Vessillo bianconero

Scomparso a quasi 93 anni Giampiero Boniperti alla Juventus da calciatore e dirigente. Era presidente onorario

Il prossimo 4 luglio avrebbe festeggiato il novantatreesimo compleanno Giampiero Boniperti, simbolo di un calcio trasformato negli anni nel gioco, nel ritmo e soprattutto negli interessi economici. È scomparso a Torino, ufficialmente per una “insufficienza respiratoria”. Ha passato l’intera e lunga fase professionale nella Juventus, prima da calciatore e, poi, da dirigente, anche di vertice. E sapientemente. Era il presidente onorario del club bianconero e la bandiera con la sua immagine non sarà sicuramente ammainata. Il costante e continuo contributo alle vicende agonistiche e organizzative resterà nella storia della società del capoluogo piemontese ed è durato oltre settant’anni.
Era il 2 marzo del 1947 quando Boniperti ha debuttato nella massima serie indossando la maglia zebrata. L’avversario era il Milan. La prima rete è arrivata la successiva giornata nel tris, a zero, inflitto alla Sampdoria. Per Boniperti, originario della novarese Barengo, due gol. Da quella stagione e fino al 1961 Boniperti ha disputato 443 partite, tutte con la Juventus e tutte in serie A e realizzato 178 reti. Ha iniziato come attaccante, ma, con il passar del tempo, ha arretrato la circonferenza dell’azione diventando uno specialista nell’assistenza alle altre importanti figure che stazionavano pericolosamente più vicine alla porta avversaria, fra cui John Charles ed Omar Sivori. Da vedette sul rettangolo erboso Boniperti ha conquistato cinque scudetti e alzato due volte la Coppa Italia. È stato anche capocannoniere nel 1947/48 con 27 gol.
Inevitabile per le qualità tecniche e, quindi, impossibile evitare le convocazioni e le conseguenti evoluzioni con la maglia azzurra. In nazionale Boniperti, dal 1947 al 1960, ha collezionato 38 presenze ed 8 gol. Nell’Italia cosiddetta ‘B’ un gettone nel 1950 e due reti. Esordio nell’amichevole contro l’Austria datata 9 novembre 1947. La selezione austriaca è stata la fettuccia di collegamento dell’esperienza azzurra di Boniperti. All’Austria ha segnato la prima rete in nazionale, a Firenze, il 22 maggio del 1949 e sempre al cospetto dell’Austria l’ultima apparizione dopo le note dell’inno di Goffredo Mameli, a Napoli, il 10 dicembre del 1960 arricchita anche da una marcatura. Due le partecipazioni al clou del Mondiale, all’epoca Coppa ‘Jules Rimet’: nel 1950 in Brasile e nel 1954 in Svizzera.
Tolti definitivamente gli scarpini e resi utili solo per il classico chiodo Giampiero Boniperti è entrato nell’organigramma societario scalando le posizioni fino alla massima responsabilità, dal 1971 al 1990, utilizzando al massimo l’eleganza, l’esperienza e la competenza. Ha contribuito, così, agli ulteriori successi della Juventus.
Riconoscimenti per Boniperti: nel 2004 è stato inserito dalla FIFA nella lista dei cento migliori calciatori della storia; nel 2012 è finito nella Hall of Fame del calcio italiano dei dirigenti e, l’anno dopo, ha ricevuto dal CONI il Premio alla Carriera Sportiva. La carriera era iniziata dalla fascia destra per la velocità, posizione spostata al centro dell’attacco per la capacità nelle conclusioni fino alla retromarcia di qualche decina di metri per favorire altre soluzioni tattiche. Per Boniperti il giornalista, opinionista e scrittore Gianni Brera aveva coniato il termine centro-campista, a cui negli anni è stato tolto il fastidioso e inutile intermezzo.
Messaggi sono stati inviati alla famiglia dall’intero mondo calcistico. “Grazie di tutto, presidentissimo”, ha commentato la Juventus. Boniperti è stato anche europarlamentare, dal 1994 al 1999. I funerali dovrebbero svolgersi nei prossimi giorni in forma privata.

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