Sharing mobility in continua e costante ascesa nelle preferenze di chi deve spostarsi nelle varie zone delle città della nostra penisola. È stata ormai ammortizzata la debacle quasi biennale causata dalle restrizioni decise per cercare di limitare l’estensione dei contagi da Covid-19. Lo scorso anno l’utilizzo del cosiddetto ‘vehiclesharing’, cioè di tutte le opportunità affittabili, auto, ciclomotori, bici e la new entry rappresentata dai monopattini, è tornato sui livelli precedenti allo stop per evitare il temibile virus. Gli spostamenti sono stati quasi 35 milioni, il 61% in più rispetto al 2020 e il 25% maggiore a guardare l’anno prima, il 2019. E l’83% dei noleggi coinvolge la micromobilità. Dati, considerazioni e progetti sono emersi nel corso degli incontri e dei confronti fra i vari settori, enti e amministrazioni pubbliche locali promossi nella sesta Conferenza Nazionale della Sharing Mobility organizzata nella capitale, nel suggestivo scenario dell’Acquario Romano, dall’Osservatorio del comparto e, fra gli altri, dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e da quello della Transizione Ecologica. Eloquente il riferimento dell’appartamento 2022, ‘Lesscars: drive the (r)evolution’, come dire ‘meno auto guidano l’evoluzione’ o ‘la rivoluzione’. Milano conferma la leadership nazionale sull’utilizzo delle varie possibilità alternative allo spostamento con mezzi privati, ma è anche la prima città per numero di veicoli in rapporto agli abitanti. In termini assoluti di offerte Roma è al quarto posto in Europa, Milano un gradino più sotto, al quinto, precedute da Parigi, Berlino e Amburgo. Il capoluogo lombardo, fra l’altro, è sul podio per l’utilizzo del bikesharing, dopo la solita Parigi e Barcellona. La realtà italiana, invece, offre alla crescita queste eventualità a Roma. Gli osservatori segnalano passi incoraggianti anche nelle zone del centrosud con Palermo e Napoli capofila. La capitale, inoltre, è in cima alla classifica di lievitazione nel numero dei noleggi di scooter in questi primi mesi del 2022. E, tanto per rimanere all’attualità, i servizi di sharing mobility fra gennaio e giugno hanno registrato un +113% a Milano e un +83% a Roma. Dall’immancabile approfondimento sulle dinamiche delle tendenze degli italiani emerge una evidente diffusione del monopattino. Oltre 35 mila sono a disposizione nelle città del nostro Paese, diventate 24 nel 2021 con l’aggiunta di Benevento, Brindisi, Cagliari, Catania, Frosinone, Grosseto, Imperia, Novara, Padova, Palermo, Piacenza, Prato, Ragusa, Reggio Emilia e Teramo. Lo scorso anno quasi la metà dei noleggi ha riguardato proprio i monopattini con 17 milioni e 900 mila preferenze. Ambizioni espansionistiche anche per lo scootersharing. Le richieste, ormai, sono tornate sulle quote del 2019. L’offerta riguarda almeno 9 mila dueruote, quasi tutte elettriche. Nuove città hanno disponibilità dei servizi, fra cui Benevento, Bergamo, Grosseto, La Spezia, l’area del lago di Garda, Lecce, Pescara e Taranto. Segnali positivi anche dal bikesharing con un incremento nei primi sei mesi del 2022. A Milano +157%, a Roma +90%. Noleggi brevi in flessione, quelli a medio e a lungo periodo in salita. Bilancio in chiaroscuro per il carsharing. Ormai è diventato una vera e propria possiblità alternativa all’auto privata. Per la prima volta il numero dei capoluoghi di provincia italiani con almeno un servizio è più consistente di quelli senza alcuna possibilità, 62 a 46. La maggior parte nel settentrione, mentre l’impennata è rallentata nelle regioni centrali. Equilibrio nelle zone del sud. Le sole regioni che non hanno significative opportunità sono la Basilicata, il Molise e l’Umbria. Il Rapporto ha affrontato anche il tema dell’incidentalità. Il monopattino è quello più coinvolto con oltre 2 incidenti ogni 100 mila chilometri. 1,72 per i ciclomotori e 0,74 per le biciclette. A guardare il numero dei viaggi lo scooter precede tutto e tutti con 7,7 incidenti ogni 100 mila spostamenti e con il monopattino 5,01 fatalità. La sharing mobility è positiva per l’ambiente, che vede una contrazione delle emissioni dannose anche per la salute soprattutto per il parco-vetture disponibile, che sono tecnologiche e dotate dei più moderni e aggiornati sistemi antinquinamento. Quasi il 95% dei mezzi è a emissione zero. Ambiente ed economia. Aumenta il fatturato complessivo del settore, che nel 2021 ha toccato quasi i 130 milioni di euro con un +52% rispetto all’anno precedente. L’altro aspetto riguarda il portafoglio personale. Infatti, sempre secondo lo studio degli esperti, chi non utilizza il mezzo privato può risparmiare annualmente anche 3.800 euro. I soli costi fissi per il possesso di un’auto in Italia potrebbe facilitare l’acquisto di un tris di spostamenti quotidiani con servizi di sharing mobility.
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