Convegno a Roma promosso dall’AdnKronos con la partecipazione, fra gli altri, dei ministri Gilberto Pichetto Fratin e Adolfo Urso. All’ordine del giorno il piano dell’Unione Europea
”Green deal’ sotto attacco e strategie da ripensare’ da parte dell’Unione Europea per una ‘sostenibilità al bivio’. L’importante e delicato argomento è stato il filo conduttore del convegno promosso al Palazzo dell’Informazione, riferimento dell’AdnKronos, in piazza Mastai, a Roma. All’incontro, gestito e coordinato dai giornalisti Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, hanno partecipato i rappresentanti del Governo, fra cui Gilberto Pichetto Fratin e Adolfo Urso, rispettivamente ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e delle Imprese e del Made in Italy; del Parlamento Europeo, Brando Benifei; delle imprese e dell’ASVIS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, il direttore scientifico Enrico Giovannini.
Un ammorbimento delle decisioni approvate in passato è stata l’essenza dell’intervento di Adolfo Urso, che avrebbero negativamente condizionato, fra l’altro, “l’industria dell’auto”, praticamente in quasi” tutta Europa”. Urso ha ribadito che alcune misure sono state “ideologiche” non considerando gli effetti. Opportuno, invece, sarebbe “cercare di abbassare i costi dell’energia per la produttività italiana soprattutto nei settori della carta, della ceramica e della siderurgia e sviluppare la ricerca e l’impiego anche dell’idrogeno”.
Gilberto Pichetto Fratin, responsabile del dicastero di via Cristoforo Colombo, sulla stessa scia, ha rilanciato l’eventualità di un maggior utilizzo dei biocarburanti e, naturalmente, in futuro, del nucleare”, anche se, ancora, è da decidere l’area dove realizzare il deposito delle scorie. Fotovoltaico, eolico e idroelettrico sono le principali fonti energetiche che sul pianeta sembrano registrare una continua espansione. “I politici e i governi non sono sempre in grado di stabilire un cronoprogramma, addirittura con indirizzi e scadenza al 2035, semmai potrebbe essere il mercato a condizionare e determinare le preferenze”. Il riferimento all’elettrico nel settore delle auto è più che evidente.
A smuovere il confronto è stato l’ex ministro Enrico Giovannini, che ha rilevato come il ‘green deal’, diversamente dal comune pensiero, “non è una strategia ambientale, ma economica”. Giovannini ha reso note alcune rilevazioni dell’ISTAT, l’Istituto nazionale di Statistica, da cui emerge che “le imprese italiane con un numero rilevante di addetti hanno investito sulle nuove tecnologie e hanno registrato miglioramenti nel generale andamento di almeno il 10% nei mesi successivi”. Giovannini, direttore scientifico di ASVIS, ha ricordato che quasi “tutte le imprese del mondo vanno verso la sostenibilità” e che “le politiche industriali sono di competenza dei singoli stati”. I produttori di auto, invece di avere come riferimento “la Tesla, avrebbero potuto rivolgere l’interesse sulla concorrenza alle produzioni cinesi”. E, comunque, fino al 2035 sarà possibile girare con le quattroruote alimentate a benzina e a gasolio, poi saranno disponibili ancora quelle usate.
L’eurodeputato Brando Benifei, in collegamento audiovideo, ha ammesso l’eventuale opportunità “di modificare alcune parti del ‘green deal’ in cui sarebbero confermate le difficoltà per il sistema produttivo e per l’evoluzione industriale, senza tralasciare il possibile sostegno dell”intelligenza artificiale'”.
Il direttore dell’Ufficio di Rappresentanza in Italia del Parlamento Europeo Carlo Corazza ha rivelato che le prime tracce del piano in esame risale “al 2019”. E nelle considerazioni generali è ormai appurato che la Cina sia diventata un po’ “dominante nelle tecnologie e soprattutto nei materiali”, come dire, nella disponibilità delle materie prime ‘sensibili’
per le molteplici attività.
E fra gli intervenuti non poteva mancare un rappresentante del settore delle auto. Il presidente e amministratore delegato in Italia di Hyundai Francesco Calcara ha sottolineato come la casa sudcoreana da tempo ha seguito un programma di ricerca, sviluppo, produzione ed evoluzione delle auto elettriche. “Entro il 2030 saranno immessi sul mercato una ventina di nuovi modelli con l’autonomia della batteria aumentata del 25% e una riduzione dei costi intorno al 30%”. La tecnologia “fra i marchi esiste, forse, è ancora limitato il livello delle infrastrutture”. Le aziende del settore relativo ai punti di ricarica assicurano di essere impegnate a moltiplicare il numero degli impianti a disposizione degli automobilisti.
