Un Giro in Vaticano

Svelato il percorso della tappa conclusiva della tradizionale ‘corsa rosa’, che partirà dall’Albania e vinta nel 2024 dallo sloveno Tadej Pogacar. A Roma il traguardo sarà posto al Circo Massimo. La novità riguarda il passaggio nell’area di San Pietro per il Giubileo e per Papa Francesco

Una tappa da proposta cicloturistica. L’ultima nel perimetro e un po’ oltre della Città Eterna, come da tre anni è offerta agli sportivi e agli appassionati di ciclismo. L’epilogo del Giro d’Italia targato 108 è ancora più strepitoso, in quanto, al di là delle ineguagliabili bellezze dell’Antica Roma, i corridori pedaleranno in uno straordinario e meraviglioso scenario all’interno del Vaticano. Era previsto, fra l’altro, per celebrare il Giubileo del 2025, ma, da qualche giorno, anche per omaggiare Papa Francesco recentemente scomparso, che sosteneva e seguiva particolarmente interessato gli avvenimenti delle molteplici discipline sportive.
Sull’inedito ed apprezzato finale è stato alzato il telo nella suggestiva Sala della Protomoteca del Campidoglio dal sindaco Roberto Gualtieri e dall’assessore ai Grandi Eventi, alla Moda, allo Sport e al Turismo Alessandro Onorato, ma, soprattutto, dal presidente di Rcs MediaGroup Urbano Cairo e dal direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni, alla presenza del vescovo, segretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, Paul Tighe; dell’amministratore delegato di Rcs Sports&Events Paolo Bellino; del direttore della Gazzetta dello Sport Stefano Barigelli e di un protagonista della storia del ciclismo, Vincenzo Nibali.
143 chilometri per consumare la tappa numero 21 nel primo giorno di giugno. Domenica. Dal ritrovo alle Terme di Caracalla il gruppo di ciclisti supererà i confini dalla Porta del Petriano e, dopo aver sfilato per i Giardini Vaticani, uscirà dalla Porta del Perugino per l’ufficiale start della corsa vera e propria. Le due ruote a pedali anche nei pressi della Casa di Santa Marta, dove ha alloggiato Jorge Mario Bergoglio durante il suo pontificato; di piazza San Pietro e della Cappella Sistina e, poi, via in direzione del Lido, del mare di Roma. Da Ostia i ‘girini’ viaggeranno verso il centro cittadino per affrontare otto volte un circuito di 9 chilometri e 500 metri caratterizzato anche dalla pavimentazione con i ben noti sanpietrini. Il traguardo sarà posto al Circo Massimo, altro panorama storico-sportivo, tanto per ricordare le sfide romane con le bighe.
La capitale ospiterà per la settima volta la conclusione del Giro dopo gli appuntamenti del 1911, del 1950, del 2009, del 2018, del 2023 e del 2024 ed è la numero 50 che finisce a Roma. La Città del Vaticano, invece, ha accolto nel 1974 e nel 2000 l’inizio della tradizionale corsa a tappe. “Roma è la conclusione naturale del Giro, un po’ come è Parigi per il Tour de France. La città dimostra la passione per il ciclismo con una partecipazione incalcolabile lungo le strade cittadine per vedere il passaggio dei corridori”, ha rilevato il sindaco Roberto Gualtieri. “Vogliamo che il ‘Grande Arrivo’ diventi” stabile negli anni per sostenere “una festa sociale e sportiva, unica e gratuita”, ha sostenuto Alessandro Onorato. E Urbano Cairo ha ricordato come “nel 2019 La Gazzetta dello Sport e la Santa Sede hanno organizzato un evento ‘Il calcio che amiamo’.
Il rendez vous di questa stagione è stato fissato per il prossimo 9 maggio in Albania, a Durazzo. Sarà la quindicesima partenza da oltreconfine. L’originale esperienza era iniziata nel 1965 dall’asfalto della Repubblica di San Marino. Il Giro sarà esteso su 3.427 chilometri diluiti in 21 tappe. 52.350 i metri di dislivello e 3 saranno i giorni concessi alla pausa e al recupero psicofisico. 23 i team iscritti con 8 atleti. Solo un paio italiani, Polti-VisitMalta e Vf Bardiani-Csf Falzanè. Nell’Albo d’Oro l’ultimo trionfo tricolore è stato griffato da Vincenzo Nibali, nell’anno 2016, lo stesso nome e cognome del 2013. Lo scorso anno ad alzare il Trofeo ‘Senza Fine’ è stato lo sloveno Tadej Pogacar, che ha rafforzato la leadership conclusiva anche con sei successi parziali.
Roma, le altre località e gli incantevoli scenari naturalistici saranno una straordinaria promozione per il settore turistico e commerciale del nostro Paese. Una valorizzazione per il Made in Italy e per l’artigianato e le economie locali anche delle aree periferiche della penisola sia finali che attraversate dalla carovana della ‘corsa rosa’. A questo proposito il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha indicato il Giro ‘Ambasciatore della Diplomazia dello Sport’ e quello dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida ha mostrato la nuova maglia di leader della classifica generale con la scritta sullo sfondo azzurro, ‘Io amo la cucina italiana’, per sostenere le numerose eccellenze enogastronomiche.
Roma in occasione dell’ultima tappa accoglierà anche una serie di iniziative in quasi tutte le zone, sia centrali che periferiche, gratuite e riservate agli interessati di tutte le età. A piazza del Popolo, fra l’altro, sarà allestito il Villaggio ‘Giroland’ e il 2 giugno alla stazione ‘EUR Magliana’ della linea ‘B’ della metropolitana romana sarà svelata una scultura di Daniele Fortuna dedicata proprio al Giro d’Italia.

 

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