattutto l’utilizzo della bicicletta in ogni aspetto e finalità. Intanto è continuamente registrata una crescita del numero delle due ruote vendute, che hanno portato il giro d’affari ad oscillare “fra i 5 e i 7 miliardi di euro. L’impulso è arrivato nel 2020 proprio nel critico e delicato periodo del Covid-19”, quando il confinamento domestico deciso per evitare l’allargamento del numero dei casi di contagio, ha trovato uno sfogo nella solitaria corsa podistica e, poi, di una pedalata liberatoria.
Le compravendite, in quel periodo, hanno registrato una impennata per un fatturato probabilmente impensato e imprevedibile anche dalle aziende produttrici. La bicicletta è ecologica e benefica, che negli anni anche in Italia, pian piano, è diventata un riferimento per un settore del turismo “lento e approfondito”. Sulla nostra penisola, però, le strutture non sono sufficienti o, quantomeno, adeguate per mostrare le bellezze naturalistiche, gli storici borghi, le caratteristiche località per lo più aggirate nei percorsi disegnati e proposti dai tour operator, le ineguagliabili testimonianze archeologiche e architettoniche e le tradizionali prelibatezze enogastronomiche.
Nel Salone d’Onore del CONI è più volte echeggiata la richiesta di realizzare le piste ciclabili immerse nei suggestivi panorami che il nostro Paese è in grado di offrire, percorsi dagli straordinari orizzonti e dalle molteplici varietà. Una strepitosa vetrina anche per i turisti stranieri. Sebastiano Venneri di Vivitalia ha rilevato come a Roma, “nonostante i ripetuti annunci e rassicurazioni da quasi dieci anni e i finanziamenti destinati, non sono stati completati i quasi 44 chilometri del GRAB, il Grande Raccordo Anulare per le Bici. E, questo, nonostante la spinta dell’allora ministro Graziano Delrio datato 2016”. L’amministratore emiliano “è un ben noto appassionato” delle dueruote a pedali.
Cicloturismo, ciclobenessere per l’attività fisica, ciclohobby, ma anche cicloagonismo. Gli appassionati sarebbero aumentati di almeno il 20% con il presidente federale Cordiano Dagnoni pronto a confermare alcune iniziative e altrettante proposta come, fra l’altro, l’organizzazione di corsi di base per i nuovi tecnici e per le guide turistiche, multilingue, pratici di meccanica ciclistica e di conoscenza dei luoghi dove operare. Un sostegno per i visitatori delle zone della nostra penisola e anche una opportunità occupazionale per gli interessati e per gli ex atleti.
“Allargare la cultura del ciclismo con le gare e i corridori italiani esempi per rafforzare la passione fra i giovani”. La realizzazione delle adeguate infrastrutture, fra cui percorsi protetti come le ciclovie, sarebbe in grado di alzare il livello della sicurezza ed evitare incidenti alcune volte fatali per chi pedala seduto sul sellino”. Questi sono stati argomenti affrontati “anche con i ministri del Turismo Daniela Santanchè e per lo Sport e per i Giovani Andrea Abodi’.
Sulla sicurezza stradale è interessato e coinvolto anche il responsabile dell’Istituto del Credito Sportivo Beniamino Quintieri, che ha ricordato come “quasi il 70% delle strutture per le varie discipline sono pubbliche. Nell’ultimo decennio l’Istituto ha contribuito con tassi di interesse agevolati all’apertura di almeno tremila cantieri per quasi un miliardo di euro. L’uso della bicicletta favorisce molteplici settori dell’economia del Paese e, anche se non sembra, sono allestite quasi centomila piste ciclabili”, ma è evidente e necessario ampliare il numero e le alternative velocizzando l’esecuzione dei progetti sia cittadini che periferici. “Dal 2019 l’Istituto per le piste ciclabili e per i tracciati protetti e riservati ha investito 73 milioni di euro”. La bici è praticabile da tutte le generazioni, da quando sono state definitivamente svitate e svanite le rotelle posteriori equilibratrici e il sostegno umano ai tour tranquillizzanti in aree pianeggianti da parte della Terza Età. “La media complessiva nazionale, però, è del 16%, mentre quella europea è del 25%” alimentata soprattutto dai paesi del nord del Vecchio Continente. E nelle diverse stagioni sono state vendute quasi un milione e 800 mila bici, oltre 300 mila ‘professionali’ e almeno un milione e 435 mila per amatori e appassionati, che sembrano sempre più numerosi e coinvolti fra attività sportiva e utilità come alternativa all’auto per gli spostamenti e una mobilità sicuramente ambientalista e sostenibile.
Quintieri ha anche ricordato che “un euro investito sul’impiantistica sportiva è rivalutato almeno il doppio per il sociale, che lievita a quattro con le piste ciclabili”, in quanto è conteggiato anche l’aspetto sanitario e le conseguenze relative al sovrappreso e all’obesità.

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