A 36 anni Elia Viviani ha concluso la carriera ciclistica conquistando sulla pista cilena di Santiago l’ennesimo successo nel Mondiale dopo gli allori ai Giochi Olimpici, all’Europeo e, su strada, nei più importanti giri
La pedalata libera e liberatoria, le braccia sollevate a ricordare la Croce di Sant’Andrea, in bellamostra per confermare la conclusione dell’attività agonistica, di una strepitosa carriera ciclistica ventennale, caratterizzata da allori, medaglie e primati. A 36 anni il ‘Profeta’ Elia… Viviani include nell’invidiabile palmarès personale l’ennesimo trionfo come aveva indicato e sperato all’inizio della stagione e preparato e inseguito da quando era stato associato al team belga Lotto capitanato da Arnaud de Lie.
Le majorettes, le paillettes, i fuochi d’artificio abbinati ai canti e ai cori e ai tappi decollati dalle bottiglie di ‘bollicine’ hanno avviato i festeggiamenti. Sono seguiti allo sprint vincente sul neozelandese Campbell Stewart. In palio il Mondiale nell”Eliminazione’, una specialità delle gare su pista. Il positivo ed esaltante epilogo è stato consumato sul Velodromo di Santiago del Cile e il sipario è calato un attimo dopo, come voleva il pluridecorato veronese e non qualche settimana o mese o un anno fa. L’obiettivo principale, essenziale per completare il cerchio magico e vincente era proprio posto sul Mondiale sudamericano. Centrato.
Centrato e conquistato da Elia Viviani, iscritto all’anagrafe di Isola della Scala dal 7 febbraio del 1989, come altri nelle stagioni vissute sulla dueruote a pedali sia sulle strade che sulle piste di tutto il mondo. Le mensole e le vetrinette domestiche sono abbellite e appesantite dai trofei dei successi, fra cui tre olimpici: l’oro a Rio de Janeiro nel 2016 nell”Omnium’, l’argento del piazzamento a Parigi nel 2024 nell”Americana’ e il bronzo a Tokyo nel 2021 ancora nell”Omnium’. Era l’edizione del 2020 spostata in avanti per il Covid. Nel Mondiale Viviani ha collezionato undici medaglie, tre per il trono e altrettante per il posto d’onore e le altre salendo sul gradino inferiore del podio. Ventidue i riconoscimenti ottenuti nell’Europeo di ciclismo su pista, dal 2006 al 2022, fra cui quindici titoli, un paio di placche d’argento e cinque di bronzo.
Rilevanti anche le imprese nelle corse su strada da parte del velocista veneto. Primo e secondo posto rispettivamente all’Europeo di Alkmaar nel 2019 e di Herning nel 2017. E, poi, cinque tappe al Giro d’Italia, dal 2015 al 2018, con la
ciliegina della maglia di colore ciclamino assegnata al leader della classifica a punti; tre successi nel 2018 alla Vuelta spagnola e uno al Tour de France nel 2019. È stato tricolore nel 2018 e nazionale sia in pista che su strada.
Elia Viviani, il ‘Profeta’, è Commendatore al Merito della Repubblica Italiana e ha ricevuto nel 2016 il ‘Collare d’Oro’ per i risultati sportivi ottenuti nelle molteplici specialità, fra gli sprint sulle strade e per le competizioni sulle piste di tutto il pianeta.
“Ho finito come avevo sognato, indossando la maglia iridata. Un finale perfetto”, anche per gli almanacchi dello sport e per le pagine del ciclismo internazionale.
(Immagini: https://www.instagram.com/fotoreportersirotti/)
