Parziale e positivo esito dell’innovativa proposta da parte del Ministero della Cultura e dell’Istituto per il Credito Sportivo in merito al Fondo per la Salvaguardia e la Valorizzazione del Patrimonio Culturale. Impiegate in soli sette mesi tutte le risorse a disposizione, una ventina di milioni di euro, che consentono la realizzazione di 71 progetti, pubblici e privati, approvati dall’apposita Commissione, in grado di generare complessivamente investimenti per oltre 160 milioni di euro. Una sessantina le iniziative presentate dagli enti locali, fra comuni e province e 11 quelle sollecitate da parte delle imprese private. È stata la Commissione tecnica di valutazione coordinata da Andrea Cancellato, presidente di Federcullture, a dare il via-libera alle richieste per interventi, iniziative e attività di tutela, protezione, conservazione, salvaguardia, valorizzazione e sostegno del patrimonio di ogni settore. E attraverso questo originale sistema è possibile usufruire di facilitazioni e agevolazioni per il rilancio di qualsiasi aspetto e dimensione colpito e quasi affondato dal lungo tempo di stop a causa dell’estensione del numero dei contagi da Covid-19. I risultati della novità, assoluta nelle latitudini del pianeta, sono stati illustrati a Roma dal ministro Dario Franceschini, dal presidente dell’ICS Andrea Abodi e anche dalla guida di Federcullture Andrea Cancellato. “Il Fondo in soli sette mesi ha dimostrato la piena efficacia utilizzando al meglio le risorse pubbliche messe a disposizione dal Governo attraverso garanzie e interessi, assistendo finanziamenti in concessione e facilitando investimenti pubblici e privati dedicati alla valorizzazione del patrimonio culturale nazionale. Per il prossimo anno gli obiettivi riguardano una crescita importante dei finanziamenti erogati; la definizione di un modello di misurazione dell’impatto diretto, indiretto e dell’indotto dei progetti sostenuta da una più ampia collaborazione con altri istituti bancari”, ha rilevato Abodi. Il ministro Franceschini, da parte sua, ha confermato l’impegno anche per il prossimo biennio 2022-2023. Per ogni euro mobilitato erano previsti 3 euro di investimenti saliti a 6 ore nel corso delle operazioni. Il maggior numero degli interventi sono previsti nelle aree centrali della nostra penisola con la Toscana leader. Il restauro delle strutture culturali è stato il più richiesto, deliberato e concesso. Altri lavori riguardano, fra l’altro, la ristrutturazione e la manutenzione straordinaria. Gli immobili di alto interesse culturale vincolati, musei, pinacoteche, gallerie d’arte e aree archeologiche, sono quelli maggiormente coinvolti dagli interventi indicati. I comuni fra i 5 mila e i 100 mila abitanti sono i più coinvolti dalle fasi di riqualificazione. Nella lista figurano anche teatri, monumenti, biblioteche, ville, giardini, oggetti e manoscritti. Interventi previsti, fra gli altri, per adeguamenti antisismici e, in generale, messa in sicurezza, efficientamento energetico, abbattimento delle barriere architettoniche, digitalizzazione, ampliamento delle aree, acquisizione del patrimonio culturale. Gli impegni riguardano, fra l’altro, la ‘Nuvola’ dell’EUR, il Teatro Greco di Taormina, l’Auditorium ‘Giuseppe Verdi’ di Milano, il Convento Sant’Agostino a Montalcino, l’Isola della Certosa nella zona di Venezia, la Basilica di Santa Maria in Pietrasanta a Napoli, il Teatro ‘Grazia Deledda’ in provincia di Oristano e Villa Borbone e Villa Maria Teresa nella toscana Camaiore.
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