Dipinti a mano

Originale esposizione all”Art Forum Wurth’ di Capena. Oltre quaranta opere realizzate dal tedesco Christopher Lehmpfuhl per lo più all’aperto e senza utilizzare i pennelli

Le tele dalle particolari caratteristiche esaltate dall’ampiezza delle dimensioni, dalle tonalità dei colori, dalla consistenza del materiale utilizzato e anche scoprendo il modo e i luoghi dove sono state realizzate, con le mani e fra le gelide folate islandesi o nel gelo in alta quota della Marmolada. Originale e spettacolare l’esposizione allestita nello spazio ‘Art Forum Wurth’ di Capena, hinterland della capitale, del tedesco Christopher Lehmpfuhl. La prima, in assoluto, proposta nel nostro Paese.
Una quarantina le proposte ospitate in viale della Buona Fortuna, riferimento anche dell’attività specializzata nella produzione, nella distribuzione e nella commercializzazione di almeno 130 mila prodotti utili in vari settori, fra cui del montaggio e del fissaggio. L’azienda tedesca, fondata nel 1945 da Adolf Wurth, serve oltre 4 milioni di clienti di un’ottantina di paesi in ogni angolo del pianeta, vanta una invidiabile collezione artistica su sollecitazione soprattutto di Reinhold Wurth. Il Gruppo, leader universale anche per l’abbigliamento antinfortunistico, ha avviato l’esperienza anche in Italia. Nel 1963. Oltre 4 mila i collaboratori e 300 milia i clienti sulla nostra penisola. Wurth è presente in Alto Adige, a Egna; nel bolognese, a Crespellano e a Capena, dove nel 2006 è stato inaugurato anche lo spazio espositivo articolato su un paio di livelli.
‘Pathos und Pastos. Christopher Lehmpfuhl nella Collezione Wurth’ offre una straordinaria visione con invenzioni pittoriche a rappresentare soprattutto i paesaggi e gli aspetti ambientali ammirati nel corso degli spostamenti in alcune zone del pianeta. Gli stati d’animo e la pastosità sono state trasferite sulle composizioni e hanno condizionato l’indicazione dell’iniziativa nell”Art Forum Wurth’, coordinata e gestita da Valentina Spagnuolo. Nelle realizzazioni, fra i colori, appaiono anche alcuni elementi naturali che sono delle testimonianze dove l’artista tedesco ha operato.
Gigantesche alcune proposizioni sia singole che composte, come il ‘Trittico di Berlino’, la città natìa del cinquantaduenne Christopher Lehmpfuhl o inedite, fra cui la realizzazione su una colonna ammirabile a 360 gradi. Un angolo è riservato a sei acquarelli datati 2003. “Per molto tempo ho dipinto sia con la mano che con il pennello finché non mi sono reso conto che non avevo più bisogno del pennello. La mano è molto più diretta, sono più in sintonia con il colore”.
Colore, però, al bando per creare la ‘Nuova Casa’, ‘Neue Heimat’. La selezione ha un valore e un significato speciale. Sette dipinti in bianco e nero, che hanno seguito la scomparsa dei genitori e il ritrovamento di alcune foto di famiglia custodite dal padre. Ricordi di quotidianità familiare.
La mostra, ‘Pathos und Pastos. Christopher Lehmpfuhl nella Collezione Wurth’, è ammirabile gratuitamente fino al 4 ottobre del 2025, dal lunedì al venerdì nella fascia oraria oscillante fra le 10 e le 17 ed è affiancata da un catalogo stampato da Swiridoff con la prefazione della direttrice della Collezione Wurth C. Sylvia Weber e gli scritti di Kirsten Fiege, Thomas Gadeke e Suzanne Zargar Swiridoff e dello stesso artista tedesco.

 

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