Un fulmine sulla pista

È scomparso l’americano Jim Hines, il primo a scendere sotto i 10 secondi sui 100 metri. Nel 1968 all’Olimpiade in Messico. Aveva 76 anni

È stato il primo umano terrestre a frantumare la vetrata dimostrando e mostrando all’universo cosa ci fosse al di là dei 10 secondi netti consumati per correre 100 metri senza ostacoli, barriere e vincoli. Pulita. E non era l’atletica leggera moderna, della preparazione computerizzata, delle piste elastiche, dei materiali avveniristici, delle scarpe molleggianti e delle t-shirt anatomiche e aerodinamiche con tessuti ricercati. Ogni pensiero e forma tecnologica era lontana da non vedersi neanche con un binocolo supergraduato. Eppure Jim Hines all’Olimpiade del 1968 e sull’altura di Città del Messico, ha cancellato la fettuccia che va dai blocchi di partenza al tradizionale filo di lana del traguardo, in 9 secondi e 95 centesimi, aggiornato dai primi cronometraggi elettronici.
Aveva 22 anni. È scomparso all’inizio di giugno del 2023 a 76 anni. Era nato in Arkansas, a Houston Striders, negli Stati Uniti, ma era cresciuto in California, a Oakland. Su quel leggerissimo filo aveva preceduto il giamaicano Lennox Miller e il connazionale Charles Green. Inedito anche il podio. Per la prima volta fra i tre premiati non c’erano sprinter di carnagione chiara.
Le potenzialità Jim Hines l’aveva anticipate al meeting nazionale, a Sacramento, dove aveva regolato lo stesso Charles Green e l’ancor più giovane Tommie Ray Smith. Il cronometro era sceso, anche in quell’occasione, appena un soffio sotto la fatidica soglia, 9 e 99. Ai Trials, poi, sui 1.909 metri sul livello del mare di Echo Summit, Lago Tahoe, aveva staccato il ticket per i Giochi precedendo sempre Charles Green e un sorprendente Melvin Pender. Escluso l’allora diciannovenne Tommie Ray Smith. In semifinale aveva stampato un 10″ netti, ma il giorno dopo, il 14 ottobre del 1968, è arrivato l’exploit, 9 secondi e 95 centesimi. In quella 19^ Olimpiade gli iscritti per la gara dell’ epoca più veloce al mondo erano iscritti 66 atleti in rappresentanza di 41 nazioni.
Quel record ha resistito a lungo, per quasi quindici stagioni, fino al 3 luglio del 1983, quando è stato adeguato a Colorado Springs da un altro velocista a stelle e strisce, Calvin Smith. Il tempo per l’Albo è stato limato a 9 secondi e 93 centesimi. Dettaglio importante per la storia dell’atletica leggera, ma Jim Hines resterà nell’immortalità dei 100 metri piani.
Hines, un metro e 83 per un’ottantina di chili, è stato un atleta poliedrico. Infatti, prima dell’atletica leggera aveva giocato a baseball e l’impresa di Città del Messico aveva favorito ricchi ingaggi nel football americano. Nel torneo della NFL, la Nation Football League, ha giocato, senza grande rilevanza, nei Miami Dolphin e nei Kansas City Chief.

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