Dal 22 al 24 novembre, ‘Libridine! Festival diffuso delle librerie’, a Roma e nell’area metropolitana. Previsti incontri, confronti, letture e altre iniziative promosse autonomamente per sollecitare la partecipazione e la frequentazione anche in vista dei regali natalizi
A Roma e nella cosiddetta ‘cinta metropolitana’ i locali destinati e riservati alla vendita di libri, secondo i rilievi della Camera di Commercio, sarebbero quasi 400, 399 per la meticolosa e opportuna esattezza. Dal conteggio, naturalmente, sono esclusi gli scaffali allestiti negli angoli dei supermercati o di altri spazi commerciali. Il più delle volte, soprattutto nell’ampia periferia della capitale, diventano dei “presidi culturali, sociali, aggregativi, fondamentali per la quotidianità di quelle aree”, ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio Lorenzo Tagliavanti. “Sono in grado di favorire la socializzazione, l’integrazione, la vivibilità e la sicurezza avendo un impatto anche economico, commerciale e imprenditoriale. L’acquisto di un nuovo volume in un negozio della zona è una esperienza preziosa, da difendere e da valorizzare”.
La sollecitazione della Camera di Commercio è stata concretizzata con l’organizzazione di una iniziativa, ‘Libridine! Festival diffuso delle librerie’, in programma dal 22 al 24 novembre sia a Roma che nell’hinterland con il collaborativo sostegno delle associazioni e delle confederazioni che rappresentano il comparto e del Campidoglio. La novità è stata illustrata nell’aula del Consiglio di via de’ Burrò dallo stesso presidente Lorenzo Tagliavanti e dai vertici della CNA Comunicazione e Territorio Avanzato Tiziana Barone, del Sindacato Italiano Librai della Confcommercio Guido Ciarla, della Federlazio Industria Culturale Enrico Iacometti e dell’Associazione Librai Ilaria Milana.
La manifestazione prevede iniziative autonome da parte di ogni libreria con l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero di persone, anche di potenziali futuri lettori. Prevedibili le proposte di incontri, confronti, appuntamenti, letture, presentazioni di volumi sia dei locali cittadini che dei quartieri periferici dell’area metropolitana. Il maggior numero delle librerie sono gestite individualmente o seguendo un percorso tradizionale familiare anche in metrature di strutture storiche e di pregio architettonico. Alcune, invece, mostrano i neon con l’insegna delle più note case editrici, fra cui Feltrinelli, Giunti e Mondadori, sia con una direzione diretta che in ‘concessione’.
“L’Italia è quarta in Europa e sesta sul pianeta per consistenza di pubblicazioni annue”, ha ricordato Iacometti. Un po’ meno appariscente è la collocazione nella graduatoria degli acquisti e della lettura. Il settore della cultura, comunque, “coinvolge almeno 180 mila persone in vari ruoli e funzioni e rappresenta il 14% della ricchezza nazionale prodotta”, è stato svelato nel corso dell’incontro alla Camera di Commercio.
Il comparto, però, è sofferente e mostra delle difficoltà, in particolare in alcuni perimetri, come quelli del centro storico della Città Eterna, che è in una fase di lento e, sembra, inesorabile e inarrestabile svuotamento. Dal 2007 al 2017, solo nella capitale, un’alta percentuale di
rivendite sono state chiuse, che così “hanno abbassato le possibilità e le opportunità di viaggiare gratuitamente, con gli scritti e le pagine dei volumi, senza dover pagare alcun ticket”, ha sostenuto Tiziana Barone. In alcune zone della città aumentano “le botteghe a misura di turismo”. E, “in vista delle ormai prossime festività di Natale e di fine anno”, ha ammesso Ilaria Milana, “potrebbe essere l’occasione perfetta per iniziare a scegliere i regali in libreria, in modo da sostenere anche le realtà locali e l’intero settore”.
All’iniziativa possono partecipare anche le biblioteche e gli atenei. Intanto ha confermato l’adesione l’Università di RomaTre.
