Stagione ingolfata

Rinviate di un anno le sfide della Ryder Cup fra Stati Uniti ed Europa previste in Wisconsin e al ‘Marco Simone’ di Guidonia

Un’altra disciplina sportiva adatta gli importanti appuntamenti internazionali all’emergenza planetaria del Coronavirus e aggiorna il calendario stagionale. E, vista l’attuale e imminente situazione ancora ad alto rischio di contagi, l’attesa kermesse di golf, che coinvolge ogni due anni i migliori specialisti europei ed americani, è stata rinviata di dodici mesi. La 43^ edizione della Ryder Cup, prevista dal 25 al 27 settembre del 2020 nel Wisconsin sul percorso del Whisling Straits Golf Course di Sheboygan, è stata spostata. Sarà in programma dal 21 al 26 settembre del 2021.
Di conseguenza è spinta più in là anche la Ryder Cup che sarà organizzata in Italia, in particolare nell’impianto dell’hinterland romano, al ‘Marco Simone’ Golf&Country Club di Guidonia-Montecelio. L’incontro era stato inserito nel cartellone del 2022, dal 30 settembre al 2 ottobre. Tutto rimandato al 2023, che potrebbe diventare “un’opportunità per lo sviluppo del turismo e il rilancio dell’occupazione”, hanno rilevato Franco Chimenti e Gian Paolo Montali, rispettivamente presidente della FederGolf e direttore generale dell’avvenimento italiano. Le decisioni sulle novità sono state ufficializzate per gli Stati Uniti dai vertici della PGA of America e dal responsabile europeo della Ryder Cup Guy Kinnings.
The Ryder Cup Matches, dal 1927 la sfida biennale inizialmente fra atleti degli Stati Uniti e dell’isola britannica e poi dal 1973 aperta all’Irlanda e dal 1979 al resto dell’Europa soprattutto occidentale, ha visto anche la presenza di rappresentanti italiani. Golfisti azzurri protagonisti nella selezione europea nel 1993, nel 1995 e nel 1997 con Costantino Rocca; nel 2010, per la prima volta nella storia, con i fratelli Edoardo e Francesco Molinari, poi presente anche nel 2012 e nel 2018 in Francia, sul green di Saint Quentin en Yvelines.
27 i successi degli Stati Uniti e 15 quelli della selezione europea, almeno finora, nei 42 faccia-a-faccia in impianti continentalmente alternati nei vari bienni. Fino alle innovative aperture per la formazione europea il bilancio era ancora più favorevole agli Stati Uniti. La Ryder Cup era ospitata nel Vecchio Continente solo nei centri sportivi dell’isola britannica. Tradizione e monopolio superati nel 1997 in onore di Severiano Ballesteros con l’organizzazione spagnola al Valderrama Golf di Sotogrande, nell’andalusa San Roque.
La prima edizione del 1927 è stata ospitata a Worcester, in Massachusetts, con vittoria degli Stati Uniti, pareggiata due anni dopo a Moortown, area inglese di Leeds. Successo in trasferta, l’iniziale per l’Europa, nel 1933 a Southport&Ainsdale di Southport e quello più recente nel 2012 in Illinois, a Medinah.
La denominazione del trofeo riguarda la donazione alla Federazione americana nel 1924 da parte dell’inglese Samuel Ryder , scomparso all’età di 78 anni nel 1936. La rassegna è gestita dall’European Tour e dalla PGA of America. La composizione delle formazioni avviene attraverso il ranking mondiale, l’esito di alcuni importanti tornei e le eventuali wild card a disposizione e, naturalmente, ignorando e superando le graduatorie ufficiali del periodo.
 Dopo il 1999, a causa dei tragici attentati terroristici dell’11 settembre del 2001 che hanno colpito gli Stati Uniti, la Ryder Cup è andata sempre in scena negli anni pari, ma per il temibile Covid-19 potrebbe essere all’orizzonte una comprensibile inversione di tendenza. Infatti, dopo la tappa italiana nell’hinterland della capitale, il calendario prevede, almeno per il momento, impegni al Beathpage State Park di New York nel 2024; all’Hazeltine National Golf Club di Chaska nel Minnesota nel 2028 e all’Olympic Club di San Francisco, in California, nel 2032.
La PGA Tour, guidata dal 2017 da Jay Jonathan, è stata fondata nel 1916 e il riferimento operativo e organizzativo è a Ponte Vedrà Beach, sobborgo di Jacksonville, Florida.

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