Le originali melodie create per accompagnare, abbellire e arricchire le immagini di lavorazioni cinematografiche e televisive, ma anche arrangiate per le produzioni e le esibizioni discografiche, hanno caratterizzato l'esaltante attività di Ennio Morricone. È scomparso nella notte fra il 5 e il 6 luglio in una clinica romana dov'era stato ricoverato per un problema al femore dovuto a una caduta il novantunenne musicista, compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra. Era stato iscritto all'anagrafe della capitale dal 10 novembre del 1928. Lo specifico approfondimento, poi, al Conservatorio di Santa Cecilia, nel quale era ormai componente effettivo all'Accademia Nazionale. Nella lunga e prestigiosa attività ha composto brani musicali di ogni genere, spaziando e traslocando nei vari ritmi anche con impensabili innovazioni. Ha orecchialmente raggruppato con pazienza e soddisfazione le note in modo alcune volte delizioso e per lo più indimenticabile. Collaborazioni fin dagli anni Sessanta con i conosciuti e apprezzati interpreti della canzone italiana, fra cui Mina, Gianni Morandi ed Edoardo Vianello per brani come 'Se telefonando', 'Il mondo' e 'Sapore di sale'. Nel 2011 ha partecipato al Festival Culturale in Uzbekistan, a Tashkent, in compagnia di Sting, Rod Stewart, Julio Iglesias ed Eros Ramazzotti. Dal 1961 l'escalation nel settore cinematografico con le partiture dedicate e riservate. Prima piazzola di un percorso che diventerà straordinariamente strepitoso 'Il Federale' di Luciano Salce. E, poi, 'I pugni in tasca' di Marco Bellocchio; 'Uccellacci e uccellini' di Pier Paolo Pasolini con Totò e 'La battaglia di Algeri' di Gillo Pontecorvo, racchiusi nel biennio compresso fra il 1965 e il 1966. Un altro notevole impulso è arrivato con le sonorità impregnate nel cosiddetto 'western all'italiana' e la relativa unione con Sergio Leone, 'vecchio' compagno di scuola e con i registi Duccio Tessari e Sergio Corbucci. Titoli assolutamente inossidabili nell'universo cinematografico e collegati alla serie del 'dollaro'. Dagli anni Settanta il pentagramma di Ennio Morricone è diventato un aspetto rilevante nelle richieste diHollywood, che negli anni sono moltiplicate e lievitate con pellicole e registi, fra cui Brian De Palma, Oliver Stone, Quentin Tarantino, John Carpenter e Barry Levinson. Morricone ha collezionato prestigiosi riconoscimenti, fra cui un paio di Oscar e ben cinque nomination dal 1971 al 2001; un tris di Grammy e un poker di Golden Globe; sei BAFTA, British Academy of Film and Television Arts; una decina di David di Donatello e ancora più conquiste, da collezione, del Nastro d'Argento. Undici. Assegnato a Venezia anche il Leone d'Oro all'impareggiabile 'Carriera'. È stata stimata una vendita di almeno 70 milioni di supporti, fra vinili e cd. Ad Hollywood il 26 febbraio del 2016 è stata posta la 'stella' numero 2574 nella Walk of Fame. Nel nostro Paese ha ricevuto l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al Merito dell'Ordine della Repubblica Italiana e lo scorso gennaio ha coordinato i s uoni degli strumenti nell'aula di Palazzo Madama dove ha ottenuto l'ennesimo e apprezzato ricoscimento. L'ultimo saluto, per l'"orgogliosamente romano e romanista", riferito alla passione calcistica per i giallorossi, andrà in scena per espressa volontà in forma strettamente privata, "nel rispetto del sentimento di umiltà, che ha sempre ispirato gli atti della sua esistenza". Eloquente il "non voglio disturbare". Cittadinanza onoraria concessa da alcuni comuni della nostra penisola; lauree honoris causa, fra l'altro, a Cagliari, Milano e Roma, con l'Auditorium della Facoltà di Lettere dell'Università di Tor Vergata intitolato alla sua inimitabile e indimenticabile arte.
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