Maratona africana

Vigilia della corsa podistica di Roma. Prevista l’8 aprile la sfida fra gli atleti del Kenya e dell’Etiopia

A singhiozzo, ma arrivano. Da ogni parte del pianeta. A Roma, per essere al via domenica 8 aprile alla 24^ edizione della Maratona, che ha lo sfondo di un invito, cartolina unica e ineguagliabile dell’immenso patrimonio storico, archeologico e architettonico della Città Eterna.
65 i cosiddetti top runner reclutati direttamente dall’organizzazione, ancora capitanata dal presidente Enrico Castrucci, im prima fila alla partenza della centralissima via dei Fori Imperiali. Alle spalle dei previsti protagonisti, per lo più africani, un vero e proprio esercito di podisti, un mix fra agonisti e appassionati, forse anche centomila, l’obiettivo di Castrucci&C., alla partenza della tradizionale 42 chilometri e 195 metri e della non competitiva di 5 chilometri, che vedrà la foce al Circo Massimo.
Il percorso della Maratona, alla vigilia dell’appuntamento d’argento dei venticinque anni, ondeggerà fra le più belle e impareggiabili scenari della città Caput Mundi e della riflessione religiosa dell’area ebraica, la Sinagoga e la nora Cupola vaticana, costeggiando e attraversando l’ex fiume biondo romano, il Tevere, sfiorando e invadendo zone della movida notturna e diurna per i selfie immortali da dedicare a amici e parenti e le vie della commercializzazione di alta produttività e qualità. Le griffe italiane.
Gli atleti saranno testimoni televisivi e protagonisti della corsa per l’intero percorso. Lo sfondo sarà insostituibile, ma l’esito è prestigioso. Annunciato alla vigilia il duello fra atleti del Kenya e dell’Etiopia, che nel 2017 ha calato una formidabile doppietta con Shura Kitata Tola e Tusa Rahma Chota. La ventiquattrenne punta decisamente al tris da presentare sul tavolo verde piazzato all’arrivo con fantasmagorica vista sul Colosseo dopo i successi collezionati nel 2016 e nel 2017. E l’atleta dell’Africa povera è disposta e disponibile a centrare l’impresa riuscita in passato solo alla connazionale Firehiwot Dado dal 2009 al 2011.
L’un, due, tre, è un po’ più complicato nel settore maschile, anche perché gli atleti dell’Etiopia e del Kenya puntano, almeno nelle dichiarazioni della vigilia, tutti alla vittoria finale. Altro che gioco di squadra. O di nazione. Ognun per sé e… per tutti! Se Tusa Rahma Chota dovrà guardarsi soprattutto dalla trentaquattrenne Sharon Jemutai Cherop del Kenya, bronzo mondiale e vincitrice alle maratone di Amburgo, Boston, Torino e Toronto, nel settore maschile abbondano i pretendenti per raccogliere lo scettro dell’etiope Shura Kitata Tola, primo nell’edizione del 2017.
Tredici gli atleti Gold Label presenti a questa edizione della Maratona di Roma. Maratona africana? A cercare gli outsider pronti a smazzare le figurine delle inseguitrici all’alloro etiope-keniano saranno, nel settore maschile, l’irlandese Mick Clohisey; l’americano Jeffrey Eggleston; il cileno Manuel Jesus Cabrera Leal; il britannico Lee Grantham e i battenti bandiera del Lesotho Motlokoa Nkhabutlane e del Rwanda Felicien Muhitira e, in quello femminile, la portoricana-stelle e strisce Paola Lizbeth Rivera Pabon, esordiente a Roma e l’atleta del Bahrain Dalila Abdulkadir Gosa.
Partenza alle ore 8 e 40 con tanto di immagini immortalate dalle riprese televisive.
Il pettorale numero 11, con il quale Abebe Bikila trionfò ai Giochi Olimpici del 1960 a Roma, è stato ritirato nell’anno del cinquantesimo anniversario, nel 2010.
Intanto, dalle 10 alle 20, è attivo, operativo e accogliente il Villaggio allestito all’EUR, ma al Roma Convention Center ‘La Nuvola’ progettata da Massimiliano Fuksas. Oltre 250 gli stand a disposizione dei visitatori e degli appassionati. Previsti anche convegni e incontri con gli sponsor, le aziende e gli esperti del settore.

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