Uno studio dell’Università della ‘Sapienza’ ha rilevato l’impatto socio-economico dei grandi eventi sportivi organizzati nella capitale, in particolare della corsa podistica sempre più internazionale e al femminile
L’ambizioso obiettivo è di raddoppiare la partecipazione e, nel contempo, aumentare il numero delle presenze fra accompagnatori, dirigenti, tecnici e familiari in occasione della prossima Run Rome The Marathon calendarizzata per il 16 marzo del 2025, quando celebrerà la trentesima prova nell’impareggiabile e ineguagliabile scenario storico-artistico-archeologico. Il traguardo potrebbe essere superato viste anche le indicative premesse riguardanti le iscrizioni, che per quasi il 70% sono arrivate da oltreconfine e i risultati dello studio di ‘SapienzaSport’ sui riflessi dei grandi eventi di qualsiasi disciplina nel tessuto generale della capitale. L’analisi è stata illustrata, approfondita e commentata nell’aula ‘Mauro Bergamasco’ di ‘Sapienza-Sport’ dalle docenti Maria Paola Faggiano e Barbara Mazza alla presenza, fra gli altri, dell’assessore comunale ai Grandi Eventi, alla Moda, allo Sport e al Turismo Alessandro Onorato e dei rappresentanti del pool organizzativo della gara podistica di 42 chilometri e 195 metri, Atielle, Corriere dello Sport-Stadio; Infront Italy e Italia Marathon Club.
La passione, o solo l’adesione alla corsa, ha avuto una valida e opportunistica sollecitazione durante la temibile fase del Covid-19, in quanto era la concreta e consentita giustificazione per aggirare la ‘reclusione’ o l’isolamento domestico e, quindi, uscire e ‘ginnasticare’ all’aria aperta. Impennata, naturalmente, nella partecipazione alle prove anche amatoriali e della commercializzazione della necessaria attrezzatura nonostante la specialità di atletica leggera è una delle meno costose in assoluto. Partecipare alla Maratona di Roma, comunque, è un fregio da acquisire come completare l’affascinante e il suggestivo percorso e ricevere la medaglia di presenza. Nell’anno del Signore 2024 sono stati pronti al via oltre 18 mila sportivi, di cui quasi 15 mila hanno consumato i fatidici chilometri. Le possibilità per il personale impegno sono molteplici, fra cui la ‘competitiva’, la cosiddetta ‘Stracittadina’ di 5 chilometri e l’innovativa staffetta, in cui la ‘fettuccia’ è suddivisa, non in modo equo, in quattro sezioni. È la soluzione ideale per gli atleti delle aziende, degli enti, delle pubbliche amministrazioni, dei club e delle associazioni, ma anche per i gruppi di amici, di conoscenti e di familiari.
‘Organizzazione e impatto socio-economico e di innovazione negli eventi sportivi’, è stato il filo comune della ricerca degli esperti dell’ateneo romano e dell’incontro, nel quale l’assessore Alessandro Onorato ha ribadito come “i grandi eventi sono fondamentali per migliorare l’attrazione turistica, che non può solo contare sull’immenso patrimonio storico. Sono utili i concerti, gli spettacoli, le esposizioni artistiche, i festival cinematografici, i convegni internazionali, gli appuntamenti religiosi e gli avvenimenti sportivi per alimentare il fatturato commerciale e imprenditoriale e il livello occupazionale. Intanto la permanenza dei turisti nella capitale è salita da una media di 2,2 giorni a 4,1 giorni”. È stato calcolato che l’ultima Maratona avrebbe generato un giro d’affari di 50 milioni di euro, fra viaggi, accoglienza, ristorazione e shopping. Un limite che gli organizzatori vorrebbero alzare ad almeno 75 milioni di euro allettati dai responsi emersi dall’analisi universitaria, in particolare alle voci ‘potenzialità’ e ‘opportunità’, insomma in relazione all’impatto socio-economico-ambientale.
I rilievi sono stati elaborati su 1.532 atleti, su 642 fra turisti sportivi e accompagnatori e su 206 cittadini romani. La Maratona di Roma è stata preferita soprattutto per la bellezza del percorso, per abbinare la corsa al viaggio e alla visita della Città Eterna. Le critiche sono riferite al manto stradale inadeguato, ai disagi della mobilità urbana e alla ricettività. L’appuntamento, comunque, è stato considerato attrattivo e lo sarà sempre più nei prossimi anni. Un giudizio positivo alla gara podistica è stato dato anche dagli stessi residenti romani nonostante le difficoltà negli spostamenti in quella fascia oraria della giornata. La spesa-media dei partecipanti italiani ha oscillato per la maggior parte fra i 101 e i 500 euro e di quelli stranieri fra 501 a 5.000 euro considerando l’alloggio, il ristoro, l’equipaggiamento, le attività culturali, l’intrattenimento e lo shopping. Per gli iscritti locali, invece, non sarebbero stati superati i 100 euro. La corsa negli anni è stata vista anche come un evento aggregativo, inclusivo, di socializzazione, di scambi culturali, che ha rinsaldato il senso di appartenenza e di quello civico, valorizzato il territorio e incentivato la mobilità. L’analisi ha colto anche una maggiore partecipazione femminile e di iscrizioni internazionali.
Daniele Quinzi, responsabile del marketing del quotidiano sportivo romano-bolognese, ha ricordato “l’allestimento di una quarantina di eventi lungo il percorso e di continuare a proporre la corsa anche all’estero. È una emozione da provare e, poi, da replicare”. All’incontro hanno offerto il rispettivo contributo anche Maurizio Barbieri, direttore del Centro Servizi Sportivi di ‘Sapienza’; Stefano Deantoni di Infront Italy; Lorenzo Benefanti project manager della Run Rome The Marathon; Alessandra Colombo neo-consigliere della Federazione Italiana di Atletica Leggera, che sarà chiamata a occuparsi della promozione degli appuntamenti in calendario e Nicola Ferrante, presidente dell’Italia Marathon Club.