Economia e occupazione

Intesa fra Regione Lazio e Unioncamere a favore delle imprese. A Roma sono oltre centomila a guida femminile

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e quello di Unioncamere Lorenzo Tagliavanti hanno sottoscritto un accordo, definito “piano di lavoro con obiettivi” chiari e precisi, a sostegno delle imprese, in particolare medie e piccole e della relativa possibilità di espansione occupazionale. Il Lazio è una delle regioni che ha maggiormente sofferto il lungo periodo di difficoltà economiche, ma è una delle poche “in grado di mostrare evidenti segnali di ripresa”, ha rilevato Tagliavanti. Almeno nei numeri, in quanto confortata dalla nascita di nuove imprese, che hanno superato quota 655 mila e 300, molte delle quali, però, di autoccupazione. In pratica, lavoratori dipendenti diventando disoccupati ‘aprono’ la partita IVA e avviano una attività. E il maggior pericolo riguarda la mancanza di stabilità, che solitamente emerge intorno al terzo anno.
Dal 2016, comunque, il PIL regionale è aumentato più della media nazionale e superato le “tradizionali produttività del Lazio, sostenute soprattutto dall’edilizia, dai finanziamenti pubblici e dal turismo”.
Il Lazio, in particolare l’area metropolitana di Roma, è leader nelle aziende a guida femminile, che hanno superato le centomila unità con
una impennata strabiliante. Zingaretti, da parte sua, ha sottolineato come il Lazio sia riuscito a superare le difficoltà collegate al pesante deficit di bilancio, 22 miliardi di euro, di cui 12 miliardi di euro da versare alle imprese, segnalato nel 2012 anche dalla Corte dei Conti. Oltre ad abbassare la quantità di società a partecipazione pubblica da 22 ad un poker, le attese dei pagamenti sono precipitati da 260 a 60 giorni nel settore sanitario e da 1.025 a 22 giorni negli altri. Zingaretti ha ricordato le assunzioni programmate nella sanità e gli investimenti, fra cui per i bandi per le start up e il sostegno alle imprese.
Una decina i punti essenziali dell’intesa, che riguardano, in particolare, l’accesso al credito e alle garanzie, opportunità di finanziamento; la semplificazione per facilitare i rapporti fra la pubblica amministrazione e le imprese; l’innovazione e la creatività; la formazione necessaria ai nuovi imprenditori; il monitoraggio dell’economia e lo sviluppo delle competenze; la promozione dell’attrattività culturale e turistica del territorio; l’internazionalizzazione per favorire gli investimenti e la promozione; l’aggregazione delle varie attività
e la competitività anche attraverso la digitalizzazione e le nuove tecnologie e la programmazione per la partecipazione ai bandi europei.
La stragrande maggioranza delle imprese conta meno di dieci dipendenti e, quindi, rilevano difficoltà nella ricerca, nella formazione, nell’inserimento nella rete e nell’export. Chi è riuscito a modernizzare la rispettiva attività ha visto spalancare le porte e le opportunità di altri mercati commerciali anche al di là dei confini nazionali. Nel Lazio il 12% delle imprese registrate sono gestite da stranieri.

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