Americani, ma d’Italia

Collegiale con alcuni giocatori professionisti che hanno familiari originari del nostro Paese in vista del Mondiale del prossimo marzo

 

È l’unica rassegna nell’attuale calendario in cui i giocatori professionisti impegnati nella MLB, la Major League di Baseball, possono indossare la casacca delle rispettive nazionali, rappresentare e difendere i colori del proprio paese. La manifestazione, praticamente, è equiparabile a un vero Campionato del Mondo. L’Italia ha partecipato a tutte le edizioni, nel 2006, nel 2009, nel 2013 e nel 2017. Nel 2023, dall’8 al 12 marzo, sarà impegnata nel girone di Taichung, a Taiwan, contro la selezione locale e, poi, al cospetto di Cuba, Olanda e Panama. Le prime due classificate saranno qualificate per la fase successiva prevista al giapponese ‘Tokyo Dome’ per incrociare in sfide da dentro o fuori le nazionali del gruppo che comprende Australia, Corea del Sud, la rappresentativa del paese del Sol Levante e la Repubblica Ceka. Gli altri due raggruppamenti saranno di scena negli Stati Uniti dall’11 al 15 marzo del 2023. A Phoenix, al ‘Chase Field’ saranno protagonisti il Canada, la Colombia, la Gran Bretagna, il Messico e proprio gli Stati Uniti; in Florida, a Miami, invece, riflettori puntati su Israele, Nicaragua, Portorico, Repubblica Dominicana e Venezuela. La final four è programmat, sempre in Nord America, al ‘LoanDepot Park’ di Miami. L’Italia, nei precedenti appuntamenti, ha disputato complessivamente 15 incontri. 5 le vittorie, con l’Australia nell’edizione inaugurale del World Baseball Classic; con il Canada nel 2009; con il Messico e nuovamente con il Canada nel 2013, l’unica occasione ad aver superato la prima fase per poi essere bloccata dal Portorico e Repubblica Dominicana e con il Messico nel 2017.
Il manager, responsabile della nazionale azzurra, Mike Piazza, all’anagrafe di Norristown, Pennsylvania, dal 4 settembre del 1968, Michael Joseph, per avvicinare e affiatare la selezione, o almeno una parte, ha pensato di convocare per un collegiale tredici fra giocatori professionisti e le migliori proiezioni nordamericane, che, però, hanno familiari e, quindi, discendenze italiane. A Roma, con presentazione e passerella al CONI, sono arrivati Ben DeLuzio dei Saint Louis Cardinals; Matthew Joseph Festa dei Seattle Marines David e Dominic Fletcher, rispettivamente dei Los Angeles Angels e dei Reno Aces; Vito Joseph Friscia, con l’Italia vittoria all’Europeo nel 2021 con un tris di fuoricampo, dei Reading Fighin; Samuel Haggerty dei Seattle Mariners; Nicholas Lopez dei Kansas City Royals; Joey Marciano, il cugino del nonno era il ben noto pugile Rocky Marciano, dei Sacramento River Cats; Miles James Mastrobuoni dei Tampa Bay Rays; Andre Pallante dei Saint Louis Cardinals; Vincent Joseph Pasquantino dei Kansas City Royals e Mitchell Anthony Stumpo dei Reno Aces e Brett Sullivan dei San Diego Pedres. Quattro i tecnici chiamati collaborare con Mike Piazza per la costruzione della squadra: Blake Buttera; Christopher Anthony DeNorfia; Jack Santora, 71 partite con l’Italia arricchite da due titoli all’Europeo, nel 2010 e nel 2012 e tre partecipazioni al World Baseball Classic, nel 2006, nel 2009 e nel 2012 e Brian Sweeney con un passato da lanciatore nella nazionale azzurra. Spazio anche ai giovani italiani, che avranno l’opportunità dell’apparizione domenica 13 novembre ad Arezzo.
Nella Sala Giunta del Foro Italico erano presenti, fra gli altri, i vertici del CONI e della Federazione Italiana Baseball e Softball, Giovanni Malagò e Andrea Marcon. Marcon, alla guida del movimento dal 2016, ha ricordato “di essere un immigrato”, in quanto nato cinquant’anni fa in Canada, “a Montreal”, da genitori friulani e poi tornato giovanissimo in Italia.
La data del 9 novembre è particolare, per la ricorrenza della scomparsa di Bill Holmberg, protagonista della crescita del baseball italiano e legato da relazione e amicizia con Piazza.
L’appuntamento romano è stata anche l’occasione per rafforzare il rapporto fra la FIBS e la comunità italo-americana. Presenti, fra gli altri, il massimo rappresentante della IABF, l’Italian America Baseball Foundation, Joe Quagliano, che ha annunciato iniziative per facilitare il conseguimento di borse di studio ai giocatori del nostro Paese per l’ingresso ai college degli Stati Uniti.
È stato siglato, inoltre, un accordo con We The Italians. Nel decimo anniversario dalla fondazione il riferimento Umberto Mucci ha raggiunto l’intesa diventando media partner dell’Italia del baseball e del softball.

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