Continua la ricerca per le alternative o la compensazione per le auto e i camion nella mobilità stradale. Nel convegno della Federazione di categoria è stata ribadita la validità tecnologica e ambientale. Aumentare la produzione per il calo delle emissioni inquinanti
L’alternativa alla discussa, dibattuta e frenetica rincorsa all’elettrico nella mobilità pubblica e privata stradale, marittima e aerea proposta dall’Unione Europea è stata ribadita a Roma, in una sala dell’ACI, l’Automobile Club d’Italia, nel corso di un convegno promosso da Federmetano. ‘Biometano per la mobilità sostenibile. L’evoluzione green del motore a combustione interna’ è stato il filo conduttore dell’incontro a cui hanno partecipato i rappresentanti dell’associazione, che dal 1948 è riferimento dei distributori e dei trasportatori di metano, delle istituzioni e della ricerca. La serie degli interventi, gestiti e coordinati dal giornalista Massimo De Donato, è stata inaugurata dal presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani e di quello di Federmetano Dante Natali. Uno, Sticchi Damiani, ha ricordato l’ampio numero di immatricolazioni e di auto datate, che per essere sostituite sarebbero necessarie grandi quantità di risorse, peraltro complicate da trovare e, l’altro, Natali, ha rivelato l’esistenza e la funzionalità delle tecnologie necessarie al passaggio e all’utilizzo del metano. Meglio, del biometano.
Soluzione Made in Italy e di economia circolare, in quanto per la produzione sono utilizzati anche gli scarti, i residui e i rifiuti, che sono trasformati in una preziosa risorsa. Sarebbe opportuno aumentare la produzione anche per contenere la dipendenza dalle importazioni di materiale fossile. Il biometano alimenta i veicoli sia con il CNG, il gas naturale compresso, che con l’LNG, il gas naturale liquefatto, senza necessità di modifiche ai motori e all’infrastruttura. È sufficiente andare nelle officine specializzate abilitate. È possibile l’utilizzazione per la mobilità privata e per quella pubblica, per il trasporto urbano e delle merci per medie e anche per lunghe percorrenze. Carburante neutro in termini di emissioni di CO2 e, in alcuni casi, anche carbon-negative, potrebbe rappresentare una eventualità ideale per l’alimentazione.
Il presidente Natali ha ricordato le richieste della categoria che riguardano, fra gli altri, “l’ampliamento della platea con la trasformazione delle auto anche di euro1; il libero accesso alle ZTL cittadine come per i veicoli elettrici; l’agevolazione sui canoni previsti per la sosta e gli sconti sui parcheggi; l’esenzione per almeno un quinquennio della tassa automobilistica; la riduzione del pedaggio autostradale; l’azzeramento dell’accisa; l’aggiornamento delle normative; la pianificazione coordinata di una tecnologia bio e il completamento delle infrastrutture dei punti di stoccaggio, in particolare nel sud e in Sicilia per favorire la diffusione della rete distributiva del necessario per l’autotrazione. La fase del programma di decarbonizzazione, quindi, potrebbe essere “rapida, meno costosa dell’elettrico e favorevole per l’occupazione”.
All’appuntamento romano sono intervenuti, fra gli altri, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin; il sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy Massimo Bitonci, che ha affrontato soprattutto il tema della rete distributiva da regolamentare per evitare irregolarità, sovrannumero ed evasioni fiscali e garantire la sicurezza e l’europarlamentare Stefano Cavedagna, componente della Commissione per il Mercato Interno e la Protezione dei Consumatori e sostituto di quella per l’Ambiente, la Sanità e la Sicurezza Alimentare, il quale ha confermato la possibilità di “alternative con i biocarburanti” anche per superare “posizioni esclusivamente ideologiche” emerse “negli ultimi anni”, che condizionano le indicazioni dell’Unione. Importante, quindi, la ricerca, anche pubblica, delle università e gli investimenti delle aziende private del settore.
Marco Mele del Servizio Fondo Bombole Metano ha comunicato che sono incaricati nella sostituzione ed è stato avviato un sistema di censimento e di tracciamento delle stesse bombole. Un modo anche per contenere e fermare l’espansione “del mercato parallelo”. A invocare una “revisione in Europa della valutazione delle auto” è stato Paolo Arrigoni, presidente di GSE, Gestione dei Servizi Energetici, mentre Giovanni Perrella, vertice del Comitato Tecnico Consultivo dei Biocarburanti, ha rivolto l’attenzione sull’incremento della produzione ad almeno “5 milioni di tonnellate”.
Andrea Ricci, direttore di Greenture, ha sostenuto l’utilità del miglioramento delle tecnologie, che consentono progressi e anche un avanzamento dell’autonomia compresa quella per i mezzi pesanti.
Ai partecipanti nella sala dell’ACI Gian Paolo Repetto del RIE, Ricerche Industriali Energetiche, ha offerto il contributo con i risultati di uno studio su ‘Le molteplici valenze del biometano per una mobilità sostenibile’, che hanno messo in rilievo l’attenzione sui vantaggi di questo carburante rinnovabile e le future prospettive anche sfruttando le risorse dei vari piani, Nazionale di Ripresa e Resilienza e Integrato per l’Energia e il Clima e aumentare la quota della cosiddetta ‘economia circolare’.
Nel nostro Paese le auto potenzialmente viaggianti a CNG o a LNG sarebbero poco più di un milione, quasi il 2% del totale. Per la mobilità stradale il livello è del 92%, di cui il 18% il biocarburante è impiegato dai veicoli pesanti. Sono ancora superiori alla media europea i costi di produzione, ma solo relativamente alla trasformazione e all’adeguamento dei veicoli, fra l’altro, sostenuti dagli incentivi statali. Il biometano è in ascesa e gradualmente sostituisce la versione precedente. La stima è intorno al 50%. E, inoltre, esiste la possibilità di utilizzare come materia prima il cosiddetto ‘FORSU’, Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani; gli scarti agricoli e zootecnici; dell’industria agroalimentare e i fanghi di depurazione.
7 gli impianti nel 2017, 114 alla fine dello scorso giugno allacciati alla rete del trasporto o di distribuzione del gas. Altri 2.101 hanno avuto il parere favorevole per il collegamento. Sulla nostra penisola sono 1.592 le aree di rifornimento, 67 sulle autostrade per il GNC, sulle 21.700 complessive. 167 di GNL e 94 self service. Una trentina sono allestite e attrezzate e a disposizione della mobilità pubblica. Negli ultimi quindici anni, quindi, la disponibilità è aumentata in modo evidente.
All’esterno dell’ACI, in via Marsala, in occasione dell’iniziativa di Federmetano, sono state parcheggiate in bellamostra un paio delle undici Fiat Panda Hybrid innovate che hanno alimentato la disponibilità di alcune aziende associate. La collaborazione con Ecomotive Solutions prevede nei prossimi mesi un tour sulla nostra penisola per effettuare test di efficienza e consumo.