La nazionale maschile di pallavolo di ‘Fefè’ De Giorgi ha trionfato nelle Filippine e ha raddoppiato l’impresa delle ragazze di Julio Velasco. Nel 1952 e nel 1960 gli unici precedenti dell’allora URSS. L’8 ottobre le selezioni al Quirinale invitate dal presidente Sergio Mattarella
Hip, hip… hurrà! Da replicare a squarciagola per cinque volte, quante sono le vittorie mondiali dell’Italia maschile della pallavolo. Trionfi nel 1990, nel 1994, nel 1998, nel 2022 e nel 2025, a Manila, nell’Estremo Oriente del globo terracqueo. Non solo. Infatti c’è di più, in quanto la selezione guidata da Ferdinando ‘Fefè’ De Giorgi, 63 anni, pugliese di Squinzano, che sul tetto del mondo è finito per la quinta volta, di cui tre da protagonista con maglietta e pantaloncini, ha affiancato, anzi, sovrapposto e ciclostilato l’impresa della squadra femminile di Julio Velasco risalente solo a una ventina di giorni fa, a Bangkok, sempre nel lontano fuso orario rispetto all’Occidente europeo. Gli unici due precedenti di un’accoppiata iridata di maschile e femminile, risalgono a un’altra era sportiva, al 1952 e al 1960, ad opera dell’allora Unione Sovietica. L’URSS, con la scritta CCCP sulle t-shirt, fra l’altro , è sempre al vertice nel medagliere o nell’Albo d’Oro con 19 podi, frutto di 11 ori, 4 argenti e altrettanti bronzi. La pallavolo italiana complessivamente vanta 7 successi, 2 piazzamenti e una presenza sul gradino più basso del podio.
In questa occasione gli azzurri sono stati capaci di salire progressivamente nel rendimento sbattendo nel girone iniziale sul Belgio, 2 a 3, risalendo da 0 a 2 e cedendo, però, al tie-break. Belgio poi spazzato via nel confronto diretto come anche la temibile Polonia in semifinale, che nelle ultime stagioni è stata un vero e proprio
spauracchio per l’intera compagnia delle nazionali.
Un po’ a sorpresa in questo Mondiale sono ben presto sparite la Francia e il Brasile, ma al cospetto dell’Italia vista e rivista all’opera, le possibilità erano minime di uscire con un successo. La finale è stata una marcia trionfale verso il prestigioso alloro. 3 a 1 alla sorprendente Bulgaria dell’ex coach della nazionale italiana Gianlorenzo ‘Chicco’ Blengini, 25-21, 25-17, 17-25 e 25-10, tanto per chiarire le differenze delle forze in campo.
Simone Alzani, Fabio Balaso, Mattia Bottolo, Gianluca Galassi, Simone Giannelli, Giovanni Gargiulo, Alessandro Michieletto, Domenico Pace, Luca Porro, Yuri Romanò, Roberto Russo, Kamil Rychlicki, Francesco Sani e Riccardo Sbertoli sono state le vedettes di questa Italia vincente della pallavolo. Per Balaso, miglior libero; Giannelli, miglior palleggiatore; Romanò, miglior opposto e Michieletto, miglior schiacciatore e il preferito di tutto il torneo, anche la gratificazione di essere inseriti nel Dream Team del Mondiale. Il capitano Giannelli, fra l’altro, ha ricordato, indossando alla premiazione la maglia, Daniele Lavia, che non ha viaggiato per le Filippine a causa di un infortunio patito proprio alla vigilia della rassegna e, poi, sostituito da Mattia
Bottolo.
“La pallavolo italiana entra nella leggenda dello sport con questo doppio mondiale”, ha rilevato il presidente federale Giuseppe Manfredi, che ha richiamato l’attenzione anche sul problema degli impianti, oltre a quello delle palestre scolastiche. “Una nuova ‘generazione di fenomeni'”, che sarà importante anche per l’intero movimento, comunque sempre in crescita nel numero dei tesserati e dei praticanti. “Soddisfazione” per l’importante risultato è stata espressa anche dal presidente del Comitato Olimpico Nazionale Luciano Buonfiglio. E l’8 ottobre il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha invitato l’intera compagine azzurra mondiale, maschile e femminile, al Quirinale.
