Multiuso e riciclabile

Per l’Italia seconda produzione europea anche con il riciclo della raccolta differenziata. Questi alcuni dati resi noto nel corso dell’Assemblea annuale di Assocarta

“È ancora il secondo produttore europeo dopo la Germania il nostro Paese con 7 milioni e 500 mila tonnellate di carta e cartone”, ma la flessione quantitativa è stata del 14% rispetto al 2022″, ha rilevato Lorenzo Poli, presidente di Assocarta, nel corso dell’annuale Assemblea. “Il livello produttivo è paragonabile a quello del 1994 e la discesa ha riguardato anche il fatturato, -26,6% a guardare il 2022, 8 milioni e 160 mila euro”. I segnali di una inversione di tendenza sembrano arrivare dai primi quattro mesi del 2024, in cui è stato registrato “un +7,9% anche se i volumi rimangono al di sotto di quelli del 2018”. La risalita ha riguardato la carta e il cartone per il packaging, +2%; per gli usi igienico-sanitari, +6,4% e per quelli grafici, +37%.
‘Sicurezza energetica e decarbonizzazione’ è stato il riferimento dell’incontro promosso a Roma, nella sala ‘Gianfranco Imperatori’ dell’Associazione Civita, al quale ha partecipato, fra gli altri, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. Lorenzo Poli ha ribadito che “l’Italia ha confermato per il terzo anno consecutivo il proprio standard in Europa”. E, nonostante questa situazione, il settore “garantisce un’occupazione stabile” e un valido effetto sulla cosiddetta ‘economia circolare’. Con il Comieco”, il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosuca, il settore ha “il miglior sistema di raccolta di carta da riciclare a livello europeo e mondiale”. Nel 2023 la quantità ha sfiorato i 7 milioni di tonnellate, di cui oltre 5 milioni di tonnellate di carta e di cartone utilizzato negli stabilimenti della nostra penisola.
Gli impianti, però, sono sottoutilizzati a causa “della domanda debole sia all’interno della nostra posizione che internazionalmente, condizionata da una realtà economica sostanzialmente stagnante, dal lento assorbimento dell’inflazione, che ha ridotto il potere d’acquisto dei consumatori e di una generale perdita della competitività”. L’industria cartaria in generale, ma quella italiana ed europea, in particolare, utilizza unicamente cellulosa di cui è verificata la provenienza e, quindi, non collegata alla deforestazione. Lorenzo Poli ha precisato che “i fenomeni di disboscamento potrebbero riguardare la necessità di aumentare le aree agricole disponibili e la ricerca di risorse minerarie, come, fra l’altro, sostenuto più volte dalla FAO. La stessa FAO ha confermato che negli ultimi vent’anni le foreste europee sono aumentate del 30%”.
Assocarta, che con Acimga e Assografici ha fondato nel 2017 la Federazione Carra e Grafica, continua a ribadire la richiesta di avere “le stesse attenzioni che gli altri paesi hanno per le industrie energivore in modo da recuperare rapidamente la competitività internazionale”. L’incidenza del costo del gas, in Italia,, è passata dal 4,2% del 2020 al 12,1% dello.scorso anno con un vertice del 30,2% segnalato nel 2022. Un paio di mesi fa, a maggio, il costo dell’energia nel nostro Paese è stato di quasi 95 euro a MWh, in Germania, ad esempio, è stato di.67 euro a MWh.
Al comparto sono impegnate, a vario titolo e funzione, 119 imprese che occupano almeno 19 mila addetti. 152 gli stabilimenti operativi. La carta da riciclare ammonta ad oltre 5 milioni di tonnellate. La raccolta ha sfiorato i 7 milioni di tonnellate e la differenza di un milione e 882 mila tonnellate è stata destinata all’export. Il mercato riguarda soprattutto la fabbricazione di cartone ondulato, 47,7%; gli altri imballi, 22,5%; l’editoria, la grafica e la cartoleria, 17,3%; e gli usi igienico-sanitari, 8,7%.
L’ultima versione della nuova normativa europea sugli imballaggi e sui relativi scarti, il PPWR, il Packaging and Packaging Waste Regolation, riconosce la caratteristica e l’utilità del riciclo. “È stata superata la contrapposizione con il riuso, con l’esclusione dagli obblighi di riutilizzo dell’asporto, del cartone, di bevande come il latte, il vino e le altre deteriorabili”. Importante anche la definizione di riciclaggio di alta qualità e anche la soglia del 5% di materiali diversi.
Al capitolo ‘esportazioni’ è evidente l’aumento delle quantità verso l’india, +133,1% dopo il +184,4% del 2022 e, in misura estremamente più ridotta, l’Indonesia, +19% e il Vietnam, che, con Laos, Malesia e Thailandia, assorbono una gran quantità di carta da riciclare in arrivo dalla raccolta differenziata, dal commercio, dall’industria e dagli uffici. Una minima parte è destinata al recupero energetico e al compost.

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