Sulla scia del rugby e della pallacanestro anche la pallavolo stende un ampio velo sull’intera stagione sportiva con il probabile e inevitabile congelamento sui saliscendi dalle varie serie. A differenza del rugby e della pallacanestro, le cui decisioni sono filate senza apparenti reazioni, nella pallavolo non sono mancate le proteste e i botta-e-risposta fra la Federazione e i massimi vertici dei rappresentanti delle società sia del settore maschile che femminile. Allora, la FIPAV guidata da Bruno Cattaneo, ha deciso, praticamente, di annullare l’intera stagione a causa del temibile Coronavirus e dell’incertezza sui tempi di un eventuale superamento dei rischi. “L’importante è la tutela della salute degli atleti, dei tecnici e di tutte le persone coinvolte nell’organizzazione degli appuntamenti”. La FIPAV ha considerato anche i decreti e i provvedimenti che non offrono una data certa sulla possibilità di riprendere l’attività sportiva in condizioni di assoluta sicurezza in tutte le serie e categorie. La FederPallavolo ha deciso anche di non assegnare il titolo nazionale per il 2019/2020 e, per salvaguardare la crescita agonistica dei giovani, ha aggiornato i limiti di età trasformando i gironi under 14, 16 e 18 in under 15, 17, 19, oltre la categoria per i tredicenni. Nell’Albo d’Oro stagionale rimangono indissolubilmente i vincitori della Coppa Italia: la Lube Civitanova e l’Imoco Conegliano, rispettivamente nel settore maschile e femminile. Altro scenario. La sede della Lega maschile e di quella femminile, che aveva anche proposto di disputare i play-off per lo scudetto appena possibile sfruttando il periodo lasciato incustodito dall’Olimpiade e dalla Volleyball Nations League. Nel campo femminile l’ipotesi era quella di assegnare il tricolore alla squadra di Conegliano, campione in carica e prima nella regular season. Per la prossima rappresentanza nei tornei europei il riferimento condizionante era determinato dal piazzamento in classifica dopo l’ultima partita disputata. Richieste rispedite al mittente dalla FIPAV. La reazione è stata eloquentemente vibrante e, per certi versi, clamorosa attraverso le dimissioni di Diego Mosna e Mauro Fabris, rispettivamente presidenti della Lega maschile e di quella femminile. Al di là delle importanti e rispettabili motivazioni, le “decisioni sono state irrispettose e prevaricanti. È stato ignorato il parere dei rappresentanti delle società per una decisione enorme. La ferma posizione è dovuta all’incomprensibile e inaccettabile mancanza di rispetto dei ruoli”, le ragioni espresse nella missiva inviata alla Federazione. Ulteriore questione: le manifestazioni europee, nelle quali sarebbero ancora impegnate le formazioni italiane delle Cucine Lube Civitanova e dell’Igor Novara nella Champions League; del Trentino e dell’Unet e-work Busto Arsizio nella Coppa Cev e la Saugella Monza nella Challenge Cup. Intanto il presidente Bruno Cattaneo ha esposto al ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora l’esigenza di un indennizzo, sembra di una quarantina di milioni di euro. In questo periodo di assoluta emergenza sociale, sanitaria e psicologica da Covid-19, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, attraverso il responsabile del Comitato Olimpico Nazionale Giovanni Malagò, ha espresso la positività dell'”emozionante video realizzato con gli interventi degli atleti azzurri, messaggio corale di solidarietà a medici e infermieri, eroi di questa situazione incerta e delicata del Coronavirus. Gli atleti hanno rappresentato il pensiero e il sentimento di tutti gli italiani”.
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